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Dorizza (Leo Burnett): Non abbiamo copiato nessuno, polemiche avvilenti

Il direttore creativo esecutivo dell'agenzia del Gruppo Publicis interviene su un caso montato per screditare il lavoro dell'agenzia e della pubblicità italiana. "Ogni giorno escono milioni di idee, e ogni bravo creativo vede realizzate a Cannes idee che egli stesso ha avuto ma che sono rimaste nel cassetto".

Accusati di avere 'copiato' l'idea da una campagna stampa del 2004 uscita su Archive e, successivamente, da un animatic ideato dalla D'A,L,V,Bbdo per Candy (a questo punto sorge la domanda: chi ha eventualmente copiato da chi?), nessuno fino a questo momento sembra essersi preso la briga di ascoltare la campana dei direttori creativi che hanno la responsabilità del prodotto che esce dall'agenzia.

Dopo tanto rumore sollevato sulla newsletter di Lillo Perri intorno al leone d'oro conquistato al recente Festival di Cannes, la parola a chi ha ideato la campagna Ariston Aqualtis 'Mondo sommerso', firmata da Leo Burnett Italia. ADVexpress ha raccolto il commento di Enrico Dorizza, direttore creativo esecutivo di Leo Burnett Italia.

"Ogni giorno escono milioni di idee. Tutti gli anni, quando va a Cannes, un bravo creativo vede premiate idee a volte identiche a quelle che lui stesso ha avuto e che per mille motivi non sono mai state pubblicate. Quindi è normale che ci siano idee simili, a volte uguali. È accaduto anche quest'anno dove nella sezione stampa ho visto premiate due creme abbronzanti con la stessa idea e lo stesso visual. La stessa cosa è accaduta nella categoria auto". Insomma, l'accusa di plagio viene rispedita al mittente. "Nego di essermi ispirato a qualunque animatic o campagna pubblicata su Archive. Io e i miei creativi non passiamo il tempo a sfogliare gli annual, lavoriamo. Forse, anche per questo motivo, da sei anni vinciamo a Cannes. Per quanto riguarda, poi, il caso della campagna pubblicata su Archive, si tratta di una campagna stampa. Noi abbiamo fatto un film."

Dorizza chiude il suo intervento sottolineando quanto sia deprimente il vizio italiano di gettare fango sui propri colleghi quando, questi, vincono qualcosa di importante: "Trovo avvilente un atteggiamento del genere – afferma Dorizza - . È avvilente per la categoria e per l'immagine della pubblicità italiana. Già vinciamo poco, se poi quando questo accade vogliamo gettare fango a tutti i costi, vinceremo ancora meno".