Mercato
Nel 2015 IGPDecaux cresce a doppia cifra. J.S. Decaux: "Solo innovando l'OOH potrà aumentare la propria market share. Serve l'ok delle istituzioni"
Così il Presidente della società specializzata in esterna commenta lo stato dell'arte del mezzo nel nostro Paese, in cui l'outdoor rappresenta solo il 6% degli investimenti in comunicazione verso il 10% europeo. Diventa così sempre più strategico rinnovare il portafoglio prodotti pubblicitari adeguandosi agli elevati standard internazionali delle strutture di arredo urbano. Ma per fare ciò è fondamentale l'approvazione degli Enti Pubblici che danno gli spazi in concessione. Intanto JCDecaux continua ad allargare il proprio raggio d'azione con acquisizioni strategiche che ne consolidano la leadership mondiale. Tra le più recenti l'acquisto di CEMUSA, che verrà finalizzato a fine ottobre.
Di pochi giorni la notizia che il Comitato di Controllo e Revisione dei Contratti e delle Concessioni della città di New York (« FCRC ») ha votato, all’unanimità, il trasferimento a JCDecaux del controllo di CEMUSA, Inc. , proprietaria di CEMUSA NY LLC che gestisce il contratto dell’arredo urbano della città di New York per la durata di 20 anni (che terminerà a fine giugno 2026).
Una decisione questa che permetterà alla società specializzata in comunicazione esterna di finalizzare prima della fine del mese di ottobre l’acquisto del 100% di CEMUSA in seguito all’accordo siglato nel marzo 2014. La filiale del gruppo FCC dedicata alla comunicazione esterna, con 57 000 facce pubblicitarie, nel 2014 ha realizzato un fatturato di €130 milioni e, come spiega ad ADVexpress Jean Sebastien Decaux (in foto), Presidente di IGPDecaux Italia e CEO Sud Europa, Belgio, Lussemburgo, Africa e Israele, ha ancora in seno grandi potenzialità produttive, che vedranno la luce grazie all'expertise di JCDecaux che a differenza della precedente proprietà ha nell'esterna il proprio core business.
Il contratto dell’arredo urbano della città di New York completa e rinforza il circuito pubblicitario di Arredo Urbano di JCDecaux in America del Nord, che già comprende Los Angeles, Chicago, San Francisco e Boston. Determinante nell'acquisizione di CEMUSA, la complementarietà delle sue properties con quelle di JCDecaux in tutte le aree geografiche in cui sono presenti. Nel nostro Paese ad esempio ha fruttato l'integrazione delle città già presiedute (Napoli, Torino, Milano, Pescara, Pavia, Bergamo) con tre grandi piazze quali Genova, Parma e Bologna. Città in cui CEMUSA si è aggiudicata nel 2000 la gara ventennale per l'arredo urbano e gli impianti di informazione pubblica.
"Una grande opportunità questa per il consolidamento del nostro gruppo e l’ampliamento dei nostri prodotti in tutti i paesi dove JCDecaux e Cemusa coesistevano" dichiara Jean Sebastien Decaux, continuando: "Ad esempio CEMUSA era il secondo operatore, dopo di noi, in Spagna. In USA, dove però vantava una piazza importante e di prestigio quale è quella newyorkese per la quale nel 2005 ci aveva battuto in finale di gara. Ma anche in Brasile, dove siamo già presenti a San Paolo e in altre città, allargheremo così il nostro raggio d'azione a Rio. Questa rappresenta l'ennesima testimonianza di uno sviluppo importante e sostenibile nel lungo periodo, quale è il nostro."
Questa operazione rappresenta solo una delle numerose mosse strategiche che il gruppo sta compiendo per rafforzare e consolidare ulteriormente la propria leadership in tutto il mondo, Italia compresa. Ricordiamo che lo scorso 30 giugno è stata completata l'acquisizione da parte di JCDecaux e Publitransport della quota in IGP Decaux prima detenuta da RCS Mediagroup, pari al 34,5% del capitale sociale. Con una transazione del valore di 18 milioni di euro, più altri 2 milioni entro tre anni subordinati al raggiungimento di determinati obiettivi. Tra le due società le quote sono state così distribuite: il 60% a JCDecaux e il 40% alla famiglia du Chène de Vère.
E i benefici del riassetto societario non hanno tardato a farsi sentire. In Italia IGPDecaux si avvia ad una chiusura d'anno in forte crescita, maggiore del mercato e a doppia cifra a perimetro costante. Oltre all'effetto positivo di Expo, hanno contribuito a questo risultato anche operazioni quali l'acquisizione in portafoglio della Toscana prima in concessione a Exterion Media che, una volta uscita dal mercato italiano, l'ha venduta alla concorrente.
"Nel nostro Paese l'outdoor rappresenta solo il 6% degli investimenti in comunicazione, verso il 10% europeo. Anche in Italia ci sarebbero tutti i requisiti per attrarre maggiori investimenti, a patto che si possa garantire ai clienti un'offerta di qualità e altamente competitiva con le altre leve della comunicazione. Per farlo l'unico modo sta nell'innovazione di prodotto. Ma in questo abbiamo bisogno della collaborazione ed autorizzazione degli Enti Pubblici con cui collaboriamo. Speriamo che le cose prendano una piega differente e che anche in Italia l’ooh si possa rinforzare" conclude il manager.
Maria Ferrucci
Una decisione questa che permetterà alla società specializzata in comunicazione esterna di finalizzare prima della fine del mese di ottobre l’acquisto del 100% di CEMUSA in seguito all’accordo siglato nel marzo 2014. La filiale del gruppo FCC dedicata alla comunicazione esterna, con 57 000 facce pubblicitarie, nel 2014 ha realizzato un fatturato di €130 milioni e, come spiega ad ADVexpress Jean Sebastien Decaux (in foto), Presidente di IGPDecaux Italia e CEO Sud Europa, Belgio, Lussemburgo, Africa e Israele, ha ancora in seno grandi potenzialità produttive, che vedranno la luce grazie all'expertise di JCDecaux che a differenza della precedente proprietà ha nell'esterna il proprio core business.
Il contratto dell’arredo urbano della città di New York completa e rinforza il circuito pubblicitario di Arredo Urbano di JCDecaux in America del Nord, che già comprende Los Angeles, Chicago, San Francisco e Boston. Determinante nell'acquisizione di CEMUSA, la complementarietà delle sue properties con quelle di JCDecaux in tutte le aree geografiche in cui sono presenti. Nel nostro Paese ad esempio ha fruttato l'integrazione delle città già presiedute (Napoli, Torino, Milano, Pescara, Pavia, Bergamo) con tre grandi piazze quali Genova, Parma e Bologna. Città in cui CEMUSA si è aggiudicata nel 2000 la gara ventennale per l'arredo urbano e gli impianti di informazione pubblica.
"Una grande opportunità questa per il consolidamento del nostro gruppo e l’ampliamento dei nostri prodotti in tutti i paesi dove JCDecaux e Cemusa coesistevano" dichiara Jean Sebastien Decaux, continuando: "Ad esempio CEMUSA era il secondo operatore, dopo di noi, in Spagna. In USA, dove però vantava una piazza importante e di prestigio quale è quella newyorkese per la quale nel 2005 ci aveva battuto in finale di gara. Ma anche in Brasile, dove siamo già presenti a San Paolo e in altre città, allargheremo così il nostro raggio d'azione a Rio. Questa rappresenta l'ennesima testimonianza di uno sviluppo importante e sostenibile nel lungo periodo, quale è il nostro."
Questa operazione rappresenta solo una delle numerose mosse strategiche che il gruppo sta compiendo per rafforzare e consolidare ulteriormente la propria leadership in tutto il mondo, Italia compresa. Ricordiamo che lo scorso 30 giugno è stata completata l'acquisizione da parte di JCDecaux e Publitransport della quota in IGP Decaux prima detenuta da RCS Mediagroup, pari al 34,5% del capitale sociale. Con una transazione del valore di 18 milioni di euro, più altri 2 milioni entro tre anni subordinati al raggiungimento di determinati obiettivi. Tra le due società le quote sono state così distribuite: il 60% a JCDecaux e il 40% alla famiglia du Chène de Vère.
E i benefici del riassetto societario non hanno tardato a farsi sentire. In Italia IGPDecaux si avvia ad una chiusura d'anno in forte crescita, maggiore del mercato e a doppia cifra a perimetro costante. Oltre all'effetto positivo di Expo, hanno contribuito a questo risultato anche operazioni quali l'acquisizione in portafoglio della Toscana prima in concessione a Exterion Media che, una volta uscita dal mercato italiano, l'ha venduta alla concorrente.
"Nel nostro Paese l'outdoor rappresenta solo il 6% degli investimenti in comunicazione, verso il 10% europeo. Anche in Italia ci sarebbero tutti i requisiti per attrarre maggiori investimenti, a patto che si possa garantire ai clienti un'offerta di qualità e altamente competitiva con le altre leve della comunicazione. Per farlo l'unico modo sta nell'innovazione di prodotto. Ma in questo abbiamo bisogno della collaborazione ed autorizzazione degli Enti Pubblici con cui collaboriamo. Speriamo che le cose prendano una piega differente e che anche in Italia l’ooh si possa rinforzare" conclude il manager.
Maria Ferrucci