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AGCOM. Il settore dei media audiovisivi in calo, vale 11,5 mld. Il mercato delle tlc torna a crescere e nel 2023 supera i 27 miliardi di euro. Lasorella: "Serve una nuova legge per l'editoria"

Il presidente dell'Authority, Giacomo Lasorella (nella foto) nella presentazione della relazione annuale 2024 a Montecitorio, parlando dello scenario media, ha sottolineato il gap ancora esistente con il 2019 (-700 mln circa), la crescita del peso della televisione, che genera il 71,9% degli introiti, e il calo di editoria quotidiana e periodica – che insieme valgono il 22,5% delle risorse totali –. Servono nuove regole per il mercato delle tlc in uno scenario in grande cambiamento. Confermato l'impegno per regolamentare l'AI una sfida “all’orizzonte, nemmeno tanto lontano”.

Nel 2023  il settore dei servizi media audiovisivi  (televisione, radio, quotidiani e periodici) vale 11,5 miliardi di euro (nel 2019 erano 12,2 mld), un calo di oltre 700 milioni di euro rispetto al 2019.

Sono i dati resi noti da AGCOM e dal presidente Giacomo Lasorella (nella foto) durante la relazione annuale a Roma.  In calo anche l’acquisto di contenuti da parte degli utenti, in flessione del -2% rispetto all’anno precedente anche a causa del calo dei dei ricavi derivanti sia dalla vendita di copie di quotidiani e periodici, sia dagli abbonamenti alla pay tv satellitare.

Continua anche la diminuzione dei ricavi da vendita di prodotti offline. Registrano un -1% le risorse pubbliche, ma con un’incidenza del 19% sul totale delle entrate. “Tale andamento – spiega l’Autorità – è imputabile, in particolare, ai minori introiti derivanti dalla riscossione del canone per il servizio pubblico radiotelevisivo (1,8 miliardi)”.

In crescita dell’1,2% a 4,337 miliardi gli investimenti in promozione e pubblicità dopo la flessione nel 2022, sebbene con alcune differenze tra i diversi mezzi di comunicazione.

Prosegue il divario tra la televisione e gli altri mezzi di comunicazione. Cresce il peso della televisione, che genera il 71,9% degli introiti, mentre l’editoria quotidiana e periodica – che insieme valgono il 22,5% delle risorse totali – sono in costante calo. Cresce, nell’ultimo triennio, l’incidenza della radio sulle entrate complessive,  pari al 6% nel 2023.

“Queste tendenze connesse alla rivoluzione digitale, hanno effetti molteplici, investendo le dinamiche concorrenziali, la protezione dei consumatori e anche la tutela dei princìpi del pluralismo”, ha spiegato Lasorella. “In tale prospettiva esse richiedono sempre più un allineamento delle tutele e, più in generale, delle regole, tra settore audiovisivo tradizionale e settore audiovisivo digitale. Inoltre, la situazione di quotidiani e periodici pone probabilmente al legislatore la questione di una nuova legge sull’editoria”.

Oltre a concludere il processo di valorizzazione del SIC per l’anno 2021 (delibera n. 223/23/CONS), l’Autorità, ad esito di una consultazione pubblica, ha approvato a marzo le Linee guida relative alle verifiche della sussistenza di posizioni lesive del pluralismo, ai sensi dell’art. 51 del TUSMA (delibera n. 66/24/CONS). Le Linee guida, in un’ottica di better regulation, chiariscono le modalità in base alle quali l’Autorità accerta la sussistenza di una posizione lesiva del pluralismo e dettagliano gli indicatori individuati dal legislatore stabilendo le opportune modalità operative di misurazione degli stessi.

Tra i fattori considerati, nel nuovo contesto digitale, oltre ai ricavi conseguiti, assumono rilievo gli indici di diffusione dei contenuti informativi, la convergenza fra settori, le sinergie con mercati contigui, la disponibilità e il controllo di dati.

Nel mese di aprile 2024, l’Autorità ha segnalato al Governo l’opportunità di una riforma della disciplina relativa alle concentrazioni nella stampa quotidiana ai sensi dell’art. 3 della legge n. 67 del 1987.

AGCOM ha sottolineato che i limiti ex ante stabiliti dal legislatore nel 1987 - che fanno riferimento esclusivamente alle copie cartacee - non sembrano più in grado di rappresentare le posizioni all’interno del mercato, caratterizzato oggi dalla forte integrazione tra formato cartaceo, copia digitale e servizi online.

Per quanto riguarda la televisione, la cosiddetta TV connessa restituisce all’apparecchio televisivo una rinnovata centralità nella quotidianità delle famiglie italiane, costituendo un insostituibile centro di interesse oltre che di partecipazione dei cittadini alla vita civile e sociale del Paese. Di fronte alla trasformazione dell’offerta, che vede come protagonisti del palcoscenico globale grandi gruppi internazionali, i broadcaster nazionali hanno fornito una risposta di tipo adattivo, che ha dato luogo ad una sostanziale “tenuta” degli ascolti sul versante della TV lineare e generalista, con la crescita dell’audience su dispositivi diversi dagli apparecchi televisivi e dunque con un modello di integrazione e complementarità tra i diversi media.

In tale contesto, naturalmente, vengono in gioco tematiche di grande rilevanza, in particolare per un regolatore convergente come AGCOM: da un lato, la corretta ripartizione delle frequenze, nonché la tenuta della rete e la qualità delle trasmissioni, e, dall’altro, la tutela contro la manipolazione delle notizie e i discorsi d’odio, la tutela della libertà e del pluralismo informativo, la tutela dei minori, la razionalizzazione degli investimenti in opere audiovisive europee ed indipendenti, la trasparenza del mercato dell’informazione, la corretta rilevazione degli indici di ascolto, la par condicio radiotelevisiva nel nuovo ecosistema digitale.

Temi cui l’Autorità ha anche quest’anno prestato attenzione in attuazione della direttiva SMAV, trasposta da parte del legislatore italiano nel TUSMA, e che sono quasi tutti oggetto di rinnovata attenzione nei testi normativi europei richiamati all’inizio, ed in particolare nel regolamento europeo sulla libertà dei media, il cosiddetto EMFA. 

 

GLI INFLUENCER

Sempre in ambito audiovisivo, Lasorella ha ricordato l’adozione delle Linee guida per garantire il rispetto delle disposizioni del Testo unico da parte degli influencer. Le Linee guida individuano le norme del TUSMA immediatamente applicabili agli influencer e definiscono un insieme di soluzioni specificamente indirizzate ai maggiori influencer operanti in Italia (quelli con almeno un milione di follower sulle varie piattaforme o social media e che su almeno uno di questi mezzi abbiano superato un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2%).

Si tratta di misure in materia di trasparenza delle comunicazioni commerciali nonché di tutela dei diritti fondamentali della persona, dei minori e dei valori dello sport. Contemporaneamente l’Autorità ha anche istituito un Tavolo tecnico (insediatosi il 5 marzo 2024) per l’adozione di un codice di disciplina recante le ulteriori misure di dettaglio. Il codice di disciplina definirà i criteri applicativi delle disposizioni individuate dalle Linee guida, gli accorgimenti tecnici, le modalità di registrazione degli influencer e le funzionalità di segnalazione delle violazioni all’Autorità.

 

IL MERCATO DELLE  TLC

Nel 2023 il mercato delle tlc ha superato i 27 miliardi di euro, “arrestando una tendenza alla riduzione in atto da anni, sebbene persista, rispetto al 2019, una flessione di circa il 10% (pari, in valore, ad oltre 2,9 miliardi di euro).

"Tale andamento è ascrivibile  alla crescita delle risorse della rete fissa, indotta dalle nuove modalità di comunicazione, di organizzazione del lavoro e di consumo di media (in particolare allo streaming di contenuti video), che, dalla fase pandemica in poi, caratterizza la nostra esperienza." ha sottolineato Lasorella.

L’aumento del traffico è stato reso possibile grazie a (e, nel contempo ha stimolato) un costante adeguamento della rete. 

Le linee broadband complessive sono stimate in circa 19,12 milioni di unità, in crescita sia su base trimestrale (+100 mila linee circa), che su base annua (+110 mila) controbilanciando la flessione delle linee DSL si legge nella relazione.

Il mercato è stato caratterizzato da importanti processi di riconfigurazione degli assetti strutturali degli operatori, primo tra tutti, ovviamente, la separazione della rete Tim, ma anche il processo di consolidamento che ha visto coinvolte Fastweb e Vodafone Italia, rispettivamente il quarto ed il secondo operatore sul mercato italiano.

Il riassetto della proprietà della rete fissa costituisce un evento di fondamentale importanza per il comparto delle comunicazioni elettroniche nel nostro Paese, dal quale conseguono modifiche altrettanto fondamentali alla struttura dell’offerta e della domanda dei relativi servizi.

L’Autorità ha deliberato, previa consultazione pubblica, una nuova Analisi coordinata dei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa, destinata ad avere effetto per gli anni dal 2024 al 2029.

Tale attività, puntualmente avallata dall’AGCM e dalla Commissione europea, che ha anche espresso preziose osservazioni al riguardo,  ha avuto lo scopo di definire il quadro regolamentare aggiornato sul quale fondare il passaggio al nuovo assetto strutturale attraverso una nuova Analisi di mercato che prenderà avvio al più presto.

 

I SERVIZI INTERNET E LE PIATTAFORME ONLINE

Passando all’esame dei servizi digitali la grande sfida è quella dell’attuazione del Digital Services Act, che, per la prima volta rappresenta una legge di sistema per il settore, già pienamente vigente, sia pure in larga parte da attuare in concreto.

 

L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Lasorella ha parlato dell’intelligenza artificiale definendola una sfida “all’orizzonte, nemmeno tanto lontano”.
“Il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI Act) costituisce il primo tentativo al mondo di normare questo fenomeno con lo scopo di promuovere lo sviluppo e l’adozione dell’intelligenza artificiale in Europa, e il duplice obiettivo di fare dell’Unione un ecosistema favorevole per innovazione e investimenti e, al contempo, di limitare i rischi che alcune applicazioni comportano per i diritti fondamentali e la sicurezza dei cittadini ed utenti europei.

Il disegno di legge all’attenzione del Parlamento – ha spiegato- investe diverse aree di competenza dell’Autorità, che saranno oggetto di esame approfondito nel corso del dibattito parlamentare: nel solo settore dei contenuti mediali, si pensi ad esempio alla tutela dei minori, dell’utenza, al diritto d’autore, alla lotta alla disinformazione e alla manipolazione del dibattito pubblico. Importanti impatti dell’IA sono già conclamati anche nel settore delle comunicazioni elettroniche e nelle attività di fornitura dei servizi digitali.

Agcom è a disposizione per contribuire alle riflessioni in corso, anche in relazione alle intersezioni tra l’AI Act e i plessi normativi settoriali. A tale scopo essa si è anche tempestivamente dotata di un supporto qualificato in merito alle implicazioni dei sistemi di intelligenza artificiale sugli ambiti di competenza dell’Autorità e sul ruolo che la stessa potrà assumere, mediante l’istituzione di un Comitato di esperti di alto livello, con funzioni consultive (delibera n. 11/24/CONS), che può avvalersi della collaborazione degli Uffici dell’Autorità di volta in volta interessati. AGCOM intende "rafforzare la cooperazione con l’Agcm, e quella con il Garante Privacy, avviando la revisione di appositi protocolli d’intesa, nonché con tutti gli altri soggetti interessati”.