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Inaugurato il nuovo Campus WPP a Milano. Un Hub della creatività fondato su sostenibilità e collaborazione tra i team, che riunisce più di 35 agenzie. Beduschi: “Dal +10% al +14%, stime in rialzo per l’adv italiano 2021. Il Gruppo in linea con il trend"

Come spiegato in apertura di conferenza da Simona Maggini, country manager Italia del Gruppo: “Il nuovo Campus riflette il modello WPP: processi più fluidi per co-sviluppo e co-creation con i clienti”. Il Chairman Massimo Beduschi: "Il concetto identitario delle singole agenzie rimane, adattandosi però a un nuovo contesto mondiale, a nuove esigenze dei clienti e a un modo innovativo di fare comunicazione". Il Ceo Mark Read: "L'hub è un forte segnale di ripresa". Come evidenzia una ricerca condotta da The European House – Ambrosetti, il Campus è un’operazione di social impact in grado di attrarre e generare valore economico e finanziario a beneficio della città e di tutto il Paese.

 

Massimo Beduschi, Mark Read, Simona Maggini, WPP

WPP ha inaugurato ufficialmente il suo nuovo Campus di Milano, un hub innovativo e moderno che riunisce in un’unica sede più di 35 agenzie e oltre 2.000 dipendenti. Il WPP Campus di Milano mette a disposizione spazi di co-creazione unici ed è stato progettato proprio per favorire e incoraggiare maggiore collaborazione e creatività trasversali a tutti i team a beneficio dei suoi clienti. Presenti oggi, 22 settembre, all'evento, i vertici della holding: il Ceo global Mark Read (al centro nella foto); Simona Maggini, WPP Country Manager Italia (a destra nella foto) e Massimo Beduschi, Chairman nel nostro Paese (a sinistra nella foto). Tra gli ospiti anche Giuseppe Sala, sindaco di Milano.

Campus WPP

Situato all’interno dello storico quartiere di San Cristoforo, il WPP Campus di Milano rappresenta un importante progetto di riqualificazione urbana di un’area industriale dismessa in cui, un tempo, sorgeva una delle più importanti fabbriche della città: la ex Richard Ginori, rinomata produttrice di ceramiche. Il Campus si estende per una superficie complessiva di 27.000 metri quadri (1,4 volte superiore a quella della Torre Velasca; 1,6 volte quella di Piazza Duomo e pari a quattro campi da calcio) e la sua costruzione ha mantenuto, recuperato e valorizzato uno dei patrimoni storici e identitari del quartiere meneghino.

La riqualificazione del Campus, ideato dallo studio di architettura e di design BDG (del Gruppo WPP) e creato dal partner locale 967arch, mette la sostenibilità al centro mantenendo l’impronta architettonica unica dell’edificio esistente e migliorando le sue performance di impatto ambientale.

Precedentemente dislocate in nove diverse sedi, le agenzie avranno accesso a spazi innovativi di lavoro e socialità, dotati delle tecnologie di ultima generazione e di numerosi servizi - tra cui un ristorante, un supermercato, un bancomat e una farmaci dinamica.

 

Simona Maggini: “Il nuovo Campus riflette il modello WPP: grandissima collaborazione interna e processi più fluidi per co-sviluppo e co- creation con i clienti. La personalità e la forza dei singoli brand di agenzia resta, ma il nuovo modello li mette tutti insieme per essere migliori, più bravi, più forti, più talentuosi e per fare ancora di più quello che singolarmente non potrebbero fare”.”
Simona Maggini

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 Ad aprire la conferenza stampa di presentazione è stata Simona Maggini, WPP Country Manager in Italia, che si è dichiarata “Orgogliosa che un edificio simbolo dell’industria milanese sia diventato la nuova casa dei tanti talenti che lavorano nelle agenzie WPP. Il Campus rappresenta un progetto ambizioso di riqualificazione volto a valorizzare un’importante area urbana che, grazie all’investimento WPP, creerà nuove opportunità e avrà un significativo impatto a livello economico, occupazionale, sociale e ambientale”.

Molte volte durante i mesi più difficili della pandemia sono stati sollevati dubbi sul senso dell’andare avanti su un progetto di questo genere, ricorda Maggini, ma sia il team italiano che gli azionisti da Londra hanno mostrato una grandissima resilienza nel volerlo portare avanti: “Abbiamo avuto ragione – spiega infatti –, perché dall’essere separati in 15 uffici diversi siamo passati a lavorare tutti insieme ma in modalità virtuale e ora ci ritroviamo finalmente qui, contenti di esserci e con persone che ci chiedono di poter venire addirittura più spesso di quanto le leggi attualmente impongano. E dunque un grande segnale per la tutta la industry della comunicazione in Italia, sempre abbastanza bistrattata, che spero sia anche un modo per farci alzare la testa”.
Come spiega Maggini anche ai microfoni di ADVexpress, “La collaborazione fra strutture con diverse competenze è una realtà che esiste da tempo: oggi i tempi sono maturi non solo per quanto riguarda il Gruppo e il modello di business di WPP, ma anche per come il mondo è cambiato e sta cambiando in seguito alla pandemia. Il Campus è la realizzazione fisica di questo modello, in cui essere ‘orizzontali’ vuol dire anche essere aperti, avere una navigazione fluida, far sì che le persone possano accedere agli spazi senza barriere, e non mi riferisco solo a quelle fisiche. Noi crediamo fortemente in questa collaborazione che non nega assolutamente la personalità e la forza dei singoli brand di agenzia ma li mette tutti insieme per essere migliori, più bravi, più forti, più talentuosi e per fare ancora di più quello che invece singolarmente non potrebbero fare”.
“Dopo quello per la trasformazione digitale, che in qualche maniera è già avvenuta anche se ha e avrà una coda lunga – conclude Maggini –, ciò che i clienti ci stanno chiedendo è un supporto alla trasformazione del modo di lavorare insieme e singolarmente: quindi vedono in questo esempio del Campus e nei nuovi flussi che abbiamo disegnato un modo per ‘influenzare’ le proprie aziende all’interno, attraverso nuove possibilità di co-sviluppo e co-creation cercando soprattutto velocità, competenza e time to market”.

 

Mark Read: “Un ‘tempio della creatività’ dove la collaborazione e l’integrazione di tutte le discipline sono al servizio dei brand e un forte segnale di ripresa”

Mark Read

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“Inaugurare una costruzione favolosa come questa proprio in questo periodo può sembrare strano – ha affermato Mark Read, CEO di WPP –, ma noi crediamo fermamente che i nostri Campus svolgano un ruolo centrale per la nostra società e per la vita delle persone che ci lavorano.
Sappiamo che non torneremo più a lavorare esattamente come facevamo prima della pandemia, ma vogliamo tornare a farlo insieme anche fisicamente, con la certezza che i nostri uffici siano posti dove le persone possono trovare ispirazione, venire a collaborare, a creare e a utilizzare la tecnologia. Il mondo è cambiato e in futuro il lavoro dovrà essere flessibile, combinando il tempo passato in ufficio con quello a casa, comunicando attraverso il video molto più che in passato: ma se prima dovevamo motivare i nostri talenti a lavorare da remto, oggi dobbiamo motivarli a rientrare negli uffici, e non potremmo dar loro una ragione migliore di questa nuova fantastica sede. Sono davvero orgoglioso dei risultati che il team italiano ha ottenuto e del contributo che questi uffici daranno a questo quartiere di Milano”.

Riqualificando un edificio già esistente, ha ricordato Read, WPP eviterà l’emissione di carbonio incorporato, equivalente a più del 30% delle emissioni prodotte dall’edificio stesso nel corso della sua vita. La nuova sede, oltre ad essere plastic free e paper less, si caratterizza per una illuminazione LED con un approvvigionamento energetico che proviene completamente da fonti 100% rinnovabili. Su base annua, ci si aspetta che la riduzione dell’impatto ambientale sia di 12.000 MWh di energia risparmiati, 6.900 tonnellate di CO2 evitate, 15 tonnellate di rifiuti in meno e un risparmio di 13 milioni di litri d’acqua. i nella città di Milano. E su questa stessa linea la holding prevede di radunare l'85% del suo personale nei propri di tutto il mondo entro il 2025.
“Milano ha una posizione speciale non solo nel campo dell'advertising e della comunicazione – ha proseguito Read – ma è un punto di riferimento per tutto il mondo anche in settori come la Moda, il Lusso, l'Automotive e altri ancora. Per questo siamo orgogliosi di avere una sede dove poter
lavorare per grandi marchi italiani o di grandi aziende internazionali che operano qui offrendo loro la nostra intera gamma di servizi - advertising, relazioni pubbliche, digital marketing, produzione, eCommerce... Dal punto di vista dei clienti siamo un 'tempio della creatività' e rappresentiamo il posto migliore in cui possono trovare risposte alle sfide che devono affrontare in questo nuovo mondo trainato dalla tecnologia”.

Parlando dell’andamento del mercato globale della comunicazione, Read ha confermato come la ripresa economica in atto sia nettamente superiore alle aspettive, spinta anche dall’onda emotiva innescata dai vaccini: “Stiamo assistendo a tassi di crescita che non vedevamo da molti anni, e se come WPP avevamo ipotizzato un ritorno ai livelli di business del 2019 nell’arco di due anni, in realtà abbiamo raggiunto e superato l’obiettivo in soli 12 mesi. Non dimentichiamo che la pandemia ha accelerato molti trend già in atto in precedenza, spingendo ovunque la digitalizzazione e l’eCommerce, anche se ciò ha messo sotto pressione i mezzi tradizionali, e causando cambiamenti radicali nel comportamento dei consumatori”.
“Soprattutto – come ha ribadito Read anche ai nostri microfoni –, questa inaugurazione è anche un forte segnale di ripresa. Quando tutto sarà finito e saremo tornati alla ‘normalità’ in realtà non ci ricorderemo più che cosa era ‘normale’ prima del Covid. Ma lo ripeto: siamo molto ottimisti sul
futuro di WPP e questo Campus testimonia la nostra fiducia verso il mercato italiano e ci dà un’ottima ragione per festeggiare dopo 18 mesi veramente difficili”.

Come questo nuovo building riflette l’approccio di WPP al business dei clienti?
“Nella nostra struttura – risponde Read – sotto il cappello di WPP ci sono tutti i brand delle nostre agenzie: questo vuol dire che più è forte il brand WPP, più forti saranno anche gli altri. Si può pensare a un paragone con Disney (che possiede Pixar, Marvel, Miramax...), o con LVHM (cui fanno capo Vuitton, Tiffany, Dior e molti altri). Un’organizzazione che ha come obiettivo quello di attirare i migliori talenti, e in questo senso il Campus è fondamentale, permettendo loro di creare e collaborare liberamente. Inoltre, la reale integrazione di tutti gli aspetti del business rende la collaborazione molto più semplice: e questo è esattamente ciò che i clienti esigono da noi quando cercano i migliori talenti e i migliori team in grado di rispondere ai loro brief, soprattutto quando si parla di integrazione fra media e creatività, che in futuro non potrà che aumentare”.

 

Massimo Beduschi: “Dal +10% al +14%: stime in rialzo per l’adv italiano nel 2021. WPP in linea con questo trend di crescita”

Massimo Beduschi

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Nel suo intervento, il Chairman di WPP Italia, Massimo Beduschi, abituato a parlare attraverso i numeri, ha esordito dichiarandosi fortemente emozionato e soddisfatto per l’apertura della nuova sede del Gruppo che solo un anno e mezzo fa sembrava quasi impossibile: “Essere qui 200 anni dopo la fondazione della fabbrica Richard Ginori, nel pieno della rivoluzione industriale e nel mezzo di una nuova Rivoluzione che è evidentemente quella digitale, non è una cosa banale ma anzi un segnale fortissimo! Inauguriamo un centro di eccellenza dove nascono pensieri e idee creative che si trasformano in contenuti e poi in piani di comunicazione. In questi spazi ospitiamo oggi fra le 800 e le 900 persone ogni giorno, che soprattutto per i più giovani vuol dire ritrovare un forte senso di appartenenza e di identità aziendale. Una volta a regime avrà accesso agli uffici, a rotazione, il 70% degli oltre 2000 dipendenti del Gruppo”.

Come cambia il corso di WPP grazie a questi nuovi spazi ‘orizzontali’?
“Lo sviluppo da ‘grattacielo sdraiato, come è stato chiamato, prevede essenzialmente open space dove WPP ha riportato tutte le agenzie che prima erano sparse per Milano: questa è la prima grande novità. Ora siamo tutti insieme: Creativi, media, persone delle pubbliche relazioni, data
scientist, analisti.
Grazie a questo – puntualizza Beduschi ai microfoni di ADVexpress –, non voglio dire che si tornerà al vecchio modello di agenzia a servizio completo perché di fatto i brand rimangono e i loro nomi sono assolutamente identificativi ciascuno con un proprio posizionamento.
Ma sarà molto più facile incontrarsi e scambiare idee, e in ultima analisi fornire ai clienti contenuti particoarmente adatti alle loro esigenze di comunicazione che in seguito alla pandemia sono cambiate in modo molto rapido”.

Beduschi sottolinea però come il modello della ‘horizontality’, sul quale aveva scommesso l’ex Ceo mondiale di WPP, Sir Martin Sorrell, non faccia più parte del linguaggio della holding: “Oggi siamo una ‘creative transformation company’ – spiega infatti – che vuol dire trasformare le idee in
modo creativo e che è il nostro vero connotato distintivo rispetto alle grandi aziende della consulenza o delle Big Tech americane. Al di là delle etichette, comunque, vogliamo lavorare sempre più insieme e sempre più integrati anche perché alla fine grazie alla rivoluzione digitale tutto converge sempre di più e quindi non ha più senso fare delle distinzioni”.

Sul tema della personalità delle singole agenzie, Beduschi sottolinea come in realtà siano state tolte solamente le barriere fisiche fra le diverse sigle, ma che ognuna continua ad avere la possibilità di personalizzare e ‘brandizzare’ i propri spazi con i suoi loghi, colori e così via. “Il concetto identitario è rimasto, adattandosi però a un contesto mondiale nuovo, a un modo nuovo di fare comunicazione e a nuove esigenze di cui i clienti ci fanno partecipi”.
Anche alla luce del nuovo Campus, Quali le prospettive di sviluppo per WPP nei prossimi mesi? “Innanzitutto l’apertura dei nuovi uffici è un forte segnale di ripartenza e ha un valore doppio – risponde Beduschi –: è un segnale per noi, perché ridiamo vita a una vecchia fabbrica con uno spazio bellissimo e assolutamente iconico; ed è un segnale per tutto il mercato perché dopo un anno e mezzo in cui siamo stati bloccati fra i vari lockdown, mentre ora stiamo andando con un filo più di ottimismo a vele spiegate verso un ritorno alla normalità. Non dimenticheremo quanto abbiamo imparato dallo smart working, ma sicuramente rivediamo da parte dei nostri dipendenti la voglia di tornare a lavorare”.

Come questo si tradurrà in termini di business e che stime potete fare per la chiusura 2021 e per l’anno prossimo?
“Quest’anno il mercato è andato veramente bene al di sopra delle iniziali aspettative: non solo stiamo recuperando rispetto al 2019 ma lo stiamo superando. Abbiamo appena rivisto al rialzo le stime passando dal +10% al +14% per il totale mercato pubblicitario, all’interno del quale Televisione e Digital valgono insieme circa l’86/87% del totale e il rimanente 13/14% va agli altri mezzi. Fra questi mostrano buoni segni di ripresa Radio e Out Of Home, mentre continua a siffrire la carta stampata che dovrà accelerare sul fronte digitale. Il 2021 sarà quindi un anno sicuramente positivo, anche se questo forte rimbalzo rende leggermente più attenuato quello atteso per l’anno prossimo, rispetto al quale stiamo pensando a un tasso di crescita del +5%. Le possibili nubi rispetto a questo orizzonte vengono da settore Automotive perché con la crisi dei semiconduttori le case non consegnano e i consumatori non acquistano… Per contro, questa frenata potrà essere bilanciata e recuperata grazie a ‘new-comers’ come Netflix, Amazon, Disney e Dazn. Per quanto riguarda WPP, infine, chiuderemo il 2021 in linea con landamento generale e quindi con una crescita a doppia cifra”.

 

The European House–Ambrosetti: il contributo di WPP alla creazione di valore per Milano e per il sistema Paese

De Molli

Durante la conferenza stampa di inaugurazione del Campus, Valerio De Molli, Managing Partner e Amministratore Delegato di The European House – Ambrosetti ha presentato i dati di una ricerca che mette in risalto il contributo di WPP in Italia nella creazione di valore tanto per la città quanto per l’intero sistema Paese. Il focus della ricerca si è focalizzato su quattro pillar principali:


1) Capitale Economico: il WPP Campus di Milano rappresenta un nuovo polo della creatività e della cultura per Milano, un’operazione di social impact in grado di attrarre e generare valore economico e finanziario a beneficio non solo della città ma per tutto il Paese.

2) Capitale Ambientale: dal punto di vista della sostenibilità il WPP Campus di Milano adotterà delle politiche che consentiranno la riduzione delle esternalità ambientali negative, permettendo di mantenere l’integrità del territorio e dell’ecosistema (riduzione consumi di acqua ed energia, riduzione emissioni inquinanti, ottimizzazione dei rifiuti, etc.…).

3) Capitale Sociale e Culturale: WPP in Italia, già uno dei principali employer del settore con una quota di dipendenti con contratto a tempo indeterminato superiore ai benchmark, continuerà a contribuire in termini di occupazione. Inoltre, l’azienda pone crescente attenzione alla
valorizzazione dell’occupazione femminile, anche nei ruoli di vertice, (basti pensare che 6 occupati su 10 sono donne) e ai giovani under-35. La company, infine, si impegna alla conciliazione tra vita e lavoro dei suoi dipendenti di Milano e al benessere delle loro famiglie (es.70% lavoro in presenza, 30% smart working, servizi interni al Campus).

4) Capitale Cognitivo: il WPP Campus genererà importanti ricadute positive a livello cognitivo non solo per il business del Gruppo ma anche per l’attrattività della zona (es. insediamento di nuove attività). Inoltre, lo sviluppo dell’hub creativo darà vita a nuove sinergie strategiche tra le diverse agenzie del Gruppo, abilitando la cross-contaminazione di idee, know-how e creatività.

NB: nel pdf allegato le cifre delle principali evidenze presentate da De Molli

 

Tommaso Ridolfi