Media
Festival of Media.2/L’età dell’Oro della Tv
Chi annuncia il declino della Tv si sbaglia di grosso: ne sono convinti tanto Hernan Lopez, President/Ceo di Fox International Channels, quanto Laurent-Eric Le Lay, Chairman di TF1 Publicité. Che descrivono quella attuale come la Golden Age della televisione e della pubblicità televisiva, destinata a ultriori successi grazie ai big data che molto presto renderanno possibile un approccio 'behavioural' alla sua pianificazione.
.jpg)
(Dal nostro inviato Tommaso Ridolfi) ROMA. Qualcuno afferma che la Tv è in declino, altri sostengono che sia addirittura morta. Ma secondo Hernan Lopez, President/Ceo di Fox International Channels (foto a sx), e Laurent-Eric Le Lay, Chairman di TF1 Publicité (foto in basso a dx), protagonisti di due differenti ma complementari presentazioni, chi lo dice sbaglia di grosso. Secondo Lopez siamo addirittura nell'Età dell'Oro della televisione. E della pubblicità televisiva.
"La quantità e qualità di attori e autori che stanno dedicando il proprio talento alla Tv è impressionante - ha esordito il ceo di Fox -. Mai come oggi l'audience ha avuto tante e tali proposte di qualità fra cui scegliere".
"Dalle telecamere sulle magliette degli arbitri per la Coppa del Mondo di Rugby alle prime produzioni sperimentali in 4K e anche in 8K, fino agli effetti speciali di tipo cinematografico applicali agli eventi live, gli elementi capaci di generare queste emozioni collettive e di rendere i contenuti televisivi sempre più d'impatto sono essenzialmente due - ha spiegato Le Lay -: creatività e innovazione".
.jpg)
Sia Lopez che Le Lay hanno ricordato il passaggio dal grande schermo cinematografico al ‘piccolo’ schermo televisivo: "Forse a soffrire sono gli ascolti di quest'ultimo - spiegato Lopez -, ma sono compensati dalla crescita di quelli sui 'personal screen': sta a noi produrre contenuti in grado di catturare le persone, indipendentemente dal device su cui li guarderanno. Ma questa transizione non significa affatto che la Tv è obsoleta".
Così come cinema e Tv hanno imparato a convivere - nessuno ha ucciso l'altro e anzi ognuno dei due ha imparato qualcosa dall'altro - lo stesso, secondo Lopez, accadrà per la Tv e i device personali. “Non dimentichiamo che una volta ogni contenuto Tv entrava in competizione con gli altri contenuti della stessa fascia oraria, per esempio il prime time - la sua considerazione -, mentre oggi, grazie alle nuove forme di distribuzione, qualsiasi show si trova concorrere per l'attenzione della gente con qualsiasi altro contenuto o programma mai fatto...".
In tutto questo, avverte Le Lay, “Il digitale non è un competitor, ma il miglior alleato della Tv: web e social riprendono e amplificano i contenuti televisivi".
"L’ecosistema televisivo - concordano i due manager - è e rimane il mezzo più efficace per creare un brand raggiungendo un'audience di massa, compresi quei giovani che dicono di non guardarla. Il suo potere di emozionare e modificare opinioni e atteggiamenti semplicemente non ha pari: per le audience, per i creatori di contenuti e anche per gli advertiser".
"Certamente - puntualizza Lopez -, anche le nuove piattaforme e gli ‘altri’ schermi cresceranno. Ma i budget destinati alla Tv continueranno a rappresentare la parte più significativa, le fondamenta di qualsiasi campagna di marca: per la semplice ragione che sono i più efficaci. Prima di tutto perché le dimensioni dello schermo hanno un ruolo importantissimo nell'impatto che un video può generare. E poi perché l'interattività, tipica dei nuovi device, sta arrivando grazie ai set top box anche sul Tv di casa. E di conseguenza arriveranno anche tutti quei dati che miglioreranno il targeting e renderanno possibile un approccio 'behavioural' alla pianificazione delle audience Tv".
“Oggi l'audience Tv può essere misurata con una precisione impensabile fino a poco tempo fa - ha concluso Le Lay -. E i big data generati, fino a questo momento considerati la benzina del solo digital, potranno essere usati per vendere la televisione in modo completamente nuovo, superando la classificazione socio-demografica con cui lavoriamo ormai da 40 anni. Anche in Tv sarà possibile pianificare le 'acquirenti di cioccolata' piuttosto che le donne sotto i 50 con figli...”.