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Per la prima volta in Italia all'asta pacchetto di frequenze TV

Il ministro delle comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha presentato oggi il bando che riguarda 108 impianti-frequenze. Il bando sarà pubblicato il 16 novembre nella Gazzetta Ufficiale, e l'assegnazione effettiva avrà luogo tra febbraio e marzo 2008.

Dopo 35 anni di occupazione di fatto o di compravendita, per la prima volta in Italia le frequenze tv vengono messe e gara. "E' un piccolo grande evento", queste le parole del Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni riportate dalle agenzie. Il bando sarà pubblicato il 16 novembre nella Gazzetta Ufficiale , e l'assegnazione effettiva avrà luogo tra febbraio e marzo 2008

"Si tratta di una modica quantità di impianti - ammette il ministro -, ma per la prima volta, dopo vent'anni di interventi normativi che hanno fotografato la realtà esistente e favorito una situazione di occupazione totale dello spettro frequenziale, indirettamente oggetto della procedura di infrazione europea che grava sul nostro Paese, si afferma un principio diverso: anche le frequenze tv sono una risorsa pubblica e soprattutto quelle libere vanno gestite con procedure pubbliche e trasparenti".

I 108 impianti-frequenze sono quelli risultati disponibili tra le risorse assegnate all'Italia dalla Conferenza internazionale di Ginevra nel 2006 e da altre frequenze individuate grazie alla verifica sul database unico delle frequenze messo a punto dallo stesso ministero con l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Alla procedura competitiva potranno partecipare i soggetti che hanno la concessione nazionale ma non hanno raggiunto la copertura dell'80% del territorio prevista dalla legge Maccanico: tra gli operatori che potrebbero essere interessati, ci sono La7, Mtv, Europa 7 e Rete A, che è in qualche modo all'origine della vicenda. La gara, spiega Gentiloni, nasce infatti dalla decisione del ministero di non impugnare, bensì dare esecuzione alla sentenza con cui il Tar del Lazio il 23 novembre 2006 ha accolto il ricorso di Rete A contro il provvedimento del ministero delle Comunicazioni che l'8 febbraio 2005 aveva dato risposta negativa alla richiesta della stessa emittente di ottenere frequenze non utilizzate. La pronuncia del Tar, citata dal ministro, si fonda sul "principio che l'amministrazione è tenuta a garantire il pieno sfruttamento della concessione mediante la costante riallocazione delle risorse disponibili realizzata in modo da garantire parità di condizioni a tutti i soggetti".

Senza dimenticare l'ordinamento comunitario, aggiunge Gentiloni, che stabilisce principi di gestione efficiente dello spettro. I 108 impianti sono stati suddivisi in due elenchi, A e B, relativi alle frequenze coordinabili a livello internazionale e a quelle già coordinate dalla Conferenza di Ginevra. L'assegnazione avverrà con procedure diverse: nel primo caso sarà effettuata sulla base di un esame tecnico che darà precedenza alle richieste degli operatori che hanno una minore copertura territoriale; nel secondo ci sarà una vera e propria asta a titolo oneroso e il valore economico di base sarà stabilito caso per caso, in base al numero di cittadini 'coperti' dall'impianto. Le frequenze assegnate attraverso il bando non potranno essere cedute o date in permuta.

I tempi dovrebbero essere abbastanza rapidi, con l'assegnazione in primavera, a febbraio-marzo. Il bando, ci tiene a sottolineare Gentiloni, apre una fase nuova e rappresenta "Un precedente anche per i passi che faremo con il ddl di riassetto del sistema tv e con il progressivo spegnimento del sistema analogico nelle aree all digital, che via via libererà risorse. Certo, la giungla delle frequenze non é finita, ma almeno vi abbiamo acceso sopra un riflettore".

La redistribuzione non sarà semplice: anche il disegno di legge - che oggi ha formalmente concluso il suo iter in commissione alla Camera - prevede modalità diverse a seconda che le frequenze siano state utilizzate di fatto o acquistate attraverso il 'trading', introdotto dalla legge 66 del 2001. "Nessuno - conclude Gentiloni - può immaginare di ripartire da zero".