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Club degli Eventi: sentiment positivo, ma ‘ripartenza’ col freno a mano. Nuovi format, approccio ibrido e gare hanno caratterizzato il primo semestre 2021. La ripresa è iniziata, ma sarà definitiva dal 2022

Numerosi i partecipanti alla consueta riunione degli associati che il Club degli Eventi e della Live Communication ha deciso di realizzare dal vivo al Blue Note di Milano, come buon auspicio per il futuro degli eventi in presenza. Molteplici gli argomenti all’ordine del giorno: dalle attività di #ItaliaLive all’anteprima dell’imminente campagna sul ‘Patto Etico con le Aziende’ fino alle novità legate a Bea Italia e Bea World. Ad aprire l’incontro un giro di microfono tra i professionisti presenti per fare il punto sulle attuali condizioni del mercato, la chiusura del primo semestre 2021 e le aspettative per il futuro.

Un sentiment timidamente positivo quello emerso dal giro di microfono effettuato tra i player della comunicazione martedì 22 giugno, in occasione della riunione del Club degli Eventi e della Live Communication condotta, come di consueto, dal presidente di Adc Group Salvatore Sagone. Ancora una volta il Club è stato portavoce della industry facendo il punto sullo stato dell’arte e le criticità del settore, durante un appuntamento (finalmente) in presenza, reso ‘ibrido’ grazie al collegamento in streaming.

A fare da cornice, gli splendidi spazi del Blue Note, tempio del Jazz milanese da sempre location per eventi per i quali oggi mette a disposizione anche uno splendido dehors.

Il quadro emerso dalle brevi interviste ha mostrato contesti e trend che accomunano tutto il settore. Si naviga a vista, ma dopo un 2020 che, ricordiamo, è stato caratterizzato da un calo di fatturato netto per tutti, con picchi del -80% per gli eventi (-50% considerando altri media), oggi le agenzie e i partner sembrano vedere la luce in fondo al tunnel e pensare positivamente al futuro, grazie alla riduzione delle restrizioni e al calo dei contagi.

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A discuterne: Andrea Baccuini (Big Spaces), Luca Bassetto (Fma Hub), Davide Bertagnon (Access Live Communication), Giampiero Briozzo (Yeg!), Federica Bock (Comyounica), Alessandro Caldi (Synapsy), Fabio Castelli (Simmetrico), Davide Caggiano (Louder), Alberto Camerino e Marco Jannarelli (Next Group), Luca Crescenzi (Crescenzi & Co.), Maria Criscuolo (Triumph Group International), Giovanni Conrotto (Modo), Andrea De Micheli (Casta Diva Group), Stefano Fiori (Univers), Giancarlo Giumelli (H&A Europe), Matteo Giusti (Genius Progetti), Alberto Kellner Ongaro (Laser Entertainment), Luca Legnani (Papillon 1990), Antonio Magaraci (Inventa Tro), Gianfranco Maiorana (Creo), Chicco Nobili (MCM Comunicazione), Jimmy Pallas (9PM), Fabian Peroni (Gruppo Peroni Eventi), Alessandro Talenti (All Communication/Uniting Group), Flavio Ventre (Digivents), Isabella Vallini (Gattinoni Mice), Cristina Viganotti (NextEvent) e Mario Viscardi e Stefano Losco (Piano B).

La risposta della industry all’annus horribilis? Tanto Digital, riorganizzazione e diversificazione dell’offerta, implementazione di piattaforme proprietarie innovative, format ibridi dall’approccio televisivo e la partecipazione a numerose gare.

A portare una boccata d’ossigeno alle agenzie, contratti pluriennali e quadro e l’aggiudicazione di gare, anche di grande portata e ovviamente gli eventi digital e ibridi, già calendarizzati per tutto 2021 e immancabilmente richiesti dalle aziende clienti. Tre le parole d’ordine, infatti, che riguardano queste ultime, secondo gli intervistati: il citato digitale, la cautela nelle pianificazioni e una maggiore sensibilità ai costi.

Il 2021 sarà, quindi, un anno di transizione, mentre la vera ripartenza è attesa per il 2022 e, in maniera ancora più robusta per il 2023, come testimoniato dalla survey presentata martedì da LiveComm Alliance (vedi news). Per ora confermano la tiepida dinamicità del mercato, le richieste di eventi live da parte delle aziende, soprattutto di piccole e medie dimensioni e in spazi aperti, gli insperati eventi incentive sul lungo raggio e alcuni grandi appuntamenti già pianificati, come il prossimo G20 (che vedrà coinvolti, tra gli altri, Triumph Group International Next Group e) o il ritorno della Settimana della Moda e del Fuori Salone.

Con gli associati si è parlato anche di risorse umane e di nuove professionalità. Tecnici, esperti in digitale, autori e professionisti dall’expertise radiofonica e televisiva rappresentano le richieste più gettonate. Ma c’è anche, per fortuna, chi punta alla crescita del team già in essere. Una formazione ‘up to date’ e tecnologica per tutti potrebbe essere il ‘cavallo di troia’ per vincere le nuove sfide, per fare la differenza e avere successo nel ‘new normal’.

A dire la loro anche i rappresentanti dei fornitori, ai quali quest’anno è stato aperto il Capitolo dei Partner all’interno del Club. Una decisione resa ancora più necessaria da uno scenario che ha imposto la ridefinizione dei rapporti e delle regole del gioco tra tutti gli attori della filiera. Criticità e confusione sui servizi possibili stanno caratterizzando il settore catering rivolto agli eventi business, bene invece quello rivolto alla clientela privata e wedding. Ottimo periodo per i fornitori di tecnologia e gli allestimenti permanenti, meno per il noleggio attrezzature e allestimenti temporanei e i fornitori di personale necessario per gli eventi.

Concludendo, come ‘un fiore che sboccia’, il settore si è risvegliato a primavera e la quasi totalità degli intervistati vede il prossimo autunno come il trampolino di lancio per la nuova era degli eventi che dovrebbe vedere il proprio acme nel 2022 o poco oltre. Gli eventi Live, dunque, stanno per tornare, ma non saranno più come prima: saranno più ricchi, di emozione, più fruibili e condivisibili, grazie al digitale, e più semplici, perché se una cosa ci ha insegnato questa pandemia, è che la semplicità è un valore da non sottovalutare. L’importante, come ha affermato simpaticamente Luca Bassetto di FMA Hub, che in autunno ‘non facciano la fine delle foglie’.

Marina Bellantoni