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Al Festival Internazionale del Cinema d'Arte di Milano in programma anche la proiezione di 'Cinespotting' di Lillo Perri e Mila Vajani

Nell'ambito della 16esima edizione della manifestazione, venerdì 13 ottobre alle 20,45 appuntamento presso la Sala Gregorianum per il filmato estratto da un programma omonimo prodotto da Secondo Pensiero per Studio Universal trasmesso nel giugno 2000. Il filmato sarà introdotto da una conversazione con l'autrice MIla Vajani e il giornalista e autore televisivo Gabriele Di Matteo.

Torna anche quest'anno il Festival Internazionale del Cinema d'Arte. La sedicesima edizione dell'evento, realizzata grazie al sostegno di Regione Lombardia e del Municipio Tre del Comune di Milano, si tiene dall'11 al 14 ottobre presso la Sala Gregorianum (via Settala, Milano).

Due le sessioni di proiezioni previste: dalle 17 alle 19 e dalle 20.45 alle 23.30 circa.

L'edizione 2017 ha registrato una straordinaria partecipazione, con circa 3.000 opere inviate in concorso da 117 nazioni. Nella rosa finale sono rientrate 42 opere in rappresentanza di 23 nazioni

Tra gli eventi speciali in programma nel corso della manifestazione, venerdì 13 ottobre alle 20.45 è prevista la proiezione di Cinespotting, di Lillo Perri e Mila Vajani, un estratto da un programma omonimo prodotto da Secondo Pensiero per Studio Universal trasmesso nel giugno 2000. Il filmato, che tratta il tema delle contaminazioni tra la pubblicità e il cinema firmato dai grandi registi, sarà introdotto da una conversazione con l'autrice Mila Vajani e il giornalista e autore televisivo Gabriele Di Matteo.

Alberto Farassino, docente universitario di cinema, giornalista de La Repubblica e soprattutto punto di riferimento delle attività cinefile
milanesi dagli anni settanta, dichiara quasi candidamente in Cinespotting che per lui “tutte le immagini in movimento sono cinema”.

Il suo intervento abbatte idealmente uno steccato. La carrellata di spot che il video presenta è una testimonianza a favore delle sue
ragioni. Si susseguono infatti una serie di spot, ognuno dei quali è da solo un film compiuto. E’ un intreccio che Cinespotting esplora, con l’aiuto di esperti come Ugo Volli, secondo varie direzioni, dall’imitazione alla parodia, all’utilizzo degli attori-divi trasformati in testimonial, ma soprattutto nel rapporto tra registi di cinema che impegnano il loro talento nella pubblicità – dai fratelli Taviani a Spike Lee, da Almodovar a Woody Allen - e registi che, dopo un training nello spot, hanno trovato la loro strada nel cinema come i nostri D’Alatri Martinelli. Il video riporta le loro voci e anche quella del mitico Ridley Scott che afferma di aver appreso tutto dalla pubblicità.

Diverso il caso del grande Federico Fellini, il cui ultimo lavoro, quando stentava a trovare accordi produttivi per fare un nuovo film, sono stati tre incredibili spot.

SP