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Premi

The PRize. Cornelli: "Il boom di iscrizioni in CSR e No Profit rivela la priorità, per i marchi, di essere credibili e il ruolo strategico delle pr. All'interno di PR HUB tavoli di lavoro su formazione, gare pubbliche, misurazioni, codice etico, lobbying"

Concluse le giurie, Andrea Cornelli, VP UNA, fa il punto con ADVexpress sul premio italiano dedicato alle Relazioni Pubbliche organizzato dall'Associazione, e sulle priorità dei gruppi di lavoro aperti nell'hub di cui è portavoce, come quello, legato al Centro Studi, che punta a validare algoritmi di misurazione qualitativa che siano condivisi da altre associazioni del mercato. Approvata la seconda wave della ricerca di settore sviluppata con l'Università di Pavia con i dati aggiornati di bilancio delle imprese di comunicazione nel 2022.

Si è da poco conclusa la giuria di The PRize,  l’unico premio italiano dedicato alle Relazioni Pubbliche organizzato da UNA PR HUB, che il prossimo  30 Marzo, durante la serata di Gala,  prevista presso il Palazzo della Regione a Milano, premierà le migliori campagne PR italiane e i comunicatori, senior e under 30, che si sono distinti per la loro professionalità e competenza e  assegnerà il  Premio alla Carriera a Corrado Augias.

La giuria, guidata da Chiara Giacoletto, Communications &a PR Senior Director, Sud Europa, Medio Oriente, Africa di Paramount, si è espressa su tutte le campagne in gara, valutandole e selezionando le vincitrici.

Per conoscere i trend più rilevanti emersi dalle campagne che riflettono l'evoluzione del mercato delle PR abbiamo intervistato  Andrea Cornelli, VP UNA e portavoce di PR HUB, che oggi conta ben 61 agenzie sulle 250 totali associate a UNA.

"I trend riscontrati ed emersi come punti di forza dei progetti iscritti  sono legati all'obiettivo prioritario dei marchi che si rivolgono alle agenzie di PR di posizionarsi come player credibili e affidabili, trasparenti e sinceri. Lo rivela il boom di iscrizioni nelle categorie CSR e No Profit che hanno contato il maggior numero di adesioni da parte delle campagne" spiega Cornelli.

"I progetti ammessi in queste due categorie sono meravigliosi, spesso integrati a campagne di advertising o a grandi eventi e tutti finalizzati a conferire spessore e credibilità alle marche, riflettendo anche una nuova sensibilità all'interno delle agenzie".

"Nelle campagne c'è un'evidente preponderanza degli aspetti strategici, che non solo contribuiscono a determinare 'quell'effetto wow' che caratterizza in modo particolare le campagne creative, ma che sono determinanti soprattutto per  generare un'onda comunicativa di lungo termine, che determini un innalzamento della reputazione del marchio". 

A seguire, per numero di iscrizioni, le categorie Media Relations, Stakeholder Engagement, Corporate, Influencer Marketing, Comunicazione Prodotto e Comunicazione Interna. Queste le esigenze che le aziende convertono in quote di investimento per la comunicazione strategica delle PR. 

Cornelli riflette inoltre su un altro aspetto interessante emerso da questa seconda edizione di The PRize, ovvero "la  crescente quota dell'investimento media che le aziende riservano alle PR, premiando e riconoscendo la loro capacità di orchestrazione strategica di tutta la comunicazione".

Si afferma inoltre l'influencer marketing, legato all'affermazione degli influencer come  stakeholder sempre più influenti non solo per i prodotti ma anche pensiero, idee e punti di vista e per questo inseriti con sempre più frequenza nei progetti strategici di comunicazione come un vero e proprio media. 

Spostando l'attenzione ai Tavoli di lavoro aperti all'interno di PR HUB di cui è portavoce, Andrea Cornelli ha ricordato i gruppi impegnati per la formazione degli associati in modo da anticipare le esigenze del mercato, quello legato alla regolamentazione delle gare pubbliche e alla sensibilizzazione ad una maggiore responsabilità nelle gare private, che pone attenzione anche all'evoluzione  degli aspetti legali. E ancora, un tavolo dedicato ai posizionamenti delle Authority e in particolare dell'Antitrust per permettere alle agenzie di "agire in modo efficace e rigorosamente a norma di legge". Grande rilevanza riveste inoltre l'impegno del Centro Studi per la misurazione dei risultati delle campagne a livello qualitativo, in modo da identificare, entro due anni, algoritmi che siano condivisi dalle altre associazioni coinvolte nel progetto.

Forte l'impegno di PR HUB anche nelle relazioni con le altre associazioni internazionali, in modo particolare con ICCO e con l'EACA, che "che aiutano il nostro organismo a indirizzare al meglio gli sforzi e le iniziative in modo coerente con l'approccio tenuto dalle organizzazioni oltreconfine" sottolinea Cornelli.

Novità di quest'anno, afferma il portavoce di PR HUB, due nuovi Tavoli di lavoro: uno dedicato ad  approfondire il codice etico definito in UNA rendendolo più coerente cone le necessità più stringenti delle relazioni pubbliche e a sviluppare un codice deontologico per le relazioni con i giornalisti. Il secondo è legato a un tema che è parte del settore della comunicazione, la regolamentazione della lobbying, di cui si sta discutendo anche in Parlamento.

Il VP di UNA conclude l'intervista anticipando ad ADVexpress la recente approvazione della seconda wave della ricerca  sviluppata con l'Università di Pavia,  che fotografa il valore delle imprese di comunicazione nel 2022, la loro diffusione sul territorio nazionale e la suddivisione per specializzazione.