Congresso - convegno
Gli Stati Generali degli Eventi, Gentile (Federcongressi&Eventi): “Il congressuale cresce del 12% e aumentano gli eventi nazionali. Bisogna continuare a lavorare per un riconoscimento dell’identità di settore”
A conclusione della giornata di lavori degli Stati Generali degli Eventi, promossa da Adc Group e powered by Plesh e Bea/Club degli Eventi, Salvatore Sagone, Presidente ADC Group e Rappresentante Club degli Eventi ha chiamato sul palco Gabriella Gentile, Presidente Federcongressi&eventi per fotografare la situazione attuale del settore congressuale con una realtà che fin da subito, in pandemia, ha aperto un dialogo con il Club per dare voce al comparto e intraprendere il percorso della riconoscibilità e della legittimazione degli eventi.
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Dal 2015 ogni anno Federcongressi&Eventi elabora l’OICE - Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi, realizzato da ASERI - Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica di Milano con l’obiettivo di fornire lo stato dell’arte del settore dei congressi e degli eventi in Italia, evidenziandone le caratteristiche e i trend (la ricerca realizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore è consultabile sul sito www.federcongressi.it).
Quali sono i dati di quest’anno? “Il settore prima del periodo pandemico stava vivendo un periodo di crescita importante con un +4% di crescita di media annua - spiega Gentile -. Con il Covid19 c’è stata, ovviamente, una brusca interruzione ma la ripresa post pandemia è stata netta con un grande ritorno degli eventi in presenza. Nel 2023 rispetto al 2022 si è mantenuto un trend di crescita del +12% e il mood continua a essere positivo, nonostante la situazione globale incerta”.
Qualche numero degli eventi nel segmento del congressuale: in Italia nel 2023 nel settore congressuale sono stati fatti 340.057 eventi (+12% sul 2022) con 27.152.890 partecipanti (+28% sul 2022). Per un totale di 487.103 giornate dedicate (+13,2% sul 2022) e 41.835.932 presenze. “Tutti gli indicatori nel 2023 hanno avuto una crescita a due cifre rispetto al 2022 - sottolinea Gentile -. E se andiamo a considerare gli eventi della durata superiore a un giorno che sono poi i più interessanti per una destinazione, essi hanno rappresentato il 25% del totale degli eventi generando l’11,2% negli esercizi alberghieri”.
La ricerca è stata effettuata sulle sedi degli eventi. Ma dove si collocano le oltre 5.600 sedi italiane censite? “C’è una grande concentrazione al nord e nelle città capoluogo, ma anche lungo le vie principali di comunicazione. Infine, vi è anche una frammentazione delle sedi dedicate a eventi locali”.
Al nord si registra la maggior concentrazione di attività di una domanda rappresentata per lo più da imprese (66% sul 53% del 2022) che utilizzano per lo più le sedi congressuali alberghiere. “Un dato importante: il 9% degli eventi sono eventi internazionali ma il resto sono eventi nazionali, che sono cresciuti di ben 10 punti”, spiega Gentile.
Per il 2024 le previsioni sono molto positive. “Il nostro è un settore dinamico che ha bisogno di crescere e trovare soluzioni nuove. Gli investimenti maggiori previsti sono in: efficienza energetica, certificazioni sostenibilità, promozione e comunicazione, formazione”.
Come ha sottolineato Salvatore Sagone oggi, finalmente, il mondo della politica è aperto ad accogliere le istanze del comparto. “Abbiamo una grande opportunità che ci possiamo e dobbiamo giocare come comparto unito per definire l’identità del settore in maniera sempre più netta e proficua”.
Conferma e conclude Gentile: “L’attenzione delle istituzioni è cambiata, quindi ora sta a noi avere chiarezza nelle proposte da fare. Bisogna continuare a lavorare per un riconoscimento dell’identità del settore - non siamo sagre! -, dobbiamo lavorare con proposte concrete per la valorizzazione del nostro settore e della sua percezione come settore strategico, per uno sviluppo da un punto di vista non solo economico, perché siamo un settore che può anche far crescere il sistema culturale, il sistema creativo, il sistema turistico del Paese. E -poi serve il supporto alla tutela - riconoscimento del copyright, del Made in Italy, della promozione del nostro Paese e della formazione e qualificazione del settore -”.
SR