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Lo spot provocatorio del Partito Democratico Europeo (PDE) realizzato con l’IA. "In democrazia l’intelligenza artificiale non può governare"

Il video mostra sei attori generati dall’IA che si rivolgono agli spettatori con affermazioni forti e paradossali: «La libertà di espressione non significa nulla per me»; «I diritti dei lavoratori sono irrilevanti per me»; «Non ho polmoni. Perché dovrei preoccuparmi del cambiamento climatico?». •«Non protesto. Non voto. Non esisto».

È stato presentato oggi a Bruxelles il primo spot politico al mondo interamente creato con l’intelligenza artificiale. A lanciare l’iniziativa è il Partito Democratico Europeo (PDE), guidato dal segretario generale Sandro Gozi, eurodeputato e membro della presidenza del gruppo Renew Europe.

Il video, innovativo e provocatorio, mostra sei attori generati dall’IA che si rivolgono agli spettatori con affermazioni forti e paradossali:
•«La libertà di espressione non significa nulla per me»;
•«I diritti dei lavoratori sono irrilevanti per me»;
•«Non ho polmoni. Perché dovrei preoccuparmi del cambiamento climatico?»;
•«Non protesto. Non voto. Non esisto»;

Queste frasi rivelano un messaggio essenziale: in democrazia l’intelligenza artificiale non può – e non deve – governare. È l’essere umano, con la sua coscienza, le sue esperienze e i suoi valori, a dover decidere il futuro collettivo attraverso rappresentanti liberamente eletti.

«Siamo entusiasti delle opportunità che l’IA offre, e proprio per questo siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo nel guidarne lo sviluppo. L’IA deve restare uno strumento al servizio dell’umanità, non una nuova autorità. Non è né buona né cattiva: tutto dipende dall’uso che ne facciamo», ha dichiarato Sandro Gozi, ideatore del progetto. «Noi abbiamo scelto di usarla per stimolare il pensiero critico, la consapevolezza democratica e il senso di responsabilità collettiva».

Il PDE, si legge nel comunicato stampa, è il primo partito politico al mondo a impiegare l’intelligenza artificiale non per imitare l’essere umano, ma per ricordare ciò che solo l’uomo può fare: difendere valori, proteggere la libertà, costruire il futuro e governare. Non è uno slogan, né una provocazione sterile: è una chiamata politica e culturale all’azione, in un’epoca segnata da una profonda transizione tecnologica.