Foreign Office

Vodafone, dalla gestione inhouse del media buying gli insight per un nuovo modello di lavoro con le agenzie

Maria Koutsoudakis, brand & marketing director Uk della company (nella foto), partecipando all’evento Predictions 2020 di The Drum, ha dichiarato che i processi realizzati internamente hanno consentito alla multinazionale di creare maggiori sinergie tra le figure interne e i professionisti delle agenzie con le quali collabora, con risultati significativi anche nei rapporti con i partner creativi e media diventanti ancora più strategici.

A giugno 2018 Vodafone ha annunciato la decisione di portare inhouse il media buying sui mezzi digitali, in particolare delle attività social, search e programmatic (leggi news), generando peraltro alcune perplessità sul mercato. Una scelta effettuata  a inizio di quest'anno, da un altro big della telefonia, Tim (leggi news), che ha creato una unit guidata da Fabio Ferrara per la gestione delle attività media.  

A distanza di dodici mesi, la media company, traccia un bilancio positivo di questa strategia parlando di risultati 'fenomenali'. Ricordiamo che l'azienda ha messo a punto un team interno che lavora in 11 dei 25 mercati nei quali è presente, occupandosi di biddable media,  compresi search e social.

Maria Koutsoudakis, brand & marketing director Uk della company (nella foto), partecipando all’evento Predictions 2020 di The Drum,  ha dichiarato infatti che i processi realizzati internamente hanno consentito alla multinazionale di creare maggiori sinergie tra le figure interne e i professionisti delle agenzie con le quali collabora, con risultati significativi anche nei rapporti con i partner creativi e media diventanti ancora più freschi e strategici.  Si tratta, precisamente, di Carat, a cui la company ha affidato la quota maggiore del media offline dopo una gara, e Anomaly, nominata agenzia creativa globale.

La parola chiave di questa strategia è 'flessibilità' , così come il “learning by doing”. Ancora più fondamentale è la capacità di trovare i talenti e di trattenerli in azienda, obiettivo che si raggiunge solo con grandi investimenti.

Secondo la società di consulenza ID Comms, il 20% dei responsabili marketing dichiara

la necessità di maggiori risorse economiche e per Koutsoudakis questo è un problema che preoccupa a tal punto da non far dormire la notte.