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Tvs, l’innovazione raccontata con eventi e web

Per ampliare la sua penetrazione nel mercato italiano, Tvs, azienda italiana produttrice di pentole antiaderenti, punta sul web e sugli eventi. Prima tra tutte, l’iniziativa culturale ‘Arte in Padella’, svoltasi a febbraio e giunta quest’anno alla seconda edizione. Un incontro tra arte contemporanea, design e cucina in cui sei artisti si sono confrontati con l'inconsueto supporto di una padella, creando sei pezzi unici e da collezione.

Per il 2010 Tvs, azienda italiana produttrice di pentole antiaderenti, punterà sullle attività internet, prima tra tutte il rinnovamento del sito aziendale, e sugli eventi.

“Per far conoscere al meglio i prodotti e l’azienda - spiega Marta Marinelli, responsabile marketing Tvs - quest’anno punteremo sul web. Svilupperemo diversamente il nostro sito www.tvs-spa.it che trasformeremo entro maggio con l’aiuto della società Kora. Punteremo anche sull’e-commerce, oltre che sull’informazione ai consumatori”.

tvs copia.jpgOltre alla partecipazione alle fiere del settore food, come Eurocholate, l’azienda realizza eventi in concomitanza a manifestazioni legate all’arte e al design. Quest’anno, per esempio, in occasione del Salone del Mobile di Milano ha organizzato in collaborazione con Matteo Thun e Salvarani un evento presso La Rinascente di Milano, con l’obiettivo di presentare al meglio le nuove linee ecocompatibili.

“Anche per l’anno prossimo - continua Marinelli - abbiamo in programma di ripetere l’iniziativa culturale ‘Arte in Padella’. La manifestazione si è svolta quest’anno in febbraio sull’onda del successo riscosso nella prima edizione grazie alla creatività di quattro artisti (Domenico Bianchi, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto ed Ettore Spalletti) e quattro chef (Massimo Bottura, Moreno Cedroni, Fulvio Pierangelini e Mauro Uliassi).

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Se i primi avevano utilizzato le padelle della Tvs per imprimervi un’immagine, gli altri avevano trasformato in maniera giocosa la relazione tra la padella e il cibo. Una formula vincente, che quest’anno è stata leggermente modificata, affidando a sei artisti italiani di due generazioni lo stesso compito, in modo da costruire una campionatura di ricerche e sensibilità diverse ma complementari: Stefano Arienti, Nunzio e Alfredo Pirri per la generazione emersa negli anni Ottanta; Botto & Bruno, Flavio Favelli e Pietro Ruffo per gli anni Novanta.

Così Stefano Arienti ne ha traforato il fondo con decine di piccoli buchi fino a comporre l’immagine di un serpente, che ricorda le stampe popolari orientali, secondo una pratica quasi maniacale presente nelle sue opere più recenti. Nunzio ha ripiegato la padella su se stessa, trasformandola in una sorta di piccola barca metallica, simile a quelle realizzate con la carta, puntando sulla dimensione ludica dell’arte in grado di intervenire in maniera giocosa nella vita quotidiana. Alfredo Pirri ha dipinto di bianco la superficie esterna, e l’interno di una tinta rossa fluorescente, che emana una pallida luce colorata. Una volta appoggiata alla parete l’oggetto viene circondato da un alone luminoso, che gli conferisce un aspetto quasi sacrale.

Botto & Bruno, la coppia di artisti che costruisce alienanti paesaggi urbani periferici abitati da giovani senza volto ma portatori di una cultura alternativa e vitale, ne rappresentatao uno  sul retro della padella. Ed è lo stesso procedimento utilizzato da Flavio Favelli, che riproduce l’emisfero nord di un mappamondo in bianco e nero, giocando sulla natura planetaria dell’oggetto, utilizzato in ogni parte del mondo per preparare il cibo. Una dimensione globale che viene declinata in una connotazione geopolitica da Pietro Ruffo. L’artista romano ha posizionato all’interno della padella una carta geografica dell’emisfero australe, circondata dalle bandiere delle nazioni che si contendono l’Antartide (Cile, Argentina, Gran Bretagna, Australia), divorate a loro volta dalla sagoma ritagliata di un insetto che si ciba di carta.

Le opere sono state messe in mostra fino al 21 febbraio, presso il Centro Arti Visive Pescheria.