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Bea World 2023. VO Group/27Names: “La transizione ecologica? Un processo lungo che richiede impegno e strategia, ma che funziona!”
La transizione ecologica del settore degli eventi, e più in generale di tutta la comunicazione, è inevitabile: “Quello che occorre – ha esordito Alexandre Velleuer, CEO di VO Group – è un percorso strategico che permetta di avviare il processo di transizione all’interno di qualsiasi agenzia, ottenendo quasi immediatamente risultati di rilievo sulla corporate governance, l’engagement dei propri dipendenti e una miglior customer satisfaction. Non si tratta di un trend ma di un must”.
Il viaggio verso una sostenibilità reale e non di facciata delle agenzie del Gruppo VO è nato da 2 fattori: la legislazione europea, che propone di azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050; e la domanda del pubblico, delle persone e dei consumatori che ormai lo esigono.
Insieme a Manon Glauden, Transition and Communication Advisor, Velleur ha raccontato sul palco del Bea World 2023 le diverse tappe del percorso del gruppo belga – che ha sede a Bruxelles ed è composto da 8 agenzie –, ma anche degli ostacoli e delle sfide che si è trovato ad affrontare con la creazione già nel 2015 di un team dedicato alla misurazione e al reporting di tutte le sue attività che si rivelò però troppo complessa.
Solo fra il 2019 e il 2020 fu messo a punto un piano strategico che permettesse di realizzare progetti al tempo stesso creativi e sostenibili, senza compromessi in una direzione o nell’altra, attraverso la messa a punto di un nuovo tool proprietario per la misurazione dell’impatto basato su Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, denominato ‘My Impact Tool’. Ben più di un calcolatore delle emissioni di CO2, si tratta di una piattaforma in grado di migliorare le performance degli eventi prodotti e di tutte le attività del gruppo: carbon footprint, circolarità, biodiversità, contribuzione agli SDG, inclusività.
“Tutto è partito dalla raccolta dei dati – hanno spiegato Velleur e Glauden –, e dal reporting che ci ha consentito di verificare i punti di forza e di debolezza, e da qui sviluppare una dashboard con cui tracciare i nostri progressi. Fondamentali è stato l’aiuto di consulenti indipendenti, esperti nell’area della sostenibilità, per supervisionare e validare l’intero processo e i suoi risultati”.
Le sfide riguardano molti aspetti, hanno chiarito, dai modelli di business alle abitudini quotidiane, dall’offerta ai clienti alle proprie convinzioni più profonde: “Soprattutto, ‘My Impact Tool’ ci ha aiutato e ci sta aiutando a costruire giorno per giorno nuove competenze all’interno dell’agenzia, da cui deriva un nuovo e diverso modo di pensare. La transizione ecologica è un processo senza fine in cui ci sono sempre spazi per migliorare ulteriormente. La cosa fondamentale è cominciare, prendere atto della situazione corrente e costruire una strategia coerente per tutta la propria organizzazione. E poi misurare e farsi certificare: l’ideale è partire da KPI realistici e progressivi, perché il successo non arriva nel giro di poche settimane ma sul lungo periodo, e occorre motivare continuativamente i collaboratori. Non ultimo è necessario dedicare a questo processo adeguate risorse, economiche e di personale, e ancora una volta misurare e valutare i progressi, comunicando internamente ed esternamente le azioni concrete, non le intenzioni”.
Per VO Group il percorso è stato sicuramente proficuo: dalla survey annuale interna è risultato che negli ultimi 3 anni le emissioni di CO2 sugli eventi B2B nazionali sono scese del 35%, che nel 2022/23 scarti e rifiuti sono diminuiti del 30%, che oggi oltre il 65% degli ingredienti utilizzati sono locali e stagionali, che sono stati piantati 9.600 alberi in compensazione delle emissioni per una spesa complessiva di circa 67.000 euro nel triennio.
“Ci sono però anche risultati ‘non direttamente misurabili’ – hanno concluso Velleur e Glauden –: il miglioramento del benessere al lavoro, uno staff super motivato, l’attrattività verso i talenti del mercato e, siamo al BEA World e possiamo dirlo con certezza, i premi e la reputazione che permettono di essere visti e notati dai clienti e creare così nuove fonti di reddito”.
Tommaso Ridolfi