Evento b2b
I sette vizi capitali in scena alla Villa Reale di Monza
Una memorabile serata tra atmosfere oniriche, costumi d’epoca e musiche ricercate ha condotto duecentotrenta ospiti in un viaggio nelle Sale di Rappresentanza della celebre location, da quasi un anno dedicata agli eventi aziendali.
Gli Eventi di Villa Reale, il brand che gestisce gli spazi delle Sale di Rappresentanza della Villa Reale di Monza come location per eventi, ha organizzato una grande serata mercoledì 15 luglio per un selezionato pubblico di 230 fra titolari e manager di agenzie di eventi e comunicazione e responsabili marketing del mondo corporate.
La serata è stata pensata in modo anticonvenzionale e originale, per mostrare appieno le grandi potenzialità della Villa.
La location, storica e settecentesca, offre spazi e strutture adatti a qualunque tipologia d’evento.
Il teaser diffuso con il 'Save the date' nelle settimane precedenti l’evento conteneva una citazione di Oscar Wilde, «L’unico modo per liberarsi di una tentazione è abbandonarsi ad essa»: questa frase, senza rivelare nulla del concept della serata, ammiccava al tema delle tentazioni e dei vizi.
La sala successiva, quella del Trono, ha accolto gli ospiti in un’atmosfera onirica e
avvolgente, costruita da tanti elementi: una visione caleidoscopica di corpi aggrovigliati proiettata sulla parete di fondo sui toni del carne, del rosso e del nero; un salotto con soffici tappeti e sedute di velluto rosso e bordeaux; una piramide di fragole e camerieri in livrea bianca con calici di champagne ghiacciati. Un ballerino e una ballerina hanno condotto gli ospiti a godere di un momento di vero piacere, avvolti dal ritmo incalzante di Goodbye di Feder, in una rappresentazione suadente del tema della Lussuria.
Quale contraltare della Sala precedente, la Sala degli Arazzi ospitava invece il tema immobile dell’Accidia. L’inclinazione all’indolenza e alla noia è stata rappresentata con un videomapping che, attraverso una scomposizione dello spazio reale, mostrava una ragazza priva di stimoli di fronte a un poliedro rosso pulsante e vitale.
Ultima performance nel Salone delle Feste con il vizio della Gola. Sei ballerini in abiti settecenteschi, di fronte a una tavola imbandita e allestita con piramidi di fiori sui toni del rosa e del fucsia - grazie all’estro creativo e al gusto nel flower couture di Tearose - hanno interpretato il tema con una coreografia strutturata sulla colonna sonora del film di Sofia Coppola, Marie Antoniette.
La cascata di bicchieri nel Foyer, le scenografie d’arredo dal gusto onirico della saladella Lussuria, il setting design dell’esterno della Villa hanno mostrato il tocco unico del partner Tearose.
Gli ospiti, al termine di ogni Tour, potevano accomodarsi, infatti, nella lounge sulla terrazza del retro della Villa Reale, per un cocktail al tramonto con vista sullo splendido Parco di Monza, gustando le specialità del catering offerto da Da Vittorio, proposta d'eccellenza nella scena della cucina italiana.
Alla fine, gli ospiti sono stati accompagnati di nuovo nel Salone delle Feste per il gran finale, uno spettacolo corale al quale hanno preso parte tutti i performer.
Presentati uno a uno da Caronte, i vizi sono entrati in scena svelando il concept della serata e danzando sulla tavola imbandita, trasformatasi in palcoscenico, sulle note di uno Scherzo di Beethoven rivisitato da David Garrett.
Uno spettacolo dove le soluzioni tecniche audio-video e l’illuminotecnica sono state elaborate e curate dai partner Meeting Project e On Top; una proposta d’intrattenimento con tante idee tra loro diverse, che hanno spaziato dal videomapping alla lirica, dalla danza moderna alla musica classica, per mostrare la versatilità di una location storica, ma aperta e adatta alle soluzioni più moderne e ad accogliere qualunque tipo di evento.
La buona riuscita della serata è stata possibile grazie alla collaborazione di partner eccellenti che hanno messo in campo la loro abilità e il loro know how.
Massima la soddisfazione degli ospiti, che si sono sentiti coinvolti non solo dalla
bellezza e dalla solennità della location, ma anche dal tema provocatoriamente in linea con i lati deboli della natura umana, capace di 'ammiccare', col sorriso dell’ironia, ai vizi che vivono in ognuno di noi.
La serata è stata pensata in modo anticonvenzionale e originale, per mostrare appieno le grandi potenzialità della Villa.
La location, storica e settecentesca, offre spazi e strutture adatti a qualunque tipologia d’evento.
Il teaser diffuso con il 'Save the date' nelle settimane precedenti l’evento conteneva una citazione di Oscar Wilde, «L’unico modo per liberarsi di una tentazione è abbandonarsi ad essa»: questa frase, senza rivelare nulla del concept della serata, ammiccava al tema delle tentazioni e dei vizi.
L’invito a seguire aggiungeva solo un piccolo riferimento al numero sette: sette, quante sono le Sale di Rappresentanza della Villa. Sette, quanti sono appunto i vizi capitali.
'Regal Seven Tour' è stata la proposta d’intrattenimento creativo per gli ospiti, un concept legato non solo al numero delle Sale della location ma anche all’aggettivo Regal, parte della nuova campagna di comunicazione lanciata nei mesi scorsi ('Be Regal. Be Unique').
Un claim visibile a tutti fin dall’ingresso nel Foyer della Villa, sullo sfondo di un set fotografico davanti al quale gli ospiti potevano essere ritratti in maniera regale.Gli invitati, divisi in gruppi, partivano poi guidati da due attori in livrea settecentesca, impersonanti la mitica figura di Caronte: il loro compito era condurre gli invitati nel tour delle sette Sale, dando piccoli indizi per far intuire a quale vizio era dedicata ogni performance, ma senza mai esprimerne il nome.
Gli ospiti hanno fatto il loro ingresso in ognuna delle sette sale, sorpresi, porta dopo porta, da una performance d’atmosfera ispirata a ciascun vizio capitale.
'Regal Seven Tour' è stata la proposta d’intrattenimento creativo per gli ospiti, un concept legato non solo al numero delle Sale della location ma anche all’aggettivo Regal, parte della nuova campagna di comunicazione lanciata nei mesi scorsi ('Be Regal. Be Unique').
Un claim visibile a tutti fin dall’ingresso nel Foyer della Villa, sullo sfondo di un set fotografico davanti al quale gli ospiti potevano essere ritratti in maniera regale.Gli invitati, divisi in gruppi, partivano poi guidati da due attori in livrea settecentesca, impersonanti la mitica figura di Caronte: il loro compito era condurre gli invitati nel tour delle sette Sale, dando piccoli indizi per far intuire a quale vizio era dedicata ogni performance, ma senza mai esprimerne il nome.
Gli ospiti hanno fatto il loro ingresso in ognuna delle sette sale, sorpresi, porta dopo porta, da una performance d’atmosfera ispirata a ciascun vizio capitale.
Dopo l’ingresso nel corridoio, tra candele, specchi e luci stroboscopiche, ecco la prima performance dedicata all’Avarizia nella Sala da Pranzo di Famiglia: una ballerina in accademico nero, volteggiante tra veli rossi - mossi dal vortice prodotto da sette ventilatori - a rappresentare l’idea della brama di denaro su un brano tratto dalla colonna sonora di Fury di Stephen Price.
Nella Sala Bianca, attendevano immobili due performer. Grazie a un sapiente lavoro di body painting, uno ha acquistato le sembianze di una statua antica, l’altro era perfettamente mimetizzato con i tenui colori della boiserie alle pareti.
Nella Sala Bianca, attendevano immobili due performer. Grazie a un sapiente lavoro di body painting, uno ha acquistato le sembianze di una statua antica, l’altro era perfettamente mimetizzato con i tenui colori della boiserie alle pareti.
Sulle note di Sonic Symphony - Super Soldier della Epic Hybrid Orchestra è esploso il vizio dell’Ira rappresentato attraverso una lenta ma inesorabile lotta danzata.
La Sala à Manger è stata il palcoscenico per una rappresentazione raffinata del vizio della Superbia: l’aria 'Sempre libera' de La Traviata è stata interpretata da un pianista e da una soprano, sospesa su una struttura alta due metri, ricoperta da una sognante gonna blu, realizzata da Ageas Umberto Piedi.
Nella Sala degli Uccelli due violiniste si sono sfidate a colpi di sguardi taglienti enote acute sulla partitura della Carmen di Bizet a interpretare l’Invidia.
La Sala à Manger è stata il palcoscenico per una rappresentazione raffinata del vizio della Superbia: l’aria 'Sempre libera' de La Traviata è stata interpretata da un pianista e da una soprano, sospesa su una struttura alta due metri, ricoperta da una sognante gonna blu, realizzata da Ageas Umberto Piedi.
Nella Sala degli Uccelli due violiniste si sono sfidate a colpi di sguardi taglienti enote acute sulla partitura della Carmen di Bizet a interpretare l’Invidia.
La sala successiva, quella del Trono, ha accolto gli ospiti in un’atmosfera onirica e
avvolgente, costruita da tanti elementi: una visione caleidoscopica di corpi aggrovigliati proiettata sulla parete di fondo sui toni del carne, del rosso e del nero; un salotto con soffici tappeti e sedute di velluto rosso e bordeaux; una piramide di fragole e camerieri in livrea bianca con calici di champagne ghiacciati. Un ballerino e una ballerina hanno condotto gli ospiti a godere di un momento di vero piacere, avvolti dal ritmo incalzante di Goodbye di Feder, in una rappresentazione suadente del tema della Lussuria.
Quale contraltare della Sala precedente, la Sala degli Arazzi ospitava invece il tema immobile dell’Accidia. L’inclinazione all’indolenza e alla noia è stata rappresentata con un videomapping che, attraverso una scomposizione dello spazio reale, mostrava una ragazza priva di stimoli di fronte a un poliedro rosso pulsante e vitale.
Ultima performance nel Salone delle Feste con il vizio della Gola. Sei ballerini in abiti settecenteschi, di fronte a una tavola imbandita e allestita con piramidi di fiori sui toni del rosa e del fucsia - grazie all’estro creativo e al gusto nel flower couture di Tearose - hanno interpretato il tema con una coreografia strutturata sulla colonna sonora del film di Sofia Coppola, Marie Antoniette.
La cascata di bicchieri nel Foyer, le scenografie d’arredo dal gusto onirico della saladella Lussuria, il setting design dell’esterno della Villa hanno mostrato il tocco unico del partner Tearose.
Gli ospiti, al termine di ogni Tour, potevano accomodarsi, infatti, nella lounge sulla terrazza del retro della Villa Reale, per un cocktail al tramonto con vista sullo splendido Parco di Monza, gustando le specialità del catering offerto da Da Vittorio, proposta d'eccellenza nella scena della cucina italiana.
Alla fine, gli ospiti sono stati accompagnati di nuovo nel Salone delle Feste per il gran finale, uno spettacolo corale al quale hanno preso parte tutti i performer.
Presentati uno a uno da Caronte, i vizi sono entrati in scena svelando il concept della serata e danzando sulla tavola imbandita, trasformatasi in palcoscenico, sulle note di uno Scherzo di Beethoven rivisitato da David Garrett.
Uno spettacolo dove le soluzioni tecniche audio-video e l’illuminotecnica sono state elaborate e curate dai partner Meeting Project e On Top; una proposta d’intrattenimento con tante idee tra loro diverse, che hanno spaziato dal videomapping alla lirica, dalla danza moderna alla musica classica, per mostrare la versatilità di una location storica, ma aperta e adatta alle soluzioni più moderne e ad accogliere qualunque tipo di evento.
La buona riuscita della serata è stata possibile grazie alla collaborazione di partner eccellenti che hanno messo in campo la loro abilità e il loro know how.
Massima la soddisfazione degli ospiti, che si sono sentiti coinvolti non solo dalla
bellezza e dalla solennità della location, ma anche dal tema provocatoriamente in linea con i lati deboli della natura umana, capace di 'ammiccare', col sorriso dell’ironia, ai vizi che vivono in ognuno di noi.