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Intervista esclusiva - Luc Petit: “Lavorare negli eventi? Un mix di sfida, follia e conoscenza”

All’EuBea Festival 2015 di Siviglia ha vinto il primo premio assoluto con 'The Battle of Waterloo Bicentenary Commemoration', realizzato in tandem con VO Communication e Verhulst Events & Partners, che hanno prodotto e organizzato l’evento. Otto i premi portati a casa, inclusi, oltre al Best European Event, il Best Cultural Event e il Best Creative Director consegnato proprio a Luc Petit, definito ‘l’alchimista degli eventi’.
Negli eventi, quello di Luc Petit (FOTO) è un nome sulla bocca di tutti: il direttore artistico belga è anche designer e creatore di show, eventi dai grandi numeri, mostre e allestimenti museali. 

Il suo background da film-maker lo ha portato inizialmente a dedicarsi alle produzioni audiovisive in collaborazione, tra gli altri, con Jean-Michel Jarre, Jean Rocheford e Gerard Depardieu. Franco Dragone, noto per aver ideato il Cirque Du Soleil, gli show di Celine Dion a Las Vegas e lo show 'The House of Dancing Water' in Cina, ha fatto ricorso al suo incredibile talento per anni.

Petit, inoltre, è stato responsabile della Disney Cinema Parade a Parigi e della cerimonia di apertura di Eurofoot 2000 a Bruxelles. Inoltre, ha progettato due eventi per la compagnia Amway China con video mapping, fontane d’acqua e incredibili performance. 

In collaborazione con Filmmaster Events, inoltre, ha ideato uno show corporate in Ucraina allestito nel bel mezzo di un lago. 
Molto attivo in Belgio, ha realizzato show a Tournai e Dinant, così come l’evento che ha celebrato Mons 2015 - Capitale europea della Culture e, ancora, un evento di sound e light show a Bastogne a cornice delle commemorazioni per il 70°anniversario della Battaglia delle Ardenne per cui, insieme a Tempora, ha vinto il Trophee de l’Evenement Exceptionnel a Cannes.

Dal 2012 porta sui palchi di tutto il mondo il musical di Peter Pan, un successo che si protrae da anni.
Vero e proprio ‘mago’ degli eventi, Luc Petit mixa discipline innovative con tecnologie all’avanguardia e atmosfere mozzafiato. Il tutto senza mai perdere il suo approccio più artistico e umano. Di seguito, la sua intervista, in esclusiva a e20express.it.

Partiamo da un focus sul mercato degli eventi: in che direzione ritiene stia andando ora? Qual è lo stato dell’arte nel suo Paese? E quali sembrano essere i nuovi trend?
Lavoro in questo settore da più di 30 anni e ho assistito a molti cambiamenti, soprattutto nelle richieste dei clienti. Oggi, la possibilità per il pubblico di prendere parte a spettacoli mozzafiato e con effetti speciali sorprendenti come, ad esempio, il Cirque Du Soleil, ha cambiato profondamente l’approccio agli eventi.
Per stupire, oggi, noi creativi dobbiamo sempre proporre cose nuove e sorprendenti e show sempre più sofisticati. Ma c’è anche un’altra tendenza: siccome il cliente si è abituato agli effetti speciali negli spot e nei film, li vorrebbe anche nei propri eventi. Il problema è che spesso il budget stanziato non copre i costi. Vogliono eventi eccezionali, ma senza spendere tanti soldi. E’ un gap che non quadra!

Quali sono gli aspetti più sfidanti di chi lavora negli eventi? Quali, invece, le difficoltà? Cosa chiedono i clienti?
La difficoltà maggiore è proprio la misteriosa equazione tra budget ed evento. ‘Inferno’ è stato girato in soli tre giorni, ci credereste? I rischi sono molto più alti rispetto al passato. I clienti vogliono di più, vogliono ottenere un effetto ‘wow’, ma senza nessun rischio. E’ una contraddizione evidente. Anche perché anche gli standard di sicurezza richiesti sono sempre più elevati.

Quali progetti ha in cantiere, ora?
Sto sviluppando degli show in Cina e l’impresa non è semplice. Le sfide sono molteplici: la location, la cultura cinese, le trattative… è tutto molto complesso. Ogni progetto è differente è richiede una grande capacità di adattamento del team. In questo settore bisogna essere molto flessibili e continuamente alla ricerca di nuovi contenuti, nuove tecnologie, nuovi effetti speciali. Abbiamo anche sviluppato un nuovo format di exhibition sulla prima WW. E’ un format che mixa una mostra classica con attori in carne e ossa che interagiranno con i visitatori. Il pubblico sarà stimolato a vivere più intensamente la tematica proposta proprio come se stesse vivendo davvero in questo periodo buio della nostra storia. 

Che consigli darebbe a chi si affaccia nel mondo degli eventi? Cosa serve per realizzare un evento di successo?
Ci vuole, prima di tutto, passione. Senza passione non si sopravvive, perché i ritmi di lavoro e l’energia richiesti sono notevoli. Dovete accettare che dovrete rifare più volte le cose. L’importante è avere una team forte e preparato. Per me, è la base del mio lavoro. Il team deve essere in grado di anticipare i problemi e risolverli.
Il successo di un evento è direttamente proporzionale alle competenze della squadra e alla capacità di realizzare tutto nei limiti di tempo stabiliti. Questo lavoro è un mix di conoscenze, follia e sfide. All’inizio della mia carriera, sono stato il primo a portare gli spettacoli fuori dai teatri. Volevo ambientarli in location inusuali, come foreste, campi… E alla fine ha funzionato. Ma ai tempi era una sfida enorme, mentre oggi è un iter adottato da molti creatori di show. 

Ultima domanda: cosa ha fatto la differenza nell’evento che vi ha visti trionfare all’EuBea 2015?
Lasciatemi dire, innanzitutto, che essere nominato e ricevere questo premio per me è stato un grande piacere. Sono onorato di essere ritenuto il miglior direttore creativo, è davvero un riconoscimento che premia tutto il mio lavoro. Ma è strano che l’EuBea Festival non sia ancora così conosciuto presso i media internazionali. Anche perché dà visibilità agli eventi simbolo di quest'era, per la maggior parte ibridi. 
L’EuBea può dare una grande spinta al nostro lavoro e al nostro settore. Dobbiamo dimostrare al mondo cosa sappiamo fare, così come fa il Festival di Cannes per i film. Sarebbe fantastico se le grandi aziende potessero capire davvero la rivoluzione che stiamo attuando con gli eventi. Grazie all’EuBea Festival e alla giuria per questa fantastica esperienza.

Serena Roberti