Video

"Italiani, moltiplichiamoci", online e in tv lo spot di Chicco firmato Pink Lab che invita a 'fare figli' e divide il web. Pianifica Wavemaker

Lo spot in meno di 48 ore è diventato virale sui social, raccogliendo pareri entusiasti ma anche critiche feroci. L'azienda ha risposto alle critiche sui suoi canali social, spiegando di come lo spot parli "d'amore", che è "la condizione necessaria per avere un bambino" e di cui si può parlare "con un po' di leggerezza" anche se "il calo delle nascite è un tema reale nel Paese.

Mondiali di Calcio senza Italia quest'anno? Chicco invita gli italiani a vivere notti magiche, come nel 1982 o 2006, anche nel campionato 2018 dando vita a un nuovo baby boom. Questo il contenuto dell'ultimo spot dell'azienda, che sottolinea la "tragedia" dell'esclusione dai Mondiali perché come recita lo spot: "ogni Mondiale vinto finisce sempre con il baby boom, un'esplosione dell'indice naturale di natalità, una pioggia di neonati che ci ha allagato di ottimismo facendo dell'Italia una nazione straordinaria. Oggi però la realtà è diversa".

Cosa fare quindi? da qui l'appello a riprodursi nel film pubblicitario firmato dall'agenzia Pink Lab e pianificato da Wavemaker online e in tv proprio durante i Mondiali russi.

La voce fuori campo recita: "Facciamo un altro baby boom. Abbiamo bisogno di bambini, migliaia, milioni, trilioni di bambini, bambini che ci aiuteranno a crescere portando l'Italia dove è giusto che stia. Facciamolo per l'Italia, facciamolo tutti, l'uno con l'altro, sommiamoci, moltiplichiamoci all'infinito". Un gesto patriottico, insomma, che per la Chicco andrebbe fatto "per amore o semplicemente per voglia di farlo. Facciamolo dovunque, ovunque e comunque sia. Ma facciamolo, facciamolo per l'Italia. Perché in questo Mondiale i gol li segnamo noi".

Per l'occasione adattato anche lo slogan finale. Da "Dove c'è un bambino" a "Dove ci sarà un bambino"

Lo spot in meno di 48 ore è diventato virale sui social, raccogliendo pareri entusiasti ma anche critiche feroci.

Per alcuni si tratta di un "vero e proprio inno alla famiglia", di "uno spot provocatorio e geniale", "meraviglioso", di una "fotografia dei veri bisogni del Paese", mentre ad altri la pubblicità ricorda da vicino "il 'fare figli' del Ventennio", "vi siete dimenticati della tassa sul celibato, i figli della lupa e i balilla", scrivono gli utenti in rete, bollandola di volta in volta come pubblicità "oscena", "squallida", "offensiva" e "pericolosa".

Incassati i complimenti, la Chicco ha quindi risposto alle critiche sui suoi canali social, spiegando in ogni commento di come lo spot parli "d'amore", che è "la condizione necessaria per avere un bambino" e di cui si può parlare "con un po' di leggerezza" anche se "il calo delle nascite è un tema reale nel Paese. Parlare di bambini - spiegano più e più volte a quanti criticano lo spot- vuol dire parlare del futuro".