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Glamour eletto 'personal shopper'. Nei primi mesi 2008 raccolta a + 9%

Da due ricerche ad hoc realizzate da TNS Infratest e AC-Nielsen emerge la leadership della testata tra i mensili femminili di fascia alta, per diffusione (288.000 copie mese circa), readership e fedeltà alla lettura. Ma non solo: il mensile Condé Nast appare come il femminile con più capacità di generare fatturato anche nella GDO.

'Fatti, non parole': Glamour, come specifica il direttore Paola Centomo (nella foto), è un giornale "che va direttamente al sodo, cercando di dare alle lettrici informazioni utili e concrete". E anche nel tirare le somme sull'andamento della testata la concretezza resta il principio guida, come dimostrano le due ricerche ad hoc che il mensile Condé Nast ha commissionato a TNS Infratest e AC-Nielsen, proprio per poter disporre di dati certi che servano da spunto per bilanci e riflessioni.

I risultati delle due ricerche sono stati presentati in un incontro tenutosi questa mattina a Milano, alla redazione del giornale, a cui hanno partecipato, oltre al direttore, Alexandra Parolini, publisher di Glamour, e Enrico Torboli, marketing director consumer magazines Condé Nast.

Non senza soddisfazione, Enrico Torboli ha illustrato come i dati dimostrino l'assoluta leadership di Glamour nel mercato dei mensili femminili di fascia alta. Una leadership che si riscontra su vari fronti: non solo infatti il mensile presenta una diffusione più elevata dei concorrenti (288.000 copie medie mensili circa secondo la rilevazione Ads gen-dic 2007 presa in esame, ben il 66% in più rispetto a Elle e il 70% in più rispetto a Marie Claire), ma sono maggiori anche il grado di readership e quello di fedeltà alla lettura, infatti oltre 3/4 delle lettrici legge dai 4 ai 12 numeri all'anno.

Glamour è un giornale che si acquista per lo più in edicola (66% delle lettrici secondo la ricerca TNS Infratest contro il 51% di Cosmopolitan), dove viene venduto, per una specifica scelta dell'editore che coinvolge tutte le testate, 'nudo', cioè senza alcun tipo di gadget. Importante considerare anche le caratteristiche del lettorato: 33 anni l'età media, il 17% delle lettrici vanta una laurea, 1/4 appartiene ad una classe economica superiore o medio superiore e il 34% ha un buon reddito (superiore a 2.651 euro mensili): un target che nel corso degli anni non solo è cresciuto numericamente, ma anche 'qualitativamente'.

"Come appare dal confronto operato tra i dati della Sinottika Eurisko 2007 confrontati a quelli del 2006 – ha spiegato Torboli - nonostante sia cresciuto il numero di casi, non vi è stata alcuna perdita in concentrazione qualitativa. Si tratta di un dato molto significativo per gli investitori, che possono essere sicuri di raggiungere un target qualitativamente molto interessante".

Obiettivo della ricerca TNS Infratest era anche misurare il livello di efficacia degli annunci pubblicitari su Glamour . Dall'indagine, condotta a giugno, settembre e ottobre 2007 tramite 2766 interviste on line, è emerso che il femminile Condé Nast primeggia nel 'Trim Index', ovvero nella customer retention, ed è la prima testata 'personal shopper' rispetto ai competitor (Elle, Amica, Flair, Marie Claire e Cosmopolitan).

Infatti, fatta 100 la media dei competitor, l'indice di Glamour rispetto alla sua utilità per 'farsi un'idea su che cosa andare ad acquistare' si attesta sul valore di 123, quello che misura l'''intention to buy' ottiene un punteggio di 115 e quello relativo invece al ricordo della pubblicità presente sulla testata registra un valore di 137.

Significativi anche i dati Nielsen, ottenuti tramite una ricerca realizzata tra giugno 2006 e giugno 2007 su un campione di 6000 famiglie. L'indagine si è concentrata sui consumi dei prodotti premium price in quattro mercati di riferimento: 'Fresco', 'Freddo', 'Drogheria' e 'Cura della persona'.

"Su un valore complessivo del mercato di 1785 milioni di euro – ha messo in luce Torboli - le lettrici di Glamour hanno contribuito per ben 94 milioni di euro, dato che testimonia come il mensile Condé Nast sia il femminile con più capacità di generare fatturato anche nella GDO".

Qualche esempio significativo: nel 'Fresco', ben 328.000 tonnellate di Actimel di Danone alla fragola sono state acquistate dalle lettrici di Glamour, contro le 162.000 delle lettrici di Elle; nel 'Freddo', chi legge il mensile Condé Nast ha acquistato ben 849.000 tonnellate di Minestrone Findus, a fronte delle 613.000 comprate dalle affezionate della seconda testata in classifica, Marie Claire ; impressionante poi il divario per il latte Parmalat Omega 3 (settore 'Drogheria'), acquistato in 2.030.000 litri dalle lettrici di Glamour e in 413.000 litri da chi legge Marie Claire , anche in questo caso al secondo posto.

Dati interessanti, che dimostrano la validità della testata Condé Nast anche come strumento di comunicazione pubblicitaria. Un femminile che, dopo un 2007 molto positivo, fa registrare nei primi mesi 2008 una crescita della raccolta pubblicitaria del 9% e una crescita del prezzo medio pagina del 5% - ha spiegato la publisher Alexandra Parolini, aggiungendo: "La diffusione del giornale è in continua crescita, sia per quanto riguarda il canale abbonamenti (circa 50.000) che l'edicola (tra le 225.000 e le 230.000 copie diffuse al mese). Inoltre, stanno andando molto bene le iniziative speciali, il cui fatturato è triplicato nei primi cinque mesi 2008. Una è costituita dal numero di maggio, interamente dedicato al Beauty".

 "Glamour è un giornale 'denso' e ricco di informazioni – ha concluso il direttore Paola Centomo - con un'impaginazione articolata e un linguaggio molto simile a quello del web. Si punta alla funzionalità, rispecchiata anche nel formato pocket, che Condé Nast ha lanciato per primo in Italia".

Un mensile pratico e concreto, dunque, che segue e guida con passione le sue lettrici senza difficoltà, accompagnandole non solo nello shopping, ma anche al supermercato.

Serena Piazzi