Scenari

Citynews e Comscore indagano i cambiamenti del consumer behavior. Durante la pandemia per il Food Retail un boost in ambito digital. Nel post-Covid 1 italiano su 3 fa la spesa alimentare online

La survey è stata basata su due percorsi di 7 domande ciascuno, differenziati tra chi aveva fatto la spesa online almeno una volta negli ultimi 3 mesi e chi esclusivamente offline. Ecco alcuni dei cambiamenti emersi: la propensione all’acquisto online sale al 38% nella fascia d’età 35-44 anni e al 32% nella fascia 45-54 anni; le piattaforme più utilizzate sono siti o app di catene di supermercati specifici o marketplace online; 3 persone su 10 fanno la spesa online almeno una volta a settimana; il 94% di chi fa la spesa online si reca anche di persona a far la spesa in un punto vendita fisico

"La spesa alimentare nel post-Covid: come cambia il drive to store - dall'e-commerce al total commerce". È questo il focus della survey condotta da Citynews in collaborazione con Comscore, la società statunitense nella fornitura di misurazioni cross-platform per audience, marchi e comportamento dei consumatori.

Nello specifico – spiega Giusy Beninati (nella foto), Responsabile del Team Go To Market, – è stata approfondita l’abitudine di acquisto della spesa online rispetto al punto vendita fisico, i luoghi virtuali e fisici preferiti per la spesa e gli elementi determinanti di scelta nei due casi. Focus che sono stati i protagonisti della survey condotta sulle 52 edizioni Citynews dal 12 al 26 aprile scorso e che ha visto 5.114 risposte completate”.

La survey è stata basata su due percorsi di 7 domande ciascuno, differenziati tra chi aveva fatto la spesa online almeno una volta negli ultimi 3 mesi e chi esclusivamente offline.

I risultati della survey

Dalla Survey è emerso che:

  • Il 30% dei rispondenti ha fatto la spesa alimentare online nel periodo Gennaio-Marzo 2020. La propensione all’acquisto online sale al 38% nella fascia d’età 35-44 anni e al 32% nella fascia 45-54 anni.
  • Le piattaforme più utilizzate, escluse quelle del food delivery, risultano essere siti o app di catene di supermercati specifici o marketplace online.
  • 3 persone su 10 fanno la spesa online almeno una volta a settimana. Per gli acquisti vengono integrati diversi siti (31%), i marketplace (32%) o siti di supermercati specifici (22%).
  • Il 94% di chi fa la spesa online si reca anche di persona a far la spesa in un punto vendita fisico.
  • Ad influenzare di più la decisione di acquisto online, troviamo al terzo posto (58%) il fattore flessibilità, ovvero poter acquistare h24, da remoto, in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento della giornata. Per il 63% dei rispondenti il fattore tempo, quindi evitare code e tempi di attesa, e per il 64% la consegna a domicilio, ovvero la comodità di ricevere la spesa a casa, senza dover trasportare pesi.
  • Quasi 7 persone su 10 (68%) comprano abitualmente online i prodotti base delle nostre dispense (pasta, cereali, farine etc) o per la cura della persona (67%). Seguono i prodotti per la pulizia della casa (61%) e le bevande (59%). Più di 1 su 2 acquista anche prodotti freschi (55%).
  • Ad incidere significativamente sulla customer satisfaction, la consegna intesa come disponibilità di giorni e orari (62%) e puntualità (48%). Molto importante per il 57% è il risparmio complessivo che diventa prima ragione di soddisfazione al sud (68%).
  • I luoghi preferiti per la spesa offline restano comunque i supermercati, ipermercati o catene di grandi dimensioni. Tra i luoghi preferiti anche negozi di piccole dimensioni come drogherie, macellerie, pescherie, fruttivendolo etc.
  • Oltre 2 persone su 10 fanno la spesa offline di solito più volte durante la settimana. Per gli acquisti, la prima scelta sono supermercati e ipermercati (70%), seguito da piccoli negozi (39%) o mercati rionali (15%).
  • Infine, 3 su 4 dei rispondenti fa la spesa per la propria famiglia (50% 3+persone, 24% coppia). Il 12% fa la spesa anche per persone non conviventi.

Il mondo legato al Food Retail ha ricevuto un deciso boost in ambito digital nel corso dell’anno pandemico – afferma Domenico Susca, Sales Manager di Sensemakers –. L’Italia paga ancora un gap di penetrazione rispetto ad altre Country digitalmente evolute come Regno Unito e Stati Uniti, ma è stato anche il Paese che negli ultimi due anni ha registrato la maggiore crescita in termini di tempo speso. Ciò dimostra che in Italia il connubio tra GDO e digitale, che vede ancora alcune concentrazioni su target geografici e di età, presenta delle potenzialità per i player del settore da cogliere e sviluppare”.

 “L'obiettivo principale della ricerca – continua Laura Buscemi, Responsabile Research & Development Marketing di Citynewsè stato quello di fornire agli addetti ai lavori della GDO, Retail e Marketplace, nuovi strumenti e parametri per comprendere le abitudini e i processi di acquisto dei consumatori, in questo peculiare periodo Post-Covid. Tali strumenti sono utili per individuare le strategie e i mezzi di comunicazione più efficaci per aumentare le intention to buy del consumatore, quali, ad esempio, offerte geolocalizzate e di prossimità, content adv unici e personalizzati sulla base dello specifico Target di riferimento. Nel contesto analizzato, nel quale i target di riferimento hanno dimostrato di avere processi di acquisto complementari, sia online che offline, soluzioni adv Total Commerce, capaci di indirizzare, ad esempio, sia a siti ecommerce sia a store fisici, sono ideali per offrire agli utenti esperienze di acquisto personalizzate e, quindi, più efficaci”.

In questo contesto – conclude BuscemiCitynews si pone come Consulente a 360° fornendo ai clienti dati e strumenti per comprendere il contesto e il Target di riferimento e offrendo soluzioni ADV Custom, quali il Volantino e le Carousel Solutions ideate, per essere Driver di esperienze Total Commerce”.