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Il Resto del Carlino sostiene la pittura bolognese

Dal lontano 1885, anno della sua fondazione, il Resto del Carlino vuol dire Bologna, tanto il quotidiano s'identifica con la sua città d'origine. E' con questo spirito e con alle spalle i suoi oltre 120 anni di storia, che il Resto del Carlino ha accolto l'invito di dar vita a due incontri sulla pittura bolognese. Dopo il grande successo riscosso lo scorso anno dalla prima serie di conversazioni 'Bologna Narrata', il quotidiano sostiene anche questa seconda serie di conversazioni che avrà ancora come sede il Teatro Duse e protagonista il professor Eugenio Riccòmini, esperto di storia dell'arte e di quella bolognese in particolare.

Le conferenze sono state realizzate con la collaborazione di Milena Naldi e sono accompagnate da proiezioni di immagini. Gli incontri a cui il Carlino invita tutti i suoi lettori si terranno lunedì 6 e lunedì 13 ottobre alle 21.00 al Teatro Duse. Il primo incontro 'Da Cimabue all'Aspertini' parte dalla pittura bolognese del Trecento ed arriva ad Amico Aspertini, pittore al centro dei dibattiti in questi giorni per l'apertura di una mostra monografica alla Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Il secondo incontro 'Dai Carracci a Morandi' parte dal rinnovamento della pittura bolognese ad opera dei Carracci alla fine del Cinquecento per arrivare a Giorgio Morandi al quale è dedicata una retrospettiva al Moma di New York.

Il Resto del Carlino non poteva perdere questa occasione per celebrare i grandi pittori bolognesi partendo dalla prolusione di Roberto Longhi all'apertura dell'anno accademico 1934-35 dell'Università di Bologna che rappresenta un testo fondamentale per la scoperta dell'arte petroniana.