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BC&E FESTIVAL 2021/4. Branded Podcast, istruzioni per l’uso. Giannattasio: “Il Podcast come mezzo sempre più strategico per il media mix di comunicazione”

Offre un’esperienza intima e individuale, è complementare al video e lo si può ascoltare mentre si svolgono altre attività, consente un ascolto attivo che stimola il ricordo, ha una valenza di lungo periodo, può essere ri-spinto su diversi touch point. Il Branded Podcast è oggi un’ottima opportunità di comunicazione per aziende.

Altro contenuto clou del BC&E Festival, il talk sui Branded Podcast condotto da Salvatore Sagone, presidente ADC Group che ha approfondito con Georgia Giannattasio, portavoce Tavolo Tecnico Podcast OBE e ceo Mentre Reliving Stories lo stato dell’arte del settore in Italia.

Innanzitutto, è stata introdotta la nuova realtà del Tavolo Tecnico, attivo da circa tre mesi. “Il mercato del digital audio viene preso sempre più spesso in considerazione dai brand per la costruzione della propria content strategy. Abbiamo perciò voluto creare un polo di osservazione per supportare e fare educational sul tema. Oltre a me, ci sono altri due fondatori: Mirko Lagonegro, ceo &Cofounder DigitalMDE e Francesco Tass, ceo Vois.fm - spiega Giannattasio -. A oggi ci sono già diverse realtà che hanno aderito al tavolo, tra cui IlSole24Ore, Manzoni, Storie Avvolgibili… L’idea è proprio quella di sostenere il mercato nascente dell’audio attraverso molteplici strumenti, tra cui un White Paper, attività di formazione e ricerche”.

Il primo step è stato, appunto, quello di creare un White Paper. “L’obiettivo è quello di offrire agli attori della filiera e ai brand una base informativa sul branded podcast, per aiutarli ad assumere decisioni consapevoli che, nel rispetto dei propri obiettivi, li portino a sfruttare al meglio questo nuovo e potente formato di comunicazione. Un formato intimo, one to one, con un fortissimo potenziale”.

Infatti, si è giunti a una definizione condivisa del Branded Podcast: “E’ un contenuto editoriale originale in audio, fruibile on-demand, ideato, realizzato e finanziato da un brand. È distribuito sulle properties digitali del committente e/o sulle piattaforme specifiche di podcasting, ed è finalizzato a intrattenere un pubblico-target in modo coerente con i valori e gli obiettivi del brand”.

Una domanda che spesso ci si pone è perché, l’Italia sia più indietro rispetto agli altri Paesi nel settore dei Podcast. “Perché questo ritardo? Non è un problema di infrastrutture, ma si tratta di un ‘ritardo culturale’ perché siamo meno abituati a fruire l’ascolto on demand. Ora il mercato sta crescendo: secondo una ricerca Ipsos, a oggi sono circa 8,5 i milioni di individui che fruiscono dei Podcast (30%) con un + 4% rispetto al 2019 - spiega Giannattasio -. Sono ancora pochi, ma in aumento, sono giovani, istruiti e professionalmente qualificati. Ovviamente, aumentano se cresce la presenza di contenuti interessanti e rilevanti”.

Quali sono i vantaggi del mezzo Podcast?

“Offre un’esperienza intima e individuale perché si fruisce in cuffia. E’ complementare al video e lo si può ascoltare mentre si svolgono altre attività come cucinare, fare sport, guidare… Si tratta di un ascolto attivo che consente di stimolare il ricordo. Inoltre, ha una valenza di lungo periodo perché non è tattico ma è strategico, può essere riascoltato e ri-spinto su diversi touch point”.

Ogni dettaglio va studiato con cura. “Non c’è supporto visivo per cui, rispetto ad altri mezzi, la difficoltà è quella di creare un contenuto che stimoli comunque l’immedesimazione. Servono una scrittura e una regia precisa, un sound adeguato, vanno verificati i diritti, tutto deve essere perfettamente studiato. Per questo, sarebbe auspicabile che nelle aziende/agenzie si creassero delle aree interne più specifiche rispetto all’audio o che ci si rivolga a chi ha fatto di questo mestiere la propria competenza principale. Molto sarà dettato da come si muoveranno i grandi editori e i brand, ma credo che a oggi il podcast vada a tutti gli effetti inserito all’interno del media mix di comunicazione”.


Consigli alle aziende per approcciare al formato Podcast?
“Si parla più di obiettivi e di audience specifiche. I formati possono essere tanti: fiction, interviste, una storia, una conversazione. Formato e linguaggio vanno scelti in base agli obiettivi”.

Una provocazione: Clubhouse si inserisce come elemento di disruption rispetto al Podcast? “C’è una differenza fondamentale: in Clubhouse tutto avviene in diretta, i Podcast sono studiati e creati per una fruizione on demand. Diciamo che Clubhouse si avvicina più al mezzo della radio, nella modalità di fruizione”.


Serena Roberti