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Per Publitalia un 2025 positivo e sopra le attese: quota di mercato record al 41,2%. Sala: "In un anno a due velocità, chiudiamo bene e meglio del mercato in tutti i segmenti"

A fare il punto è l'Ad della concessionaria a margine dell'incontro di fine anno di Mediaset con la stampa. Il gruppo del Biscione guarda al 2026 con fiducia e stime di crescita tra il +4% e il +5%.

Nonostante un mercato europeo dell’advertising in rallentamento e una seconda parte dell’anno caratterizzata da segnali di indebolimento soprattutto in Italia, Publitalia ’80 si avvia a chiudere il 2025 con risultati superiori alle aspettative. A confermarlo a latere della conferenza stampa che ha visto protagonista l’amministratore delegato del Gruppo Mediaset Pier Silvio Berlusconi, è Stefano Sala, CEO di MFE Advertising ed Executive Board Director di MFE, che definisce l’anno "positivo, anche oltre le stime iniziali".

Sala ricorda come i risultati vadano valutati alla luce di due esercizi particolarmente brillanti: "Veniamo da due anni molto buoni, con un +2% nel 2023 e un +7% nel 2024". Un posizionamento che rende più ostico il paragone con il quarto trimestre dello scorso anno, quando Publitalia aveva registrato il più alto fatturato degli ultimi 12 anni, pari a 713 milioni di euro.
"Quel risultato è stato un picco storico difficilmente replicabile", precisa il manager.

Nonostante ciò, la concessionaria continua a performare meglio dei singoli segmenti di mercato in cui opera: +1 punto rispetto al mercato televisivo, +2 punti sopra il mercato radio, +8/9 punti meglio del DOOH, stabilità sul digital.

"Il nostro risultato sarà migliore di tutti i mercati presi uno per uno», afferma Sala. "È un segnale di tenuta e capacità di innovare anche in un contesto economico difficile".

La principale novità è il superamento, per la prima volta nella storia, della soglia del 41% di quota sul totale del mercato pubblicitario italiano: Publitalia raggiunge infatti il 41,2%. Nel mercato televisivo la quota arriva al 55,4%, in crescita di mezzo punto. "Superare il 41% è un traguardo storico, mai raggiunto prima", commenta l’amministratore delegato.

Sala descrive il 2025 come un anno "a due velocità. Il primo semestre è andato sorprendentemente bene, arrivando a segnare un +2% nei primi sei mesi. Poi da luglio in poi abbiamo visto un progressivo rallentamento, soprattutto negli ultimi tre mesi".

I settori più deboli includono l’automotive, mentre i beni di largo consumo si confermano resilienti e capaci di sostenere l’andamento complessivo.

Il quarto trimestre, che nel 2024 aveva toccato livelli record, nel 2025 dovrebbe invece chiudere in calo di circa il 3% per effetto del rallentamento generale del mercato.

Nonostante un calendario ricco di eventi, il 2025 non ha beneficiato dell’effetto-Olimpiadi, i cui diritti non appartengono al gruppo. Quanto ai Mondiali, Sala ridimensiona le attese: "Avranno un impatto limitato per via degli orari delle partite e del basso numero di squadre europee coinvolte. Non rappresenteranno un driver significativo".

Il CEO dedica una riflesione anche al tema della trasformazione tecnologica della concessionaria. Il nuovo prodotto rivolto alle PMI, Admanager, "sta andando bene e rispetta il budget, anche se i volumi sono ancora piccoli". Secondo Sala, l’evoluzione del servizio ricorderà "quella che ha avuto la Connected TV nei primi anni".

Proprio l’area Connected TV / Advanced TV rappresenta uno dei fronti più dinamici: "Stiamo registrando cifre molto, molto importanti, con una crescita superiore a ogni previsione", dichiara senza entrare nel dettaglio dei numeri.

Guardando al prossimo esercizio, Sala mantiene un tono prudente ma fiducioso: "Il contesto rimane volatile, ma le basi strutturali della nostra crescita sono solide. Il 2026 sarà un anno ricco di eventi e, come tutti gli anni pari, avrà il segno più, con stime tra il +4% e il +5%.".

Maria Ferrucci