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Bea Italia 2023. Intelligenza Artificiale: grande opportunità o grande minaccia per il settore degli eventi?

Intelligenza artificiale applicata agli eventi: “ruberà” il lavoro alle persone? Ne creerà di nuovo? E che impatto avrà sul mercato? “L’Intelligenza Artificiale è già qui, in realtà”, hanno puntualizzato durante la tavola rotonda sul tema svoltasi durante la 20^ edizione dei BEA Italia. Ecco come può rappresentare un’opportunità da cogliere per rivoluzionare il settore e non una minaccia

Intelligenza Artificiale: tema che sta monopolizzando i tavoli di lavoro in tutti i settori, anche e soprattutto quello degli eventi. Grande opportunità o grande spauracchio? Durante la 20^ edizione del BEA Italia, si è parlato proprio di questo nel panel dal titolo “La tecnologia renderà gli eventi più intelligenti?”, moderato da Salvatore Sagone, patron di ADC Group, cui hanno partecipato  Antonio Lazzaro, CEO, Venticento e Carlo De Togni, Founder & AI Animation Director, Mondo Novo.

Cosa può aiutare a generare durante gli eventi l’AI? Che impatto può avere sul mercato? Quali sono le sfide e le opportunità legate a essa e quali contributi può dare per rivoluzionare il settore? Insomma, risorsa o minaccia?

Non ha dubbi Lazzaro di Venticento: “Di AI si parla dagli anni Cinquanta, non è certo tema nuovo. È chiaro che oggi si è evoluta e sa gestire una quantità di dati molto complessa in pochissimo tempo. La potenzialità dove sta? Che se sai fare la richiesta nel modo corretto, l’AI può fornirti una soluzione customizzata in un tempo davvero minuscolo. È un aiuto per il lavoro quotidiano notevole. Siamo davanti alla terza rivoluzione tecnologica: la prima è stata Internet, poi è arrivato il mobile, oggi l’AI. Basti pensare che ChatGPT ha registrato 100 milioni utenti attivi in sole 6 settimane: Instagram per raggiungere lo stesso risultato ci ha messo 2 anni e mezzo, WhatsApp 3 anni e mezzo e Facebook 4”.

Tempi meno che dimezzati e un’intelligenza che sa “leggere nel pensiero”: l’essere umano verrà surclassato dalla macchina? “No, noi siamo i piloti, noi conduciamo: l’AI + il nostro copilota. Ci aiuta a performare meglio, riducendo i tempi di elaborazione, fornendo idee in meno della metà del tempo, raccogliendo dati alla velocità della luce. Ma poi siamo noi umani, è il reparto creativo, a mettere in scena l’evento. A ChatGPT puoi chiedere di redarti un documento con tutte le caratteristiche del cliente, ma poi a dare un senso al tutto, a dargli una forma, è la persona. A MidJourney puoi chiedere una mano a elaborare un rendering, ma poi siamo noi a crearlo dal vivo e a modificarlo secondo le esigenze”.

Dello stesso parere è De Togni, specializzato nell’animazione video: “Oggi con l’AI abbiamo la possibilità di creare video da zero a partire da una semplice stringa di testo o da un’immagine. I vantaggi? Possiamo aumentare l’efficienza nella produzione dei contenuti video e sviluppare esperienze estetiche inedite, creando connessioni profonde con il brand, in quanto gli ambiti di applicazione sono numerosi: dai contenuti per le scenografie fino allo storytelling personalizzato. Insomma, la magia dell’AI video non sta solo nella sua capacità di replicare la realtà, ma nel suo potere di creare mondi che vanno oltre la nostra immaginazione”.

L’Intelligenza Artificiale quindi come risorsa per fluidificare il lavoro e aiutare a crearne di nuovi, aprendo la strada a nuovi modi di fruire degli eventi? “Esatto – riprende Lazzaro – L’AI ci aiuterà sempre di più a creare esperienze customizzate: sulla base dei dati raccolti sull’utente, potranno essere creati sul momento percorsi ad hoc, potrà essere inviato il materiale più indicato via mail o via app, l’utente potrà essere indirizzato allo speech più consono per gli argomenti che tratta… Poi, sarà sempre la persona a decidere cosa è meglio per sé. Ma ricordate: il futuro non è più di chi sa programmare, ma di chi sa chiedere nel modo corretto”.

Francesca Favotto