Evento sportivo

Olimpiadi Milano Cortina 2026. I lavori procedono a rilento e i costi aumentano, ma gli sponsor ci sono. Con le new entry Eni e Grana Padano salgono a 6 per una raccolta di oltre 70 mln, ancora lontana dai 500 mln preventivati

Anche Deloitte, Esselunga, Herbalife e Randstad ad abbracciare e sostenere finora il progetto di Fondazione Milano Cortina 2026. Un evento difficile da organizzare che sta subendo un considerevole aumento dei costi a causa delle note problematiche macroeconomiche che caratterizzano lo scenario attuale. I conti fatti inizialmente mostrano un budget di 1,5 miliardi di euro: un terzo dovrebbero arrivare dal Cio, un terzo da biglietti e merchandising e un terzo dagli sponsor.

I Giochi invernali di Milano Cortina 2026 si sono rivelati finora un progetto complesso che sta registrando un importante ritardo dei lavori nella realizzazione delle strutture. Tuttavia rimane un evento di grande appeal per le aziende che decidono di sostenerlo in qualità di sponsor.  Con le new entry Eni e Grana Padano salgono a 6 i marchi che hanno già firmato l'accordo, portando la raccolta a una cifra tra i 70 e gli 80 milioni di euro 

Anche Deloitte, Esselunga, Herbalife e Randstad ad abbracciare e sostenere finora il progetto di Fondazione Milano Cortina 2026. 

Come riportato da Il Sole 24 Ore, una cifra, quella raccolta finora, ancora lontana dagli oltre 500 milioni stabiliti prima che il progetto partisse, motivo per cui la contabilità verrà rivalutata con il prossimo bilancio.  

Dai conti iniziali un terzo del bilancio totale di 1,5 miliardi di euro, dovrebbe arrivare dal Cio, un terzo da biglietti e merchandising e un terzo dagli sponsor.

Un evento difficile da organizzare che sta subendo un considerevole aumento dei costi a causa delle note problematiche macroeconomiche che caratterizzano lo scenario attuale.

Il primo problema da risolvere entro marzo consiste nel trovare un luogo che ospiti le gare di pattinaggio di velocità, dopo la rinuncia di Baselga di Piné in provincia di Trento. Tra le varie ipotesi Milano sta proponendo di ospitare le gare negli spazi di Fiera Milano, invece il Piemonte avrebbe proposto di riutilizzare il suo Oval già usato durante i giochi invernali del 2006.

Restando sul tema degli impianti sportivi, il Veneto dovrà pagare il 30% in più, ovvero 90 milioni di euro, di quanto previsto in passato per la riqualificazione della pista da Bob, specialità per cui la Fondazione Milano Cortina 2026 e il Coni stanno lottando per non lasciarla a Insbruck, la città che si è offerta di dare una mano. 

Invece per Milano l'opera più sott'occhio è il Palaitalia dove si terrà l'hockey maschile. Il progetto verrà costruito da privati con un project financing. "Siamo in linea con il cronoprogramma, la bonifica è stata fatta, l’opera partirà tra un paio di mesi e verrà consegnata nell’autunno 2025", dichiarano i vertici comunali anche se si stimano già dei costi aggiuntivi rispetto alla stima iniziale di 180 milioni di euro

Risulterà difficile anche completare il Palasharp, luogo in cui si terrà l'hockey femminile, a causa del fatto che il Cio ha imposto ai privati che si occupano del progetto la realizzazione di una seconda pista, aumentandone il costo di circa 10 milioni

È invece partito a pieno ritmo il progetto dedicato all'ospitalità, ovvero il Villaggio olimpico di Porta Romana realizzato dal gruppo Coima, anche se i costi sono aumentati fino a raggiungere i 150 milioni di euro. Da poco è stato aperto un tavolo pubblico-privato per rimediare al problema. 

Nonostante tutto è trapelato un leggero ottimismo durante l'incontro indetto dal Comune di Cortina e dedicato alla presentazione del marchio olimpico dell'evento e la relativa campagna di sensibilizzazione.

"Tappezzate la città di scritte, per ricordare che Cortina sarà sede dei Giochi olimpici e paralimpici 2026. Distribuite poster ai commercianti. Diffondete il messaggio che questa è una città ospitante; è la quarta volta che l'Italia accoglie le Olimpiadi: è una situazione straordinaria, per una Nazione. Fate il percorso che, con pochi sforzi, consente di sfruttare questa occasione. Ma fate tutto questo rispettando le leggi", hanno dichiarato Nevio Devidè e Pietro Fea, i manager intervenuti per Fondazione Milano Cortina 2026

"Dovremo mettere in pratica la nostra creatività; condividerla con Fondazione Milano Cortina 2026; trasmetterla sul territorio, agli operatori turistici e commerciali", ha riassunto il sindaco Gianluca Lorenzi.

Durante la riunione i relatori hanno sottolineato la grande importanza di Milano Cortina 2026 dal punto di vista di ritorno d'immagine, dichiarando che: "Saranno trasmesse la serietà e l'affidabilità degli organizzatori, così come la bellezza dei luoghi. Cortina non deve però pensare di avere un riscontro immediato, durante i Giochi, in termini di fatturato. L'evento crea notorietà, ma nei giorni delle gare non ci sono turisti. Bisogna prepararsi al dopo: è il giorno successivo che arriva il mondo. L'incremento dell'ospitalità è quantificabile al 12%, rispetto al passato, subito dopo i Giochi. Però bisogna essere pronti, offrire i servizi che l'ospite si aspetta".

Il merchandising dell'evento sarà per il 60% abbigliamento, per un valore di 400 milioni di euro, e la firma dell'accordo verrà posta alla fine del mese, quando il materiale sarà pronto e testato in vista della sua promozione durante le Olimpiadi di Parigi 2024

In conclusione, alla specifica domanda del sindaco Lorenzi, ovvero se gli impianti a fune e le piste che accoglieranno le gare potranno usare marchi olimpici per la promozione durante questi anni, i responsabili marketing di Fondazione Milano Cortina 2026 hanno risposto: "Si, se il messaggio è volto alla celebrazione dei Giochi. No, se sarà unito ad altri marchi commerciali come case automobilistiche".