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Scenari

PwC. 9 italiani su 10 pronti allo shopping durante il Black Friday e Cyber Monday. Italia primo Paese EU per interesse negli acquisti

Il nostro è uno degli Stati dove si compra più per amici e familiari e meno per sé stessi (solo 78,7% in Italia vs l’83% in Francia, l’85% in Germania, e l’87% in Turchia). Stabile il carrello degli italiani: spenderanno in media €229 rispetto ai €232 nel 2023. Il 28% degli italiani dichiara di comprare online di più rispetto a prima del covid. L’elettronica è la categoria più apprezzata dagli italiani (46%), seguita da abbigliamento (35%) e prodotti per la casa (23%). Il 78% dei consumatori italiani utilizza i siti di rivenditori per cercare informazioni prima di acquistare, in netto aumento rispetto al 44% del 2023.
PwC presenta i risultati dell’analisi Black Friday Survey 2024, condotta su un campione di 10.000 persone di cinque paesi europei (Francia, Germania, Irlanda, Italia e Turchia), che rivela le previsioni di spesa dei consumatori in occasione dei saldi del Black Friday e Cyber Monday.
 
Nel 2024, l'interesse degli italiani per il Black Friday rimane costante su livelli molto elevati, con un 86% dei consumatori che intende fare acquisti, confermando l'Italia come il paese con la più alta partecipazione in Europa. Nonostante l’elevato interesse, si osserva una lieve riduzione nella spesa media, che passa da €232 nel 2023 a €229 nel 2024, suggerendo una cautela più marcata nella gestione delle spese.
 
Più della metà (54,3%) degli intervistati italiani prevede di spendere tra €101 e €500. Solo il 7,5% degli italiani prevede di spendere più di 500€ contro il 21,8% dei turchi, il 19,8% degli irlandesi e il 13,9% dei tedeschi.
 
In particolare, gli italiani comprano meno per sé stessi (78,7%) e più per amici e familiari. Il 28% degli italiani dice di comprare online più che prima del covid, valore allineato agli altri paesi. Il 29% dichiara di non avere cambiato comportamento.
 
L'aspetto più significativo riguarda la stabilità dei consumi nonostante le incertezze economiche generali, con un passaggio dall’attenzione verso l'inflazione del 2023 a una più forte attenzione sulla spesa consapevole. Nel 2024, infatti, chi intende acquistare di meno lo fa principalmente per ridotte disponibilità economiche e per un approccio più cauto, mentre il tema dell'aumento dei prezzi appare meno rilevante.
 
Rispetto ad un 2023 caratterizzato da un’elevata pressione inflazionistica (5,7% nella media annuale, toccando il 10% a gennaio) causata dall’aumento dei prezzi energetici (che hanno toccato il 42,5% nell’anno), il 2024 appare più stabile (+0,9% la media dei primi 10mesi dell’anno) grazie alla deflazione dei beni energetici, bilanciata da una risalita nel prezzo dei servizi.
 
Erika Andreetta, EMEA Fashion & Luxury Leader e Partner PwC Italia, spiega: “I dati mostrano un consumatore italiano più attento e consapevole, che investe in prodotti di maggiore utilità e durata, richiede sconti più sostanziosi e utilizza principalmente canali digitali per ricercare i propri acquisti. La tendenza verso una spesa più mirata e cauta evidenzia una propensione a bilanciare la convenienza con la qualità e il valore nel contesto attuale, caratterizzato da incertezze economiche e una generale maggiore sensibilità al budget”.
 
Nel 2024 l’interesse per una spesa più mirata riflette una maggiore consapevolezza e pianificazione: il 46% dei consumatori programma acquisti specifici, in crescita rispetto al 34% del 2023. Questa attenzione verso gli acquisti consapevoli rappresenta un adattamento a un contesto economico incerto. Il fenomeno si osserva anche nelle tempistiche di acquisto: solo il 37% dei consumatori ha iniziato o inizierà a fare shopping nelle prime settimane di novembre, contro il 62% nel 2023, un segno che i consumatori italiani si stanno orientando verso un approccio più ponderato.
 
Dal punto di vista delle preferenze di categoria, nel 2024 l’elettronica domina per gli italiani come settore di maggiore spesa (46%), seguita dall’abbigliamento per adulti (35%) e dalla casa (23%). Questo rappresenta un’inversione rispetto al 2023, quando l’abbigliamento era la prima categoria seguita dall’elettronica e dai prodotti per la salute e bellezza. Questo cambiamento suggerisce una propensione a investire in prodotti durevoli e funzionali piuttosto che in beni voluttuari, un trend che potrebbe essere influenzato dall’ottica di ottimizzazione delle spese e di maggiore attenzione verso la qualità e il valore. Anche le priorità di acquisto riflettono differenze significative. Mentre in Italia i consumatori prediligono prodotti elettronici e per la casa, in Francia si osserva una preferenza per i prodotti di cura personale e benessere, legati a un concetto di self-care. Questo suggerisce come le priorità di acquisto varino in funzione delle sensibilità culturali: praticità e funzionalità in Italia, lifestyle e qualità della vita in Francia.
 
Un altro dato di rilievo è il cambiamento della percezione dei consumatori riguardo al livello di sconto ideale: nel 2024, la percezione dello sconto "ideale" è salita dal 39% al 54%. Questa maggiore sensibilità allo sconto potrebbe essere vista come un segnale di prudenza da parte dei consumatori, che sono diventati più esigenti e selettivi nelle loro scelte di acquisto.
 
Si registra una crescente preferenza per i canali digitali, con il 78% dei consumatori italiani che utilizza i siti di rivenditori per cercare informazioni prima di acquistare, un significativo aumento rispetto al 44% dell'anno precedente. Questo dato riflette una maggiore familiarità e fiducia verso gli acquisti online, insieme alla comodità e flessibilità offerte dall'e-commerce, che stanno rafforzando l’integrazione del digitale nelle abitudini di acquisto italiane. A livello europeo, emergono differenze rilevanti: in Germania, dove l’e-commerce è già consolidato, si registra il volume più alto di acquisti online, supportato da una strategia di acquisto omnicanale ben integrata. In Italia, nonostante la crescita notevole nell'adozione dell'e-commerce, le abitudini digitali sono ancora in fase di sviluppo e non ancora al livello di maturità di mercati come quello tedesco.