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Vidas torna in comunicazione con Enrico Ruggeri
Vidas torna a comunicare il proprio
impegno verso i malati terminali, e la necessità di raccogliere fondi attraverso
donazioni per poter mantenere in vita i propri progetti. L'occasione è la
nascita della Casa Ospedale, 'hospice' con oltre venti camere
di degenza, servizi di day hospital, ambulatori, studi medici, spazi per la
formazione degli operatori e aree ricreative.
La nuova campagna è stata presentata oggi a Milano da Giovanna Cavazzoni, presidente e fondatrice di Vidas, Mario Usellini, presidente della fondazione Vidas, Marco Mignani della Mignani/Pintér/Galbiati e dal testimonial Enrico Ruggeri.
"Dopo quasi 25 anni di assistenza domiciliare – ha spiegato Cavazzoni - durante i quali siamo stati accolti in oltre 16 mila case di Milano e provincia, finalmente possiamo essere noi ad ospitare i pazienti meno fortunati. L'impegno richiesto da questo progetto, anche dal punto di vista economico, è notevole. Si consideri che Vidas annualmente, per la realizzazione dei propri servizi, necessita di almeno 8 milioni di euro, di cui 2,5 sono indispensabili per il 'mantenimento' della Casa Ospedale".
Marco Mignani, avvicinato a margine della presentazione, ha descritto la campagna pubblicitaria, realizzata dall'art Tommaso Minnetti, dalla copy Giorgia Rossaro e dal fotografo Alberto Parise per l'agenzia Mignani/Pintér/Galbiati.
"L'iniziativa di comunicazione – ha affermato il direttore creativo Mignani –, sarà pianificata nei prossimi giorni su stampa, affissioni e radio, compatibilmente con gli spazi che gli editori vorranno gentilmente concederci. Sicuramente, usciranno annunci sui principali quotidiani nazionali e locali di Milano, spot su importanti radio nazionali e affissioni, anche di notevole rilievo nell'area cittadina milanese, grazie al contributo delle concessionarie Cairo communication, Class Pubblicità, MAnzoni, Mondatori Pubblicità, Rcs Pubblicità, Il Sole24Ore System, Igp Décaux, A&P, Avip, Ipas/Giungi, Ima, Italtriest, Proxima, S.C.I. e Viacom Outdoor".
"Il mio compito – ha aggiunto Mignani – è stato molto semplice. In molti casi il pubblicitario deve inventarsi tutto, cercando di scoprire cosa c'è di buono nel cliente. Con Vidas invece, le cose belle sono evidenti, e a me non resta che 'vestirle' e comunicarle nel modo più efficace possibile".
"La scelta del testimonial - ha concluso Mignani - è stata determinata semplicemente dal fatto che Enrico Ruggeri, oltre a rappresentare un grande cantautore con un importante impatto sull'opinione pubblica, soprattutto giovanile, è una persona da sempre attenta, sensibile, e attiva nel campo della solidarietà"
Marco Magnani cura la comunicazione di Vidas da 16 anni, firmando una serie di importanti campagne, di cui il direttore creativo ha ricordato alcuni slogan, come "Quaggiù qualcuno mi ama" o "Dateci il cuore o la casa non partirà", fino all'ultima, "Dateci una mano, o la Casa Ospedale Vidas si Ferma", con Sergio Muniz come testimone.
A ricordare la storia della comunicazione di Vidas, dagli esordi ai giorni nostri, ci ha pensato anche Giovanna Cavazzoni, la quale ha spiegato che "L'associazione ha iniziato pubblicando annunci volti a sensibilizzare la gente su un problema 'cenusurato', ovvero quello della morte. Venticinque anni fa non si poteva parlare direttamente di questo tema, e così la nostra pubblicità recitava 'Vidas assiste i malati di cancro che vivono soli' ".
"Una seconda fase di comunicazione - ha continuato Cavazzoni - ha cercato di 'colpevolizzare' l'opinione pubblica, con una campagna che avrebbe avuto successo in ambiente anglosassone, ma era forse troppo forte nel nostro contesto, con immagini molto dure".
L'ultima fase, è stata quella della denuncia, con annunci anche contestati dalle istituzioni, come il Ministero della Sanità, nel caso della campagna "Vidas aiuta i malati che vivono in uno Stato di abbandono".
L'associazione Vidas, a cui fa capo la Fondazione Vidas, ha assistito gratuitamente oltre 16 mila malati in 24 anni di attività, di cui 1.506 nel 2005, a Milano e in 51 comuni della provincia. I malati seguiti contemporaneamente sono stati fino a 180, 24 ore su 24 festivi compresi, grazie al lavoro di 56 operatori socio-sanitari e 130 volontari. L'associazione, ai servizi di assistenza, affianca attività di formazione e progetti di trasferimento del modello assistenziale i Italia e all'estero.

