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Il sito del New York Times si rinnova e punta sul native advertising

Svolta rivoluzionaria per il portale del quotidiano, che dopo cinque anni si presenta con una nuova grafica, pulita e ottimizzata per tablet e computer portatili. Inoltre debuttano sul sito i contenuti editoriali sponsorizzati dagli inserzionisti. Il direttore Jill Abramson assicura: "La pubblicità sarà comunque ben identificabile".
Il sito del New York Times si fa nuovo: da oggi, 8 gennaio, si presenta ai lettori con una nuova veste, caratterizzata da una grafica più pulita, maggiore spazio per i contenuti multimediali e più possibilità di commentare e condividere i contenuti. Ma la vera rivoluzione è un'altra: sul portale, che è stato anche ottimizzato per la fruizione da tablet e computer portatili, debutta il native advertising, ovvero una innovativa forma di pubblicità che consiste in contenuti editoriali sponsorizzati dagli inserzionisti.

A creare tali contenuti, studiati per essere il più possibile adatti ai diversi lettori, è un team di cui fanno parte giornalisti, analisti di dati ed esperti di marketing. I native ads non sono presenti soltanto ai margini del sito, ma anche tra i normali articoli. Nel caso del New York Times, che attraverso di essi si propone di aumentare i ricavi pubblicitari derivanti dall'online, saranno riconoscibili perché contraddistinti da una banda colorata blu e la dicitura 'paid post'.

Il direttore Jill Abramson, dal canto suo, assicura che terrà gli occhi aperti perché non si crei confusione tra contenuti editoriali e pubblicità. 

SP