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Roberto Sergio: "Rai, un'azienda in salute, ricca di talento, pronta a nuove sfide di mercato. Investiti 225 milioni per la trasformazione in media company. Il mio futuro? Farò quello che l’azienda mi chiederà"

Durante la presentazione dei palinsesti 2024/2025 della tv pubblica a Napoli l'AD Roberto Sergio ha ricordato numeri e risultati della gestione della tv pubblica negli ultimi 14 mesi con il Direttore Generale Giampaolo Rossi, considerato, secondo i rumors, il più papabile per assumere il ruolo di AD nell'ambito delle nuove nomine attese da parte del MEF e della Commissione di Vigilanza.

La presentazione dei palinsesti 2024/2025 Rai a Napoli è stata l'occasione per ricordare i numeri e risultati della gestione della tv pubblica negli ultimi 14 mesi da parte dell' AD Roberto Sergio e del Direttore Generale Giampaolo Rossi, il cui nome risulterebbe essere  tra i più papabili per assumere il ruolo di Amministratore Delegato visto il rinnovo in corso del CdA. 

"La Rai è un'azienda sana, ricca di talento e pronta a nuove sfide di mercato" ha dichiarato Roberto Sergio. "In 14 mesi abbiamo fatto un grande lavoro di squadra, firmato il contratto di Servizio, varato il piano industriale,  investito 225 milioni per trasformare la Rai in una media company e realizzato il primo piano di sostenibilità. Pochi giorni fa abbiamo emesso un bond e per finanziare 300 milioni ci sono stati ordini per 3,6 miliardi. I conti  sono in ordine, prima del previsto, grazie anche alle buone performance di Rai Pubblicità. Ci sono stati 82 milioni di euro in meno di debiti e il bilancio è in pareggio". E ancora, il manager ha ricordato "l’investimento di 16 milioni per mettere in sicurezza il patrimonio delle teche". Infine "è stato siglato il rinnovo contrattuale 2023-26 per diecimila persone". Sergio ha inoltre ringraziato le sigle sindacali che sono state sempre impegnate a tutelare i lavoratori e l'azienda.

Il manager ha ricordato anche gli investimenti infrastrutturali grazie ai quali a Napoli si rinnoverà il centro di produzione, la Rai diventerà più efficiente, funzionale e green, con la ristrutturazione della sede di Roma e l’apertura di un nuovo centro di produzione all’avanguardia a Milano.

Alla domanda della stampa sul suo futuro professionale, visto il rinnovo dei membri del Cda e l'attesa delle nuove nomine da parte del MEF e della Commissione di Vigilanza, Roberto Sergio ha risposto  “Dopo 40 anni di onorato servizio e dopo aver ricoperto ruoli importanti in tante aziende, il più importante quello che ancora oggi ricopro, io farò quello che l'azienda mi chiederà di fare quando verrà deciso chi sarà il prossimo vertice aziendale. Non dipende da me". 

Rai

Sia Roberto Sergio (il secondo da sinistra nella foto) che il DG Giampaolo Rossi hanno dimostrato apprezzamento per le dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi, AD Mediaset, durante la presentazione della nuova stagione tv della company, in merito alla proposta della Lega di aumentare i limiti di affollamento del tetto pubblicitario della Rai, in modo da abbassare il canone.  L'AD Mediaset aveva commentato: "è un pasticcio assoluto, il contrario di quello che andrebbe fatto, distruggerebbe il mercato. Con la Rai senza il canone parliamo di migliaia di licenziamenti".

Sergio e Rossi hanno infine sottolineato che la tv pubblica deve difendersi da una narrazione negativa che ha riguarda " i manager e le stesse fondamenta di quello che è un asset decisivo del sistema Paese”. Sul tema è intevenuto anche Gian Paolo Tagliavia AD Rai Pubblicità (il quarto da sinistra nella foto) che ha dichiarato: "Dopo le immagini dell'offerta Rai per il pubblico italiano, tra le più rare per grandezza e qualità in Europa e i dati dichiarati da Roberta Lucca sulla capacità della Rai di intercettare i nuovi target, è difficile riuscire ad accettare una narrazione che è stata artificialmente costruita per ragioni che non devo spiegare io. Esiste una Rai vera, quella che avete visto, con 200 talent, con 12 mila persone impegnate a costruire il nostro immaginario nazionale con una pluralità di racconto di generi e impegnata a firmare il rinnovo contrattuale per 10mila lavoratori con tutte le firme sindacali. Esiste poi una Rai raccontata da alcuni professori universitari in un report senza fondamento scientifico. Chiedo lo sforzo di uscire da una narrazione artificiale e di interpretare con obiettività il nostro racconto, quello di un'azienda da tutelare come risorsa della nostra nazione".