Evento pubblico
Ichnusa celebra i suoi cent’anni anche a Milano
Per festeggiare il centesimo compleanno della 'più celebre bionda di Sardegna' si terrà presso il ristorante milanese St. Andrews una cena ispirata alla tradizione culinaria sarda, organizzata in collaborazione con ILoveBeer.it e dedicata a tutti gli amanti dell’Isola.
Il 2012, anno del centenario di Ichnusa, riserva appuntamenti per tutti i sardi, anche per coloro che vivono a Milano: in occasione del suo centesimo compleanno Ichnusa, infatti, organizza, giovedì 29 marzo, un’esclusiva cena ispirata ai sapori della Sardegna presso il ristorante St. Andrews di Milano (via Monte Bianco, 2/A).
Il percorso di degustazione abbina a ciascuna pietanza, rigorosamente ispirata alla tradizione culinaria locale, una delle tre referenze della più celebre bionda di Sardegna.
L’evento è organizzato in collaborazione con ILoveBeer.it, il portale di cultura birraria promosso da Heineken Italia che, per l’occasione, mette a disposizione il contributo di un Beer Ambassador che svelerà ai partecipanti tutti i segreti del perfetto abbinamento birra-cibo, le associazioni di sapori e profumi e la corretta spillatura del prodotto.
Per rendere omaggio a Ichnusa, anche ILoveBeer parlerà, in occasione della cena, il dialetto dell’Isola mutando il proprio naming in 'Deo stimu sa birra' che, per i sardi, non necessita di traduzione.
Il percorso di degustazione abbina a ciascuna pietanza, rigorosamente ispirata alla tradizione culinaria locale, una delle tre referenze della più celebre bionda di Sardegna. L’evento è organizzato in collaborazione con ILoveBeer.it, il portale di cultura birraria promosso da Heineken Italia che, per l’occasione, mette a disposizione il contributo di un Beer Ambassador che svelerà ai partecipanti tutti i segreti del perfetto abbinamento birra-cibo, le associazioni di sapori e profumi e la corretta spillatura del prodotto.
Per rendere omaggio a Ichnusa, anche ILoveBeer parlerà, in occasione della cena, il dialetto dell’Isola mutando il proprio naming in 'Deo stimu sa birra' che, per i sardi, non necessita di traduzione.

