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Il Convention Bureau Nazionale è ancora distante

Questo il responso principale dell’incontro tenutosi a Francoforte la scorsa settimana tra i referenti delle istituzioni coinvolte tra cui Federcongressi, Enit, Coinfindustria e Confcommercio. Individuati, a titolo transitorio, gli strumenti per rifinanziare il network Italia for Events.
Zona_Paolo.JPGNell’ambito dell’importante fiera Imex, una delle due principali manifestazioni internazionali di settore), tenutasi a Francoforte la scorsa settimana, Federcongressi ha indetto una riunione tecnica per verificare le possibilità e le modalità di rifinanziamento del network interregionale Italia for Events (Ife), nonché per definire l’iter di costituzione del Convention bureau nazionale, che di Ife dovrà raccogliere a titolo definitivo l’eredità.

Tra i presenti il presidente Federcongressi Paolo Zona con il Past president Adolfo Parodi, il presidente dell’Enit Matteo Marzotto con il direttore generale Eugenio Magnani; il direttore generale di Federturismo-Confindustria Antonio Colombo e il coordinatore nazionale di Confturismo-Confcommercio Giovanni Bastianelli.

Stante l’approvazione in via definitiva, avvenuta lo stesso giorno della riunione di Francoforte, da parte del Senato della Repubblica, del Disegno di Legge AS 1082 B recante disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione e la competitività nonché in materia di processo civile, il cui articolo 18 autorizza alla spesa di 48 milioni di euro all’anno per tre anni per i progetti di eccellenza finalizzati al rilancio della competitività turistica italiana, si è deciso di presentare un progetto di eccellenza che preveda il rifinanziamento del network Ife. Esso andrà concordato tra il maggior numero possibile di Regioni, sarà presentato da una Regione coordinatrice – la Liguria – e dovrà ovviamente includere anche Federcongressi e l’Enit. Dovrà altresì prevedere una quota di cofinanziamento delle Regioni pari al 10-15% della cifra totale.

Tempi lunghi, invece, per il Convention Bureau Nazionale, sul quale convergono le energie di Federcongressi, dell’Enit e delle altre istituzioni, e del quale tuttavia non solo non si vede la nascita ma neppure s’intravede l’avvio del processo di costituzione. "Il Convention bureau nazionale è un obiettivo ancora lontano - considera Paolo Zona -. Sbagliano certi organi d’informazione specializzata a darlo per costituito a breve. Ne comprendo l’entusiasmo, ovviamente, ma invito tutti a restare con i piedi per terra. Il bureau sarà frutto di una lunga mediazione tra parti, che pur ritenendolo indispensabile sono lontane dall’accordarsi sulle tempistiche e sulle procedure, così come sui contenuti, sui programmi d’azione e sulla governance".