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Vanity Fair rinnova il dialogo tra moda, cinema e creatività con un progetto speciale internazionale in collaborazione con Netflix e il Gattopardo

Un luogo di eccellenza italiana, il Teatro 18 di Cinecittà a Roma, diventa il palcoscenico di una produzione che fonde moda e intrattenimento, creando un ponte tra culture, generazioni e mondi diversi. «In un momento di profonda trasformazione del fashion system, il magazine propone un nuovo approccio per raccontare il settore portandolo oltre i suoi confini. Per vincere le sfide di domani, vogliamo tracciare una nuova strada: abbracciare le altre unicità e le altre eccellenze», dichiara Simone Marchetti, direttore di Vanity Fair.

Un set magico. Un cast d’eccezione. Una storia che continua a far sognare. Vanity Fair rinnova il dialogo tra moda, cinema e creatività con un progetto speciale in collaborazione con Netflix dedicato al Gattopardo, l’attesa serie tratta dall’omonimo capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in uscita il 5 marzo. 

Un luogo di eccellenza italiana, il Teatro 18 di Cinecittà a Roma, diventa il palcoscenico di una produzione che fonde moda e intrattenimento, creando un ponte tra culture, generazioni e mondi diversi. I quattro attori protagonisti - Deva Cassel, Saul Nanni, Benedetta Porcaroli e Kim Rossi Stuart - posano infatti in uno shooting straordinario all’interno di uno studio di ultima generazione, capace di combinare reale e virtuale già durante la fase di riprese sul set, grazie alla dotazione di uno dei ledwall più grandi d’Europa. 

Il risultato è un'esperienza immersiva tra passato e futuro, realtà e immaginazione, che prenderà vita su tutti i canali di Vanity Fair, che oggi raggiunge una community di più di 9 milioni di utenti unici e lettori e oltre 5 milioni di fan. Dalla cover story e il servizio moda nel nuovo numero in edicola, a contenuti social, video in formato cinematografico, fino a un evento speciale nel corso della Milano Fashion Week. Un progetto che toccherà anche le edizioni internazionali del magazine, in Francia e Spagna. 

«In un momento di profonda trasformazione del fashion system, Vanity Fair propone un nuovo approccio per raccontare la moda, portandola oltre i suoi confini. Per vincere le sfide di domani, vogliamo tracciare una nuova strada: abbracciare le altre unicità e le altre eccellenze», dichiara Simone Marchetti, direttore di Vanity Fair.

Con questa operazione, prosegue il percorso di Vanity Fair nel ripensare il linguaggio della moda. Dopo aver unito le collezioni di moda all’arte di Michelangelo Pistoletto, il prossimo capitolo sarà dedicato alla nuova generazione di artisti italiani, ritratti in un ex istituto di cura mentale riconvertito in fondazione d’arte a Napoli.