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RadioTv Forum di Aeranti-Corallo: ruolo di primo piano delle tv locali nel digitale
Si sono aperti i lavori della seconda giornata del RadioTv Forum di
Aeranti-Corallo che, iniziato ieri, con l'incontro con il
Sottosegretario alle comunicazioni Romani e con il Presidente
della Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Calabrò, si
concluderà nella giornata odierna. Notevole l'affluenza del pubblico,
attestatosi attorno alle 1.200 presenze nel primo giorno.
L'inizio di questa seconda e ultima giornata conferma le attese per un consuntivo oltre le 2mila presenze complessive. Questo conferma senza dubbio il ruolo centrale definitivamente assunto dall'appuntamento di Aeranti-Corallo, coordinata da Marco Rossignoli (nella foto).
Nel corso del proprio intervento introduttivo, Rossignoli ha tra l'altro affrontato il tema delle risorse pubblicitarie. Per Rossignoli, la sfida digitale delle imprese televisive e radiofoniche locali avrà possibilità di successo solo se le emittenti disporranno di risorse adeguate per sostenere i relativi investimenti, sia sul fronte della raccolta pubblicitaria, sia sul fronte degli interventi pubblici.
La giornata odierna si è aperta con un convegno sugli scenari di transizione al digitale, cui è seguita una tavola rotonda alla quale hanno preso parte Andrea Ambrogetti (presidente Dgtvi), Antonio Sassano (direttore generale Fub), Luigi Bardelli (dell'esecutivo Aeranti-Corallo), Piero De Chiara (assistente al V.P. e Amministratore Delegato Telecom Italia Media), Augusto Preta (direttore generale IT Media Consulting), Stefano Selli (direttore Frt), Luca Balestrieri (direttore digitale terrestre Rai), Fabrizio Berrini (segretario generale Aeranti).
La tavola rotonda è stata moderata da Roberto Miliacca di Italia Oggi. Aprendo i lavori, il coordinatore Aeranti-Corallo Marco Rossignoli ha posto l'accento sulla necessità che le tv locali diventino operatori di rete locale nei nuovi scenari digitali, al fine di poter sviluppare tutte le opportunità offerte dalla nuova tecnologia, così da poter svolgere, oltre all'attività tradizionale di diffusione dei propri contenuti audio-video, compresa l'alta definizione, anche l'attività di veicolazione di contenuti per conto di terzi e l'attività di trasmissione di dati e di servizi.
Rossignoli ha anche evidenziato che, mentre in Sardegna (prima area all digital del Paese) questo risultato è stato raggiunto, l'intero settore attende ora di conoscere se tali risultati potranno essere replicati nelle altre aree 'all digital' già definite (Valle D'Aosta, Piemonte e provincia autonoma di Trento).
Luigi Bardelli, intervenendo alla tavola rotonda, ha evidenziato che qualora non si riuscisse a replicare quanto ottenuto in Sardegna, il meccanismo di transizione adottato attraverso uno switchoff calendarizzato progressivamente per aree tecniche dovrà essere ripensato, in quanto il comparto televisivo locale non può certamente accettare un passaggio al digitale che determini una riduzione del numero delle imprese ovvero una riduzione della capacità trasmissiva spettante ad ognuna delle stesse. Anche l'ipotesi di aggregazione consortile, ha aggiunto Bardelli, non sarebbe condivisibile laddove la stessa determini una riduzione degli attuali spazi di ogni singola impresa partecipante al consorzio.
Inoltre, una ridotta capacità trasmissiva pro-capite non permetterebbe alle tv locali di trasmettere in alta definizione e, quindi, non consentirebbe una presenza competitiva nei nuovi scenari digitali.

