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Fiera del Cicloturismo non si arrende al Coronavirus e resta in programma il 28 e il 29 marzo a Milano

"E’ nostro dovere fare tutto il possibile per sostenere gli operatori sul territorio, offrendo loro la possibilità di limitare i danni puntando su una clientela nazionale e locale invece che estera, trasformando la crisi in opportunità, valorizzando il turismo di prossimità e invitando le persone a riscoprire le bellezze della natura e del territorio a pochi passi da casa". Così gli organizzatori motivano la coraggiosa scelta di non cancellare o rimandare la prima edizione della manifestazione

Il 28 e 29 marzo 2020 a Milano si terrà la prima Fiera del Cicloturismo e, da quando sono iniziate le misure restrittive del Ministero della Sanità a causa del Coronavirus, non passa giorno senza che gli organizzatori non ricevano una mail, un messaggio, o una telefonata con cui viene chiesto se la fiera è confermata. “Da organizzatore - commenta Paolo Pinzuti, ceo Bikenomist, società organizzatrice della Fiera del Cicloturismo - mi sento in dovere fare chiarezza e ribadire che la Fiera si terrà il 28 e 29 marzo a Milano, non esiste nessuna intenzione da parte nostra di cancellarla o di rimandarla e l’unico motivo che ci possa indurre a modificare la data sarà la proroga dell’ordinanza Coronavirus per altre tre settimane”.

Sono molti, come spiega Pinzuti, i motivi per cui non la fiera non verrà rimandata o cancellata. Questi i tre principali:

Il primo motivo è la fiducia che il sistema sanitario nazionale (che, non dimentichiamolo, è uno dei migliori al mondo) riuscirà ad arginare l’epidemia e che si ritornerà alla normalità in breve tempo, iniziando a convivere con la presenza di questo nuovo virus.

Il secondo motivo è che nel 2020 il settore turistico italiano, che vale il 5% del PIL nazionale, subirà una pesante flessione in termini di visite dall’estero. L’impatto economico del cicloturismo in Europa, secondo uno studio del Parlamento Europeo del 2012, si attesta sui 44 miliardi di euro, ovvero il 6,5% dell’intero settore turistico europeo, che di euro ne vale circa 700 miliardi (fonte WTTC, 2018). In Italia il valore economico di questo settore, in crescita, è pari a circa 7,7 miliardi di euro (Dato Studio Legambiente/Unioncamere 2019).

"E’ nostro dovere fare tutto il possibile per sostenere gli operatori sul territorio, offrendo loro la possibilità di limitare i danni puntando su una clientela nazionale e locale invece che estera, trasformando la crisi in opportunità, valorizzando il turismo di prossimità e invitando le persone a riscoprire le bellezze della natura e del territorio a pochi passi da casa".

Per citarne alcuni: il Sentiero Valtellina, un itinerario ciclopedonale, immerso nella natura, che si sviluppa lungo il fiume Adda tra Colico (sul lago di Como) e Bormio; i 130 km di ciclabile sulla costa abruzzese; la Via Silente in Campania, che con il suo anello di 600 km attraversa una delle aree protette più vaste d’Italia: quella del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni o le Terres Monviso tra Piemonte e Francia, con le valli del Po, Varaita, Maira, Grana e Stura e la pianura saluzzese sul versante italiano, il Guillestrois, l’Ubaye e il Queyras sul lato francese. 

Il terzo motivo riguarda la responsabilità sociale di chi fa impresa. "Pochi giorni fa si è celebrato il sessantesimo anniversario dalla morte di Adriano Olivetti che non ha mai mancato di ribadire che il ruolo delle imprese non è solo la ricerca a ogni costo del profitto, ma è soprattutto il compito di migliorare la società all’interno della quale opera. In un momento di sconforto generale e di panico, il nostro compito come azienda e come privati cittadini è evitare di contribuire a diffondere ulteriore panico e, invece, cercare di ricostruire la fiducia tra le persone per contrastare la disgregazione sociale che rischia di fare più danni della malattia. Per noi realizzare la Fiera del Cicloturismo nelle date prefissate significa esattamente questo: dire che il mondo non finisce e non è finito e che è anzi arrivato il momento di rimboccarsi le maniche per ripartire. Detto questo, la nostra squadra non ha mai smesso di  lavorare affinché la prima edizione della Fiera del Cicloturismo venga realizzata portando i risultati attesi. Perché l’obiettivo è sempre quello: “trasformare l’Italia in un Paese ciclabile” (e questo è il quarto motivo), perché i benefici di una maggiore diffusione dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto e di turismo sono individuali e per la collettività, in termini sanitari, economici e ambientali".