Evento b2b

EuBea Festival. Le roundtables: temi caldi ed esperienze a confronto

SIVIGLIA - Nelle sette tavole rotonde tenutesi nel pomeriggio della seconda giornata dell’EuBea, i partecipanti hanno potuto confrontarsi sui temi più caldi della event industry. primo fra tutti: il connubio fra tecnologia ed esperienza live negli eventi.
SIVIGLIA - Utilizzare i dati digitali per creare engagement negli eventi; come realizzare un’efficace misurazione del ROI; sfruttare le tecnologie digitali all’interno degli eventi. 

Questi e altri i temi di grande attualità trattati durante le tavole rotonde venerdì 6 novembre nell’ambito dell’EuBea Festival di Siviglia. 

Divisi in tavoli a seconda del tema scelto, i partecipanti hanno potuto confrontarsi con colleghi di tutta Europa sugli argomento ‘caldi’ per la industry degli eventi. 
 
Tech and touch
Un tema di grande attualità - a cui è stata dedicata anche gran parte della mattina dell’EuBea Festival - è quello del rapporto fra tecnologia ed eventi live, affrontato in ben due tavole rotonde differenti. 

Nella prima, tenuta da José Aguarod, fondatore Grupo Eventplus, si è parlato dei numerosi vantaggi legati all’utilizzo della tecnologia negli eventi, come l’elaborare strategie, raccogliere dati, creare coinvolgimento, offrire soluzioni di networking ed esperienze. 

Corale fra i partecipanti, la convinzione che ci debba sempre essere un giusto equilibrio fra ‘tech and touch’, tra la tecnologia e il contatto diretto e fisico. Un aspetto, questo, emerso anche nel gruppo capeggiato da Jerd De Brycker (Cisco), concorde nell’affermare quanto oggi il mondo degli eventi sia tutt’altro che morto a causa della digitalizzazione, e come anzi il suo valore e il suo ruolo all’interno della comunicazione sia più centrale che mai. 

“Gli eventi non dovrebbero essere delle piattaforme ‘silos’, quanto piuttosto essere considerati parte integrante della campagna - ha spiegato De Brycker -, in un continuo mix fra online e offline”. 
 
Dati digitali ed eventi                            
Un altro ambito affrontato è quello dell’uso dei dati digitali per creare engagement nell’evento. “Grazie a questi dati, il partecipante diventa attore del suo evento perché può dare la propria opinione e connettersi con altre persone: è molto più motivato perché sente che non sta solo assistendo all’evento, ma lo sta anche creando – ha spiegato la responsabile della tavola rotonda Nadine Vienne, corporate event section manager Nissan Europe -. Avere dati da questi strumenti digitali è molto utile sia per chi fa l’evento che per l’agenzia, in quanto permette di avere dati affidabili e incontestabili”. 

Dall’incontro è emerso, inoltre, come questi dati relativi all’evento siano utili per avere informazioni su come viene vissuto un prodotto dai consumatori, e per capire quanto l’azienda debba investire sulla sua promozione. 
 
Localizzare i grandi eventi
Della localizzazione dei grandi eventi si è parlato nella tavola rotonda gestita da Luca Favetta, Senior Director Global Events and Programs Hewlett-Packard International, che ha analizzato una caratteristica tipica del mondo degli eventi del settore IT, quella degli eventi flagship: delle piattaforme già esistenti di contenuti, che di volta in volta vengono poi adattate localmente secondo le esigenze specifiche del Paese.

“Viene creato un pacchetto, il cosiddetto ‘event in a box’, e dato in gestione al Paese, che ne localizza la lingua – ha spiegato Favetta -. Interessante è il fatto che dal confronto con i partecipanti sia emerso come vi siano delle similitudini con altri settori merceologici”. 
 
Non c’è ROI senza obiettivi
Non si poteva poi non parlare di ROI, tema di grande attualità in questo mercato. Fondamentale secondo Elling Hamso, managing partner event Roi Institute e curatore della tavola rotonda dedicata al tema, è individuare prima di tutto gli obiettivi per i quali si decide di fare un evento

“Solo così si possono avere eventi efficaci e spiegarne il successo a potenziali clienti”, ha spiegato. Non sono però mancati gli interventi di alcune agenzie che hanno espresso la propria perplessità nei confronti di una misurazione sempre possibile del ROI, in casi ad esempio di team building per i dipendenti di un’azienda. 
“Non esistono eccezioni – commenta Hamso a margine dell’incontro –. Tutti gli eventi sono misurabili: l’importante è averne ben chiari”. 
 
Design dell’evento, una chiave per la brand awareness
C’è chi poi, come Andrea Faflikova, regional pr & event manager engagement Ceemea Lego, è ricorsa a un gioco con i mattoncini Lego per fare capire ai propri compagni di gruppo quanto sia importante una comunicazione semplice, chiara e unica. Inoltre, si è parlato anche degli ostacoli da superare per avere una brand communication coerente anche nei differenti Paesi e culture in cui l’azienda è presente. 
 
Superare le barriere per favorire il cambiamento
Questo il tema dell’ultima tavola rotonda guidata da Ilka Dzeik, senior manager global corporate events Emea Symantec, che ha riflettuto con i propri colleghi di gruppo sui diversi ostacoli al cambiamento provenienti dagli stakeholder delle aziende: da questioni legate al product marketing a quelle più relative al budget, passando per gli interessi personali dei differenti player. 

Una volta individuate queste barriere, il gruppo ha tentato di adottare il punto di vista degli stakeholder, elencando attraverso un lavoro di tipo semantico i diversi obiettivi di ognuno. 
 
Ilaria Myr