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Fondazione Cariplo acquista lo Spazio Oberdan dalla Città metropolitana di Milano. Sarà la sede di MEET

Lo spazio, progettato da Gae Aulenti, è attivo sulla scena milanese dal 1998 e nella configurazione attuale si compone di un'area espositiva di circa 700 metri quadri e di un auditorium, da circa 200 posti, intitolato alla poetessa Alda Merini, dove si svolgono proiezioni cinematografiche e incontri. Anche il Foyer può ospitare mostre temporanee, performance e installazioni. Nelle prossime settimane lo stabile sarà oggetto di interventi di ristrutturazione, il cui progetto è affidato allo Studio di design e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati, per renderlo ancor più funzionale e adatto alle attività future.

Con la firma dell'atto notarile si conclude la vendita alla Fondazione Cariplo di uno dei luoghi di cultura multifunzionali più importanti di Milano. La Fondazione lo ha acquistato, partecipando a una procedura a evidenza pubblica attivata dalla Città metropolitana, allo scopo di farne la sede di MEET, centro internazionale per la Cultura digitale, presieduto da Maria Grazia Mattei.

Con l'operazione portata a termine negli ultimi giorni la Città metropolitana ha potuto, da una parte, ottenere un significativo ritorno economico (8,5 milioni di euro) dall'altra, garantire, attraverso la presenza autorevole di Fondazione Cariplo, la funzione pubblica dell'immobile destinato a divenire un luogo di incontro, confronto e co-design che, dal cuore del capoluogo lombardo, contribuisca a colmare il divario digitalenel nostro paese attraverso proposte culturali innovative e transdisciplinari.

"Sono molto soddisfatta dell'accordo e ringrazio la Fondazione Cariplo per la disponibilità" - dichiara Arianna Censi, vice sindaco della Città metropolitana di Milano. "Il nostro obiettivo, fatto salvo il giusto importo ricavato dalla Città metropolitana, era che Spazio Oberdan potesse continuare ad essere quel centro culturale e di ricerca che è sempre stato. Mi pare che con questo accordo, e con la presenza di Fondazione Cariplo, l'obiettivo si sia raggiunto".

L'accordo riguarda anche la permanenza della Fondazione Cineteca Italiana, alla quale viene garantita la possibilità di utilizzare l’Auditorium per le proprie attività.

Spazio Oberdan, progettato da Gae Aulenti, è attivo sulla scena milanese dal 1998 e nella configurazione attuale si compone di un'area espositiva di circa 700 metri quadri e di un auditorium, da circa 200 posti, intitolato alla poetessa Alda Merini, dove si svolgono proiezioni cinematografiche e incontri. Anche il Foyer può ospitare mostre temporanee, performance e installazioni.

Nelle prossime settimane lo stabile sarà oggetto di interventi di ristrutturazione, il cui progetto è affidato allo Studio di design e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati, per renderlo ancor più funzionale e adatto alle attività future.

“Lo Spazio Oberdan è un luogo che racchiude una storia ed è un riferimento importante per la comunità milanese – ha detto Sergio Urbani, Direttore generale di Fondazione Cariplo –. I nuovi linguaggi della comunicazione digitale rappresentano un’evoluzione, un percorso obbligato. In questo spazio, MEET svilupperà programmi e progetti che faranno sinergia con la città di Milano ma anche con le reti nazionali ed internazionali di coloro che sono impegnati su questi fronti, con particolare attenzione alle giovani generazioni che necessitano di una base culturale solida nell’utilizzo dei moderni strumenti di comunicazione digitale”.

“MEET nasce per ridurre il divario digitale nel nostro Paese, nella convinzione che l’innovazione sia un fatto culturale, prima ancora che tecnologico e che la diffusione della cultura digitale favorisca non solo la crescita dell’economia, ma anche delle opportunità e del benessere per tutti i cittadini – ha dichiarato Maria Grazia Mattei, Presidente di MEET –. Il centro internazionale per la Cultura Digitale si impegna a diffondere il digitale con un focus permanente sull’arte e la cultura, esponendo giovani e giovanissimi, ma anche professionisti e curiosi all’incontro con coloro che a livello mondiale indagano e anticipano la trasformazione che stiamo vivendo”.

SP