Evento pubblico
Finissage e Swap Party per la mostra 'Residui Primari' in in Altavia
Il finissage, in tema con il pensiero ecologico puro, di ri-appropriazione che esprime l’artista, ospiterà uno Swap Party per esaltare, con il baratto, uno stile di vita orientato verso ideali sempre più sostenibili.
La mostra Residui Primari di Marillina Fortuna, inaugurata il 16 giugno nella sede di Altavia, si conclude giovedì 20 ottobre 2011 con un finissage aperto a tutti a partire ore 19.
Il finissage, in tema con il pensiero ecologico puro, di ri-appropriazione che esprime l’artista, ospiterà uno Swap Party per esaltare, con il baratto, uno stile di vita orientato verso ideali sempre più sostenibili.
Le originali opere che dialogano con gli spazi post-industriali di Altavia, sono assemblaggi di rifiuti riportati a riva dal mare, oggetti, frammenti, residui appunto. Essi prendono forma e contenuto attraverso il gesto artistico e il talento elaborativo di Marillina Fortuna, veneta di nascita, milanese d’adozione.
Il percorso espositivo racconta storie marine, fiori e paesaggi. Il reperto inutile, ciò che l’uomo non considera più dotato di senso, entra così in una dimensione estetica. Questo è il viaggio tra le opere di Residui Primari che esprimono, con i colori impressi dal lavorìo del mare Mediterraneo, senso ed energia.
Convivere tra i verdi pastello, smeraldo, acqua marina, il cupo marrone dei legni, i gioiosi rossi è stata un’esperienza visiva molto intensa per i collaboratori e i visitatori di Altavia.
Alla mostra, non per caso, sono affiancate le installazioni di Alisea - Arte&Object Design in Italia, oggetti di design creati e realizzati con prodotti e materiali sostenibili realizzati in Italia, derivanti dal riciclo e dal riuso. Un modo radicalmente diverso di pensare l’esistente, di progettare oggetti specifici per le aziende.
RESIDUI PRIMARI è il secondo appuntamento di ‘ArtGallery in Altavia’, ciclo trimestrale di mostre in collaborazione con l’associazione culturale ArtGallery, progetto nato per ampliare l’orizzonte di sensibilità e respirare, nell’ambiente di lavoro, le energie del contemporaneo.

