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Bea World 2023. Quando lo storytelling nel metaverso crea cultura ed è utile alla comunità. La case history di ‘Fighting Lupus’
Lo storytelling è una metodologia impattante e intensa per sperimentare e comprendere questioni complesse, per immergersi in profondità in una realtà, per l'interazione co-creativa e ludica e per lo sviluppo di community.
Lo storytelling in VR, in particolare, non ha limiti se non la propria immaginazione.
In quest’ottica, Petra Lammers e Norwin Kandera, i due ceo di onliveline nel loro talk al Bea World hanno raccontato di come essi amino utilizzare le storie per spiegare e trasmettere questioni veramente complesse - come addirittura la cura di malattie rare - per fare cultura e creare solide community.
“Aiutiamo le aziende guidandole lungo la strada per vivere la trasformazione attraverso lo storytelling. Ecco perché ci definiamo ‘transformation dramaturgs’. Cosa fanno i drammaturghi della trasformazione? Sono esperti di struttura e di narrativa. In tempi di incertezza come quelli odierni, uno storytelling strategico diventa l’essenza e il driver di ogni processo trasformativo. Ed è lì che il drammaturgo scrive e guida la narrativa e la trasformazione”.
Su cosa si basa il processo? “Innanzitutto cerchiamo il core, da cui poi formuliamo una narrativa e poi una vera e propria storia, individuando i differenti format da poter applicare. E lo facciamo con qualunque punto di interazione, perché lo storytelling non ha limiti spaziali o fisici”.
Tutto questo, poi, viene applicato al metaverso, attraverso diverse soluzioni: gaming e digital landscape 2D, realtà virtuale e aumentata, beni virtuali come gli nft. “Da qui creiamo quelle che chiamiamo le ‘staged stories’ ovvero le storie inscenate e rappresentate con il fine di far capire processi anche molto complessi e delicati. Quando creiamo uno storytelling in VR, i nostri topic principali sono: comprendere i processi, inscenarli attraverso una storia rappresentata, creare una community, creare spazi strategici, fare formazione ed educare, oppure presentare, insegnare o anche fare recruiting”, spiegano i due ceo.
A supporto di tale approccio, è stata mostrata una case history premiata al Bea World, Fighting Lupus - Universitätsklinikum Erlangen.
Un'esperienza in VR a supporto della terapia del LES per le malattie rare. Il journey della malattia è diventato un evento digitale sia per i pazienti che per i medici, non solo per capire le caratteristiche della malattia, ma anche e soprattutto perché comprenderla ha un effetto terapeutico.
“Abbiamo creato con la realtà aumentata uno spazio digitalmente percorribile sia come esperienza multiutente e sia come esperienza singola e personale. Spesso medici e pazienti lo utilizzano insieme: l’avatar virtuale del medico permette di interagire direttamente con il paziente. E tutto può avvenire ovunque, un esperto di Erlangen può invitare un paziente in Nuova Zelanda”, spiegano i relatori. “Per comprendere meglio la malattia, sono stati creati alcuni scenari e luoghi virtuali e una drammaturgia che paziente e medico sperimentano insieme. Un vero e proprio storytelling che ha dato luogo a una storia che con nostra grande soddisfazione oggi è diventata parte della terapia stessa”.
L’attività di storytelling ha avuto feedback talmente positivi che verrà utilizzata anche per altri approcci e trattamenti medici. Potere del metaverso, quando si sa usare bene.
Serena Roberti