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Aldo Montano testimonial di Chronotech con Proposte

La campagna è pianificata su stampa periodica e quotidiana. La creatività è a cura di Giovanni Carretta Pontone (direttore creativo), Filippo D'Arino (copy). Il pay- off recita "Everytime is playtime".

 

Sarà presto on air la nuova campagna stampa di Chronotech, che questa volta ha deciso di raggiungere il proprio target con la scelta di testimonial d'eccezione: fra tutti Aldo Montano, enfant prodige della scherma, rappresenta idealmente lo spirito da cui è scaturita l'idea creativa.

 "L'intento - come ha specificato Luca Moro, direttore marketing dell'azienda - è quello di aumentare la già buona visibilità della marca Chronotech e di favorirne la percezione e la penetrazione all'interno dell'universo maschile, in modo ironico e spiritoso".

Il campione olimpico di scherma (specialità sciabola), scende dal podio e si mette a giocare con il fruitore della campagna. Il messaggio è chiaro e diretto "Everytime is playtime" e, detto da chi ha fatto del "gioco" una vera e propria professione, lo rende ancora più credibile ed efficace. L'attitudine giocosa di Aldo Montano è costruita con elementi di assoluto rigore: la camicia bianca,l'abito gessato proprio del business man impongono al testimonial un'aria di composta serietà che passa però in secondo piano di fronte allo sguardo finto-minaccioso dello schermidore olimpico che, brandendo una spada giocattolo, invita al gioco. Il tempo è il concetto cardine intorno al quale ruota l'idea creativa: il tempo misurato con gli orologi Chronotech è un tempo piacevole, che lascia spazio al gioco, che libera dagli stereotipi per cui si può essere "seri anche giocando" e "giocare anche seriamente". Il tempo ha un valore, quindi diamo valore al tempo: il packshot rende ben visibile il prodotto – gli orologi Chronotech – mentre il claim "everytime is playtime" ribadisce il concetto del gioco da prendere sul serio, senza però prendersi troppo sul serio.

La campagna è pianificata su stampa periodica e quotidiana. La creatività è a cura di Giovanni Carretta Pontone (direttore creativo), Filippo D'Arino (copy).