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Pavarotti Milano Restaurant Museum: una scommessa vinta con oltre 1000 eventi organizzati e più di 300 concerti gratuiti in 5 anni

Era il giugno del 2015, l'anno dell'EXPO milanese, quando è partito a Milano il progetto previsto in principio per durare sei mesi, e poi diventato quinquennale. Il progetto, come ogni opera che si rispetti, si conclude nella data che era stata fissata: il 22 dicembre 2019.

Oltre 1000 eventi organizzati, 250mila coperti serviti e più di 300 concerti gratuiti, i numeri di un'avventura durata poco più di 5 anni. Era il giugno del 2015, l'anno dell'EXPO milanese, quando è partito a Milano il progetto Pavarotti Milano Restaurant Museum.

Una scommessa ambiziosa, prevista in principio per durare sei mesi, e poi diventata quinquennale. Un progetto nato per omaggiare il Maestro Luciano Pavarotti, con la mission di portare l’opera lirica a tutti, attraverso la semplicità della cucina emiliana, a pochi metri dal Teatro alla Scala e avvolti dalla bellezza di Piazza Duomo.

Centinaia di migliaia di persone da tutto il mondo hanno potuto così conoscere la storia e i successi planetari del tenore italiano più famoso di tutti i tempi e godere della musica e della voce del Maestro e dei giovani artisti della Fondazione Pavarotti in una location unica al mondo.

Il progetto, come ogni opera che si rispetti, si conclude nella data che era stata fissata: il 22 dicembre 2019 il Pavarotti Milano Restaurant Museum chiude il sipario in Piazza Duomo.

“Il successo e l’affetto delle persone che in questi anni ci hanno fatto emozionare – spiegano i gestori della Fondazione Luciano Pavarotti in una nota stampa – ed è una sensazione che accomuna gli spettacoli più belli quel desiderio che non finiscano mai. Ringraziamo davvero tutti quelli che ci hanno fatto visita in questi anni, le persone che ci hanno lavorato, tutte le aziende che ci hanno scelto per i loro eventi, tutti coloro che ci hanno creduto e lo hanno reso possibile, tutti i cittadini del mondo che ci hanno fatto sentire orgogliosi di essere un simbolo dell’Italia e dell’italianità in ogni angolo del globo. E, soprattutto, ringraziamo Milano e i milanesi. Ci avete permesso di scrivere una storia bellissima e di successo, di dimostrare che il Maestro avesse ragione: l’Opera è un patrimonio di tutti. E’ stato un onore essere stati qui”