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Giochi di potere e divergenze minacciano la fusione Omg-Publicis

Quale dei due Gruppi acquisirà di fatto l'altro? Quali manager ricopriranno i ruoli principali all'interno della nuova Publicis Omnicom Group? Sono questi i punti ancora irrisolti che, come riporta la stampa internazionale, minacciano di far slittare ulteriormente l'operazione, rivelatasi più complessa del previsto anche perché nessuna delle due realtà sembra disposta a rinunciare a un ruolo di leadership. Sorrell (Wpp) dà la fusione ormai per 'spacciata'.
Si sta rivelando un'operazione più complessa del previsto la fusione tra Omnicom Group e Publicis Groupe (nella foto i rispettivi Ceo John Wren e Maurice Lévy), annunciata a luglio 2013. L'operazione da 35 miliardi di dollari è stata definita una 'fusione tra pari', poiché a ciascuno dei due Gruppi spetterebbe il 50% di quota della nuova Publicis Omnicom Group, ma per questioni contabili è necessario definire chi acquista chi. In corso sembrano esserci giochi di potere tra le due importanti realtà mondiali del mondo della comunicazione non disposte a rinunciatre alla leadership.

Come riporta il Wall Street Journal, infatti, non sarebbero soltanto i problemi legali e fiscali di cui si è già detto nei mesi scorsi la causa del continuo procrastinarsi del merger, che sarebbe invece messo a dura prova da altre questioni ancora irrisolte.

In primis, resta ancora da definire quale dei due Gruppi sarà il legale acquirente dell'altro: in ogni fusione ci deve essere di fatto un acquirente e al momento non è stato trovato un accordo. D'altronde non stupisce che nè Omg nè Publicis siano disposte a rinunciare a questo ruolo. 

Inoltre, resta ancora da stabilire quali manager ricopriranno i ruoli più importanti all'interno della nuova realtà. Gli attriti riguarderebbero in particolare la figura del finance chief officer.  Wren vorrebbe che a occupare la posizione fosse Randall Weisenburger, CFO di Omnicom, mentre Lévy sta lottando per portare avanti il CFO di Publicis, Jean-Michel Etienne.

Le questioni ancora irrisolte, come si legge sul quotidiano finanziario americano, avrebbero causato anche uno stop dei vari meeting che i due Gruppi avevano in programma per presentare i rispettivi network e team.
Nonostante le difficoltà, comunque, da Omg e Publicis continuano ad arrivare dichiarazioni positive in merito alla fusione, anche se non è stata definita una data e i messaggi lanciati sono discordanti. Mentre infatti a inizio aprile Lévy ha affermato nuovamente che l'operazione si concluderà nel terzo trimestre, la scorsa settimana Wren ha dichiarato di non poter prevedere una data, considerate le questioni ancora aperte.

A ritenere la fusione già condannata a un esito infelice è invece Martin Sorrell, leader di WPP e principale competitor di Omg e Publicis. Di certo non si tratta di un'operazione semplice: una fusione tra un'azienda francese e una statunitense, che darebbe orignine a una nuova azienda con headquarter diviso a metà tra Francia e Stati Uniti. E non soprende di certo la rivalità tra i due manager, Lévy e Wren, entrambi determinati a mantenere un ruolo di leadership e a dare la propria impronta alla nuova Publicis Omnicom Group. La partita è aperta, quale sarà la prossima mossa?

SP