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Il Parma è ufficilamente fallito: depositata la sentenza
Il Tribunale di Parma ha dichiarato il fallimento della squadra calcistica, disponendo l’esercizio provvisorio dell’impresa.
I debiti complessivi ammontano a 218.446.754,61 euro, con un patrimonio netto negativo di 46.696.901 euro.
Compito dei curatori sarà anche quello di verificare se sussistano le condizioni per la prosecuzione e conclusione del campionato di serie A da parte della società calcistica.
È il dato contenuto nella sentenza di fallimento del club pubblicata dal Tribunale di Parma, che ha
«disposto contestualmente l'esercizio provvisorio dell'impresa, designando Pietro Rogato quale Giudice Delegato e ha nominato Angelo Anedda (Presidente dell'ordine dei Dottori Commercialisti di Parma) e Alberto Guiotto (Dottore Commercialista in Parma e Presidente della Commissione crisi d'impresa del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti) quali curatori fallimentari».
Via, dunque, all'esercizio provvisorio. L’incarico affidato ai due professionisti è quello di gestire l’azienda, coordinandosi con il tribunale e il comitato dei creditori, accertare le passività fallimentari e le eventuali responsabilità degli organi sociali, liquidare le attività, anche attraverso la vendita dei beni aziendali, il recupero di crediti e azioni di risarcimento danni, per destinarlo ai creditori.
Via, dunque, all'esercizio provvisorio. L’incarico affidato ai due professionisti è quello di gestire l’azienda, coordinandosi con il tribunale e il comitato dei creditori, accertare le passività fallimentari e le eventuali responsabilità degli organi sociali, liquidare le attività, anche attraverso la vendita dei beni aziendali, il recupero di crediti e azioni di risarcimento danni, per destinarlo ai creditori.
Compito dei curatori sarà anche quello di verificare se sussistano le condizioni per la prosecuzione e conclusione del campionato di serie A da parte della società calcistica.


