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Pitti uomo e bimbo danno un segnale di fiducia al sistema moda con risultati oltre le attese: 8.000 visitatori e 4900 buyer, di cui il 30% stranieri

In uno scenario di grande incertezza a causa della risalita dei contagi da Covid-19, i due saloni fiorentini hanno inaugurato le fiere del nuovo anno dimostrando efficacia e fattibilità dei protocolli di sicurezza studiati a causa dell'emergenza sanitaria in corso.

Nonostante numeri ancora distanti dalle edizioni pre Covid, Pitti uomo e bimbo hanno dato un grande segnale di fiducia al sistema moda chiudendosi con numeri oltre le aspettative considerato il periodo ricco di incognite per eventi e fiere a causa della risalita della curv dei contagi Covid.

Come riporta la nota diffusa dagli organizzatori, dove viene confermata la presenza di 548 collezioni menswear (30% dall’estero) e 170 bambino, i due saloni fiorentini hanno registrato 4.900 buyer totali, di cui circa il 30% da una sessantina di paesi fuori dai confini nazionali, per un numero complessivo di presenze che dovrebbe attestarsi intorno alle 8mila unità.

Nello specifico del salone menswear i primi dieci paesi esteri per affluenza compratori sono Olanda (134 buyers), Francia (134), Spagna (123), Germania (118), Gran Bretagna, Svizzera, Belgio, Turchia, Usa e Russia. Buoni risultati dai paesi del nord Europa (Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia per un totale di 60 buyers), così come alcune presenze di qualità da Cina, Giappone, Corea del Sud e Cina Hong Kong.

"Siamo felici per come sono andate le cose in Fortezza da Basso. È stato un appuntamento giusto e andava fatto: ci siamo tutti meritati questo Pitti", ha spiegato Raffaello Napoleone, ad di Pitti immagine