Media
Finzi-Sassoli: centri media, opinioni a confronto
A seguito di una domanda rivolta da parte di uno dei giornalisti presenti oggi a Milano durante la presentazione dell'indagine sul 'Futuro della Pubblicità' condotta da Astra Ricerche, il presidente Enrico Finzi si è così espresso in merito all'attuale situazione dei centri media.
"Credo che tali strutture siano in una situazione di ralenty, soprattutto nell'immagine che di essi hanno le aziende, dovuta a una serie di fattori. Innanzitutto la sempre più ridotta presenza di grandi professionalità in agenzia a causa di retribuzioni non adeguate. In secondo luogo, la scarsa capacità dimostrata dai centri media nell'utilizzo integrato e strategico dei mezzi da quando si è superata la fase della centralità dell'advertising. Molte strutture, inoltre, che nel tempo si sono internazionalizzate, tendono ad applicare modelli internazionali nell'utilizzo dei media nazionali, talvolta con scarsi risultati. Infine, non si deve tralasciare, in alcuni casi, la resistenza dei clienti ai diritti di negoziazione".
Quali scenari futuri prevede il presidente Astra Ricerche per i centri media? "Credo che nei prossimi si ridurrà in parte il loro ruolo. Diminuiranno le possibilità di facile redditività e la market intelligence premierà sempre di più le strutture più qualificate, capaci di trasformarsi in preziosi consulenti strategici per le aziende"
Di diversa opinione il presidente Upa Sassoli de Bianchi "E' vero, il ruolo dei centri media è in continua evoluzione, ma credo che tali strutture siano qualificate per svolgere l'importante ruolo di consulenti per le aziende, supportandole nel comprendere i nuovi scenari della comunicazione. A riguardo, Upa ha aperto un tavolo di confronto e di discussione per portare tutti i più importanti soggetti del mercato della comunicazione verso una maggiore trasparenza su tutti i fronti.

