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Con il piano “Planet O-Live” Costa D’oro guarda al futuro sostenibile del settore olivicolo

L'azienda chiama a raccolta gli attori della filiera olivicola italiana in un evento a Milano per far fronte comune alle criticità del settore e raccogliere una doppia sfida: aumentare la produttività e garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Costa d’Oro, azienda olivicola quarta oggi in Italia nella produzione di olio d’oliva, ha presentato a Milano Planet O-live, un grande piano strategico e operativo per la valorizzazione di una filiera dell’olio produttiva e sostenibile. Un nome che evoca un pianeta che ruota intorno al frutto di una pianta millenaria i cui abitanti promuovono uno stile di vita più sostenibile, autentico, trasparente e inclusivo.

L’evento, moderato da Maurizio Pescari, giornalista e scrittore tra i creatori di “Frantoi Aperti”, si è svolto alla Palazzina Appiani, luogo protetto dal FAI di cui Costa d’Oro è sostenitrice e con cui condivide un progetto di recupero del Bosco degli uliveti di San Francesco ad Assisi. Nel corso dell’evento sono stati evidenziati i problemi del settore, come ad esempio la scarsa resa della materia prima causata dalla siccità o la diminuzione delle superfici coltivate a uliveto in Italia, a cui l’azienda olivicola umbra intende fornire delle soluzioni concrete previste nei quattro pilastri del piano Planet O-live.

Ad aprire i lavori Pascal Pinson, CEO di Costa d’Oro: La mancanza di innovazione e investimenti sono sotto gli occhi di tutti così come le alternanze produttive, la vecchiaia degli impianti e degli oliveti, spesso incolti o abbandonati. Non vogliamo essere spettatori passivi di questa situazione o limitarci a invocare l’aiuto delle istituzioni. Forti del nostro approccio che da sempre punta sull’innovazione, vogliamo proporci come modello virtuoso di un cambiamento che nel settore agricolo non è più procrastinabile. Con Planet O-live mettiamo per la prima volta intorno a un tavolo tutti gli attori della filiera olivicola italiana per fornire all’intero settore soluzioni sostenibili e garantire ai nostri consumatori un prodotto sempre più buono e sano e un ambiente migliore”.

Il piano “PLANET O-LIVE” prevede una serie di azioni concrete, tutte già avviate, che giungeranno complessivamente a compimento nel 2030, data individuata dall’ONU nei Sustainable Development Goals. L’obiettivo è di aumentare la produttività della filiera dell’olio da un lato e ridurne l’impatto sull’ambiente dall’altro proponendo un modello virtuoso di riferimento, dalla pianta alla bottiglia. Le quattro aree di intervento previste dal piano, Agricoltura rispettosa del pianeta”, “Sviluppo delle comunità locali”, “Clima” e “Inclusività&collettività”, sono state illustrate insieme ai partner operativi presenti all’evento. Si va dalla riduzione dei pesticidi, all’utilizzo delle energie rinnovabili; dalla circolarità del ciclo di produzione, all’uso efficiente delle risorse idriche; dal recupero degli uliveti abbandonati e la piantumazione di nuovi ulivi, alla tracciabilità; dagli accordi di filiera con le comunità locali, alla difesa del territorio; dalla promozione dell’occupazione a quella del valore sociale di un’autentica cultura dell’olio.

La difesa del territorio, un’olivicoltura italiana efficiente e produttiva insieme alla promozione del valore sociale di un’autentica cultura dell’olio vanno, dunque, di pari passo con l’incremento di pratiche di agricoltura sostenibile e di circolarità del ciclo di produzione in un approccio globale di sostenibilità ambientale sociale ed economica.

Ivano Mocetti, presidente di Costa d’Oro, spiega come tutte le azioni previste dal piano siano coordinate dalla Planet O-live Academy, il comitato tecnico-scientifico, presente all’evento, composto dal team di ricerca del Prof. Sebastiani presso il Centro di Ricerca Produzioni Vegetali della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dal team del Prof. Servili presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia, da Confagricoltura, da Assoprol (Associazione olivicoltori dell’Umbria) e da un team interno di Costa d’Oro. Mocetti: “La Planet O-live Academy lavora direttamente con Confagricoltura, Assoprol e gli imprenditori agricoli da loro selezionati per applicare le pratiche sostenibili, verificarne la bontà e i risultati in termini di miglioramento della qualità, resa del prodotto e impatti sulla sostenibilità economica, (irrigazione – uso dei pesticidi – pratiche produttive), ambientale e sociale. Inoltre l’Academy ha il compito di mettere a punto il "Manifesto della produzione sostenibile" entro il 2024 per poi divulgarlo, attraverso gli oltre 80.000 produttori che fanno parte del network Confagricoltura, al maggior numero possibile di olivicoltori. Per ora ci siamo dati l’obiettivo che oltre 1 milione di alberi siano gestiti, piantati e/o recuperati in modo sostenibile entro il 2030, ma speriamo e crediamo possano essere molti di più.”.

Per spiegare la scelta di aderire all’Academy da parte di Confagricoltura prende la parola Palma Esposito, Direzione Politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari: “Nel settore olivicolo le aziende associate ci sollecitano costantemente un approccio lungimirante, innovativo e aperto al confronto e il lavoro intrapreso con Costa d’Oro si fonda sulla ricerca di una comune visione su come deve evolvere il settore olivicolo italiano anche in vista degli obiettivi imposti da Bruxelles“