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Sorrell: "La riorganizzazione di WPP è ora una priorità assoluta"
Sir Martin Sorrell dovrebbe considerare nuove modalità di riorganizzazione per WPP, dato il calo della crescita delle revenue del Gruppo (nel primo semestre non sono stati raggiunti gli obiettivi previsti, e il conseguente calo dell’11% sul mercato azionario) e il cambiamento dei bisogni dei clienti.
Come riporta la stampa internazionale, WPP è stata invitata a prendere in considerazione la fusione delle sue quattro agenzie creative, Ogilvy, J Walter Thompson, Grey e Y&R, o in alternativa la riduzione delle agenzie attraverso cui il Gruppo opera a livello globale (oggi oltre 160) al di fuori delle 12 top countries in cui è presente.
Sorrell, che secondo fonti interne a WPP non ha alcuna intenzione di accorpare sigle e marchi dal valore storico, ha comunicato agli investitori che la sua strategia di ‘orizzontalizzare’ il Gruppo già annunciata nei mesi scorsi è oggi una priorità, spinta anche dai numerosi clienti multinazionali che hanno dichiarato chiaramente di voler utilizzare meno agenzie.
"Trasformare la struttura dell'azienda da verticale a orizzontale è il nostro focus attuale", ha affermato Sorrell, sottolineando l'importanza di agire come un'unica impresa, piuttosto che come un gruppo di agenzie.
Alcuni mesi fa, WPP aveva annunciato la fusione di MEC e Maxus, che ha recentemente dato origine a una nuova agenzia chiamata Wavemaker, e aveva 'spostato' Possible e Salmon all'interno di Wunderman. Il Gruppo aveva anche messo in cantiere un risparmio di 150 milioni di sterline attraverso l'unificazione, nei prossimi tre anni, delle
funzioni IT e finance delle diverse agenzie.
Secondo rumors interni al Gruppo, tuttavia, pare ci sia dello scontento perché alla fine la ristrutturazione del Gruppo non è stata così radicale come avrebbe dovuto.
L’orizzontalizzazione di WPP è una strategia vincente, è il parere di molti osservatori, ma quello del Gruppo è un business complicato, data la numerosità dello staff e delle divisioni presenti. Sta di fatto che ora la ristrutturazione pare essere inevitabile e soprattutto, rapida, per il bene del business del Gruppo.
SP