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Oltre 200 aziende a CONVERSatION 2025, l'evento di Jakala sulla Conversion Rate Optimization. Guffanti: "L'AI rivoluziona il rapporto tra utenti e touchpoint digitali e impone un nuovo approccio su tutto il funnel"
Dopo il successo delle precedenti edizioni, è tornato protagonista oggi nella sede di Assolombarda Milano CONVERSatION, l’evento su invito ideato e promosso da JAKALA, primo appuntamento internazionale in Italia dedicato esclusivamente alla Conversion Rate Optimization (CRO).
Un’occasione di confronto per i professionisti del digital marketing, della UX e della sperimentazione, che ha visto la partecipazione di speaker provenienti da realtà leader del settore e, come ha spiegato ad ADVexpress Amedeo Guffanti, Managing Director della Business Line globale di Activation della company "ha visto l'adesione di oltre 200 aziende, un risultato che ci rende molto orgogliosi e ci riempie di soddisfazione".
«E' un evento pensato per promuovere cultura e networking - ha proseguito il manager- che rappresenta oggi un punto di riferimento unico nel panorama europeo degli eventi digitali, offrendo uno spazio interamente dedicato alla CRO, una disciplina strategica che valorizza l’integrazione di competenze trasversali e un approccio scientifico. Abbiamo scelto un formato internazionale per stimolare il confronto tra esperienze e visioni diverse, contribuendo alla crescita di una community che condivide la passione per l’innovazione continua»
Sponsor dell’edizione 2025 di CONVERSatION sono Kleecks e Contentsquare.
I temi sotto i riflettori
CRO: come trasformare i visitatori in clienti
La Conversion Rate Optimization (CRO) è l’insieme di tecniche che aiutano le aziende a trasformare i visitatori in clienti, migliorando le performance dei canali digitali – come siti web, e-commerce o app – in modo misurabile e continuo.
L’obiettivo è semplice e concreto: spingere più persone a compiere un’azione utile per il business, come acquistare un prodotto, iscriversi a una newsletter o richiedere un preventivo. Per farlo, la CRO si basa su dati quantitativi e qualitativi, test e sperimentazioni: si analizza il comportamento degli utenti, si identificano i punti critici del loro percorso online e gli elementi che arricchiscono l’experience, per intervenire poi con modifiche mirate – ad esempio riscrivendo un titolo, semplificando un form o ripensando la struttura di una pagina. È un approccio scientifico che unisce marketing, design, psicologia e tecnologia, inclusa l’intelligenza artificiale, e che consente di ottimizzare ogni dettaglio dell’esperienza digitale per ottenere più risultati senza aumentare i costi di acquisizione.
La CRO al centro dell’innovazione digitale
Ad aprire la giornata è stato Amedeo Guffanti, Managing Director della Business line globale di Activation di JAKALA, che ha sottolineato il ruolo cruciale della CRO all’interno del Digital Sales Lab, l’ecosistema multidisciplinare di JAKALA dove Media, SEO, Analytics, UX/UIe AI lavorano in sinergia per massimizzare la conversione dei touchpoint digitali. Il manager ha inoltre sottolineato la necessità di un nuovo approccio alla CRO da parte delle aziende imposto dalla rivoluzione dell'Intelligenza Artificiale. " L'AI idetermina una svolta epocale e grandi cambiamenti nei percorsi di acquisto degli utenti, a cominciare da un'accelerazione delle interazioni tra utenti e bot nella prima fase della navigazione per raccogliere informazioni sui prodotti, che devono essere di alto livello, esaustive e interessanti e suggerire fin da subito il brand, perchè talvolta ci si affida alle sintesi informative generate dai tool di AI riducendo i tempi di navigazione nella fase di ricerca. Non basta più creare interfacce visive interessanti fornendo informazioni all'utente, che trascorre meno tempo in fase di navigazione e più in fase di interazione. Il design farà la differenza nello step finale, quello dell'acquisto dall'interfaccia interazionale. Le aziende dovranno inoltre migliorare il flusso di conversion nel touchpoint digitale in cui l'utente conclude l'acquisto semplificandone il processo".
In merito al Digital Sales Lab di Jakala, Guffanti ha sottolineato: "L'ambiente digitale è multisfaccettato e il marketing digitale è diventato più complesso e articolato, per le aziende non è sufficiente affidare la gestione delle properties digitali a un solo specialista. Serve un team multidisciplinare di esperti, che spaziano dal media, agli analytics, alla search engine optimization, all'AI, in grado di gestire tutto il funnel nella sua complessità e tutte le dinamiche interazionali con gli utenti per arrivare all'obiettivo primario di tutte le aziende, l'efficacia e la conversion. Significa passare da una cultura della delivery a una del risultato. In questo ecosistema la tecnologia, con player come Contentsquare e Kleecks, ma anche Google e META offrono la possibilità di integrare flussi e strategie e di personalizzare il funnel in base ai diversi tipi di utenti e di reach tenendo alta la rilevanza del sito web".
Parlando invece dei budget destinati alla CRO, Guffanti ha sottolineato la necessità di stanziare risorse per una sperimentazione e un miglioramento continuo delle interazioni e della costruzione di funnel di successo per utenti diversi o per gli stessi utenti nei diversi step del percorso di acquisto, da quello esplorativo e di ricerca di informazioni a quello che porta alla conversion. "Nel decision making process, nella fase in cui l'utente sta ancora valutando il tipo di prodotto più adatto alle proprie esigenze si devono offrire emozione, ingaggio e informazioni rilevanti con uno storytelling coinvolgente per spingere le persone a tornare sul sito e fare l'acquisto. Questo tipo di approccio strategico richiede sistematicità e cultura del test e naturalmente investimenti a supporto".
Un’agenda internazionale per una visione olistica della sperimentazione
Moderato da Frank Pagano (JAKALA), il programma ha alternato interventi di taglio strategico a casi studio operativi. Tra gli highlight:
-Ruben de Boer (Online Dialogue) ha invitato a ripensare il ruolo dei test A/B non come obiettivo, ma come mezzo per costruire una cultura della sperimentazione.
-Simone Iuculano (JAKALA) ha provocatoriamente chiesto “Why even testing?”, proponendo un modello decisionale per testare meno ma meglio, evitando sprechi e bias.
-Desiree van der Horst (Loop Earplugs) ha evidenziato il valore dei dati pubblicitari nella CRO, promuovendo una collaborazione più stretta tra i team Ads e Optimization.
-Diana Avelar (Kleecks) e Francesco Giliberti (JAKALA) hanno presentato un caso studio in cui l’ottimizzazione UX ha abbattuto i costi media, grazie alla piattaforma Kleecks.
-Craig Sullivan (Optimise or Die) ha esplorato le potenzialità dell’AI generativa nei programmi di testing, condividendo lezioni concrete dall’uso dei LLM nei team prodotto.
-Luiza de Lange (LeoVegas) ha portato la sua esperienza in tre settori diversi, ribadendo la necessità di un data mindset solido e di infrastrutture tecnologiche integrate.
Eden Bidani (CAPE.Agency) ha chiuso con un intervento sull’uso delle parole dei clienti per migliorare le conversioni senza perdere coerenza di brand.