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La Brexit mette alla prova l'industry dell'adv. Sorrell (WPP): "Creerà una notevole incertezza. Rafforzeremo la presenza in Europa". Lévy (Publicis): "Supporteremo le nostre persone in UK. Rimarremo qui a lungo"
La Brexit appare un'opportunità per l'Italia, che, insieme a Germania, Francia e Spagna è tra i quattro dei 10 top market del Gruppo WPP in Europa Occidentale, dove la multinazionale intende rafforzare la sua presenza come affermato dal Ceo Martin Sorrell a Business Insider. Il Ceo di Publicis Groupe, in un'intervista a Campaign, ha mandato messaggi rassicuranti e di supporto ai professionisti che lavorano nel Gruppo in UK e, analizzando lo scenario in generale, ha ipotizzato che in seguito alla Brexit probabilmente alcune company potranno spostare i loro headquarters, con conseguenze maggiori soprattutto per Londra. Mentre altri Paesi potranno beneficiarne.
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L’impatto della decisione dovrebbe comunque essere più significativo per le company britanniche che non su quelle europee.
Sorrell consiglia inoltre di stringere i denti e non farsi prendere dal panico nonostante le previsioni di un crollo dell'advertising in Inghilterra nel periodo successivo al voto.
A riguardo venerdi scorso il titolo del gruppo WPP alla Borsa di Londra ha registrato una perdita del 5% in un comparto, quello dei media, che è calato fino a oltre il 20%.
Come si legge su AdAge, Sorrell ha inoltre commentato: "Nel breve periodo WPP potrebbe beneficiare delle fluttuazione del mercato. Il 90% delle revenue agenzie della company provengono da regioni al di fuori dei confini degli UK. Ma l'incertezza non è un elemento positivo per i clienti. E nel lungo termine l'Inghilterra ne risentirà".
A subire i maggiori cali nel prezzo delle azioni, sottolinea The Guardian, sono stati ovviamente i business legati al mercato pubblicitario UK, balzati al centro di uno stato di incertezza in seguito alla notizia della Brexit.
Secondo GroupM, inoltre, già quest’anno tv e giornali potrebbero registrare una perdita di oltre 200 milioni di sterline in termini di spesa pubblicitaria.

Parlando delle attività di Publicis in Uk, il CEO ha sottolineato: “Supporterò le persone che lavorano in questo mercato. Siamo qui da tempo e ci rimarremo per molto tempo. Lavoriamo con clienti britannici con la moneta britannica e i nostri costi e le nostre revenue sono in pounds britannici. Dovremmo seguire l'andamento dell'economia del Paese: crescere quando cresce, soffrire quando registra dei cali".
Il Manager ha inoltre affermato che era normale aspettarsi conseguenze finanziarie dalla Brexit come le pesanti perdite registrate nel mercato azionario in questi giorni,
Londra è stata per diverse decine d'anni la porta d'ingresso di business globali in Europa ha osservato Lévy, sostenendo che probabilmente alcune company potranno decidere di spostare i loro headquarters, con conseguenze maggiori soprattutto su Londra. Ma in quel caso altri mercati potranno beneficiarne.
In merito alla possibilità dell'uscita dall'UE di altri Paesi, il manager sostiene che non si sa mai, dato che prima del referendum era convinto che la Gran Bretagna avrebbe votato per il 'remain'.
Analizzando lo scenario internazionale, il Ceo di Publicis, infine, afferma che la Brexit va a vantaggio di una serie di movimenti populisti che si stanno affermando in Europa, compresi Austria, Italia, Spagna e Benelux.