Fcp

Osservatorio FCP: a gennaio 2022 pubblicità in radio a +0,8%. Aumentano inserzionisti (+15%) e campagne (+2%)

Risultato positivo per numerosi comparti merceologici quali Distribuzione, Alimentari, Bevande, Abitazione, Finanza/Assicurazioni, Turismo e Viaggi. Il presidente Fausto Amorese (nella foto): "A gennaio si conferma la crescita della componente 'non tabellare' costituita da progetti ed iniziative in grado di supportare sia gli obiettivi di costruzione della “brand equity” delle aziende che di agire, parallelamente ad altri media, sulla componente di “Lead generation”.

Gli investimenti pubblicitari radiofonici del mese di grnnaio 2022, rilevati nell’ambito dell’Osservatorio Fcp-Assoradio coordinato dalla società Reply, hanno registrato un +0,8%.  

Nel mese di gennaio si conferma ulteriormente la tendenza, che aveva già caratterizzato gran parte del 2021, ad un ampliamento del volume degli inserzionisti (+15%) e della numerosità delle campagne (+2%). 
La crescita degli investitori avviene trasversalmente rispetto alle diverse merceologie, considerando che a gennaio si riscontra un risultato positivo per numerosi ed importanti comparti merceologici quali Distribuzione, Alimentari, Bevande, Abitazione, Finanza/Assicurazioni, Turismo e Viaggi.
 

“Anche se ad inizio anno non è facile tracciare una precisa tendenza prospettica degli investimenti, dichiara Fausto Amorese, Presidente FCP-Assoradio, siamo comunque molto soddisfatti di aver aperto il 2022 con un risultato positivo.   A prescindere dal valore complessivo dei fatturati pubblicitari, la crescita degli inserzionisti è per noi un indicatore di grande rilievo e soddisfazione.  Questi due anni di pandemia hanno determinato un ulteriore competizione fra i diversi media, nella quale il media radiofonico ha saputo consolidare il proprio ruolo, sia in chiave tattica che strategica.   A gennaio si conferma la crescita della componente “non tabellare” costituita da progetti ed iniziative in grado di supportare sia gli obiettivi di costruzione della “brand equity” delle aziende che di agire, parallelamente ad altri media, sulla componente di “Lead generation”.