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Apre al pubblico Ica Milano - Istituto Contemporaneo per le Arti, spazio no profit per la città nel segno dell’inclusione, dedicato alle arti e alla cultura contemporanea

Situato nell’ex area industriale di via Orobia, la sede inaugura con la collettiva Apologia della Storia – The Historian’s Craft, a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi. Nell'ambito della location, Mostre, editoria d’arte, ceramica, cinema, performance, musica, letteratura, attività seminariali di divulgazione, formazione, educazione e molto altro ancora costruiranno un percorso improntato su interdisciplinarità e transmedialità.

Ica Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti nasce dalla passione, dalla volontà di scoperta e condivisione di cinque persone con un grande sogno: la costituzione di un ecosistema ideale per le arti e la cultura contemporanee, in cui gli artisti possano trovare uno spazio libero d’azione in grado di mettere in scena le principali urgenze della ricerca attuale. Il tutto nell’ambito di un dinamismo continuo con il territorio e nel segno dell’apertura al grande pubblico.

La città di Milano, con la sua naturale propensione alla progettualità ibrida tra pubblico e privato, ha offerto la cornice ideale per dare forma a questo nuovo organismo, il primo Istituto Contemporaneo per le Arti al di fuori del mondo anglosassone.

Diretta da Alberto Salvadori, Ica Milano è una fondazione privata nella quale convergono diverse forze e tipologie di protagonisti del mondo dell’arte: artisti, collezionisti, professionisti del settore, appassionati. L’attività dell’Istituto si sostanzia in un’offerta alla città e al pubblico, dove condivisione e partecipazione sono le parole chiave per comprenderne l’attitudine.
Mostre, editoria d’arte, ceramica, cinema, performance, musica, letteratura,attività seminariali di divulgazione, formazione, educazione e molto altro ancora costruiranno un percorso improntato su interdisciplinarità e transmedialità.

Espressione di una precisa identità ‘milanese’ che storicamente mette in relazione l’iniziativa privata con la dimensione istituzionale, Ica Milano trova ispirazione nella cultura del give back, ossia restituire per condividere.
È a Londra che nasce nel 1946 il primo Istituto per le Arti Contemporanee, dall’idea di un collettivo di artisti, poeti e benefattori, da cui poi è scaturita una vasta costellazione di istituti di questa natura. Un luogo leggendario che ha ospitato le esposizioni dell’Indipendent Group, considerate dagli storici dell’arte alla base della nascita e dell’affermazione della Pop Art.
Sul modello di questa esperienza pionieristica, Ica Milano sarà una presenza attiva e propositiva, a sostegno della migliore produzione artistica del nostro tempo. Un incubatore di idee ma anche una fucina di attività diverse.

A dare avvio alla prima stagione di Ica Milano è una esposizione collettiva curata da Alberto Salvadori e Luigi FassiApologia della Storia – The Historian’s Craft, ispirata a Apologie pour l’histoire ou Métier d’historien, volume fondamentale scritto nel 1944 dallo storico francese Marc Bloch, una delle figure centrali del pensiero contemporaneo, e pubblicato postumo nel 1949.
La riflessione di Bloch sulla storiografia ha portato l’autore ad analizzare l’utilità pratica della storia e del mestiere di storico.  Bloch introduceva la Storia come disciplina di conoscenza dell’uomo nella società, che assolve una funzione interpretativa attraverso una metodologia, promuovendo un approccio impegnato nell’equa e dignitosa rappresentazione di tutte le storie.

Prendendo le distanze da una sindrome tipica del nostro tempo, la 'mania del giudizio', Apologia della Storia – The Historian’s Craft porta alla luce storie nascoste e fornisce spunti metodologici in cui il recupero della memoria collettiva e il suo ruolo diventano elementi centrali per ogni società contemporanea. La mostra mette in scena il parallelismo storia – arte affinché si possano leggere le due discipline come strumenti di conoscenza dell’uomo nella società, accomunate dalla pratica continua del cambiamento contro l’immobilismo, e dalla necessità intrinseca per la loro sopravvivenza, che l’uomo continui a porsi delle domande e a interrogare se stesso.
Attraverso le opere e le pratiche degli artisti invitati, la mostra rivela e approfondisce stratificazioni, ambiguità e dissonanze della storia. Tale operazione rappresenta un momento fondamentale nel percorso dell’istituzione e un ambito di ricerca che sarà ulteriormente indagato nelle attività future del programma culturale di Ica Milano.

La mostra riunisce le opere di Yto Barrada (1971, Francia), Lothar Baumgarten (1944 – 2018, Germania), James Lee Byars (1932, USA – 1997, Egitto), Nanna Debois Buhl(1975 – Danimarca), Ryan Gander (1976, Regno Unito), Haroon Gunn-Salie (1989, Sudafrica), Arjan Martins (1960 – Rio de Janeiro, Brasile), Santu Mofokeng (1956, Sudafrica), Antonio Ottomanelli (1982, Italia), Paul Pfeiffer (1966, Hawaii), Javier Téllez (1969, Venezuela), Mona Vatamanu & Florin Tudor (1968, Romania; 1974, Svizzera).

Il percorso espositivo occupa il piano terra e il primo piano dell’edificio. La coralità delle opere esposte, costituita da testimonianze particolari, danno forma a un’idea di Storia universale, letta attraverso un caleidoscopio di impressioni sul presente: una esplorazione di culture altre, con un forte accento sulla storia delle culture extraeuropee.

L’impegno di Ica non si esaurisce nella presentazione di esposizioni collettive e monografiche ma promuoverà un filone di ricerca sulla storia dell’arte, sulle arti applicate e l’editoria anche attraverso un ricco public program che comprenderà iniziative di approfondimento delle mostre in corso, analizzandone i contenuti per offrire ai visitatori nuove chiavi di lettura.
Ica Milano darà vita a un calendario costituito da appuntamenti per il pubblico e nuove iniziative in connessione con l’agenda culturale milanese, nazionale e internazionale.

A completare l’offerta di Ica Milano, le iniziative education, con il programma Ica Extrache comprende anche una Scuola di filosofia Ica Milano. L’iniziativa, su base annuale, è coordinata da Riccardo Venturi e prenderà casa presso l’Istituto offrendo un workshop di più giorni, volto a tematizzare il rapporto tra produzione artistica e ricerca filosofica contemporanea. Il programma sarà sviluppato in sinergia con istituzioni filosofiche italiane e internazionali, coinvolgendo giovani filosofi e privilegerà la lingua italiana come medium di dialogo e confronto.

Ica Milano si fa poi promotore di un progetto pilota dalla durata triennale, dedicato alle persone affette da Alzheimer e a chi se ne prende cura. In collaborazione con l’associazione culturale immaginar.io, AAA - Arts and Access for All si struttura prima di tutto come un progetto di formazione che punta a creare sul territorio le competenze necessarie per diffondere attività educative accessibili e fa di Ica il capofila di un approccio differente alla didattica museale.
Infine, sul filone degli approfondimenti dedicati alla realtà espositive private, Formarsi in galleria: avvicinarsi ai centri di produzione di mostre con progetti ad hoc.