Media
Gli italiani, pochi, plaudono al Festival
Venezia, 16 aprile. I commenti a caldo sulla prima giornata di lavori di alcuni dei delegati italiani intervenuti al Venice Festival of Media di Venezia . Condivisa la validità dell'iniziativa e la preoccupazione per l'assenza di una presenza numerosa di manager italiani. Un segnale poco incoraggiante in uno scenario dove la competizione non conosce più confini geografici e barriere culturali. Cade la rigida separazione tra media e creatività, ed è necessaria una sempre più efficace integrazione per passare dal media planner al media sapiens.
Hartsarich (Aegis Media Italia): la competizione non deve andare a scapito della remunerazione
Walter Hartsarich, Ceo e presidente di Aegis Media
Italia, a capo della task force italiana più numerosa intervenuta a Venezia con
ben dieci persone, apre il giro di microfono che ha visto coinvolti gli italiani
presenti al Festival. Hartsarich ritiene l'iniziativa meritoria perché "per la
prima volta si vedono riuniti i ceo dei grandi gruppi ed è possibile verificare
il livello di innovazione che questi esprimono. Mi aspettavo che si parlasse di
più di digitale, la vera rivoluzione in atto nel mondo dei media.
Molto interessante l'intervento di Mainardo De Nardis (responsabile mondiale di Aegis, ndr) perché ha posto un quesito interessante: ha ancora senso parlare di agenzie media, o è meglio parlare di agenzie di comunicazione?". L'intervento di Dominic Proctor, e il suo riferimento a una competizione ormai allargata a tutte le dsciplice, "deve fare pensare al tipo di offerta che viene data al mercato che, visto uno scenario con molti più competitor rispetto al passato, rischia di fare abbassare la remunerazione. Dobbiamo invece dare un servizio completo al cliente che parte dalla big idea, e che comporta strategia e implementazione. In questo senso l'esempio di Coca Cola è stato tra i più interessanti perché dimostra di intendere l'approccio al consumatore in maniera globale. Momenti come questi sono quindi molto importanti perché in uno scenario in così profonda evoluzione la cultura e la conoscenza diventano fondamentali".
Zendrini (Gruppo Piaggio): Le aziende più avanti delle agenzie
Fulvio Zendrini, responsabile comunicazione del Gruppo
Piaggio. "Da quello che ho visto oggi – commenta – noto che i clienti sono più
avanti delle agenzie, in quanto la razionalizzazione degli investimenti spinge
le aziende ad essere più veloci dei propri consulenti. In previsione, il
Festival di Venezia sembra essere destinato a diventare un appuntamento da non
perdere, anche perché né a Cannes, né agli eventi promossi dall'Upa si parla di
innovazione. Non si può non notare con dispiacere l'esigua partecipazione degli
Italiani, soprattutto aziende, agenzie media, mezzi o produttori di contenuti.
Forse perché l'evento non è stato comunicato a sufficienza o perché nel nostro
Paese non siamo abbastanza curiosi su quello che accade oggi o accadrà domani.
Questa assenza mette in grande evidenza due lacune del nostro sistema: la
mancanza di formazione e passione per il mestiere. Come pure, i mezzi
tradizionali, tv in primis continuano a non prendere in considerazione fenomeni
come la disaffezione delle audience e, al tempo stesso, chiedono aumenti delle
tariffe del +10 o 12%".
Rampolla (GroupM): media e digitale sono ormai sinonimi
Federico Rampolla, Interaction Director di GroupM Italia.
"Quello di Venezia è un appuntamento utile, anche se molte delle cose dette le
abbiamo già sentite e lette. Ma è comunque importante ribadirle in un contesto
come questo dove sono intervenuti i responsabili delle maggiori organizzazioni
mondiali della comunicazione. L'intervento che ho trovato più interessante è
stato quello di Esther Lee, senior vice president e Chief
Creative Officer di Coca Cola Company, perché ha mostrato di avere un approccio
davvero moderno al marketing. Mi ha colpito anche Dominic
Proctor, Ceo di MindShare Worldwide, in quanto è andato diritto al
punto sostenendo che ormai lo scenario competitivo è allargato a tutti: ai
mezzi, alle agenzie, ai consulenti e ai fornitori di contenuti. Tutti lottano
tra loro per la big idea. Come pure è interessante notare che oggi, quando si
parla di media si fa sempre riferimento al mondo digitale, realtà dalla quale
ormai le aziende non possono prescindere. Allo stesso tempo, creatività e media
sono indissolubilmente legate". Anche Rampolla non tralascia di commentare
l'assenza degli italiani, in modo particolare di clienti e agenzie creative.
M. De Nardis (Aegis Media
Global): pochi italiani perché non sanno l'inglese
Mainardo De Nardis, Ceo Aegis Media Global, da relatore a osservatore, sostiene l'importanza di avere a disposizione due giorni per parlare del mestiere del media e per vedere a che punto sono i colleghi. Il suo è stato uno degli interventi più apprezzati e, a sua volta, ha giudicato molto positivamente quello della manager Coca Cola. "In generale – afferma - vedo un futuro positivo per questo evento, che saprà superare lo scoglio della prima edizione. Se sono intervenuti pochi italiani questo è accaduto anche perché, forse, non tutti sanno parlare l'inglese".
Pavone (Isobar): il media fondamentale per l'isight e l'engagement
del consumatore
Layla Pavone, managing director di Isobar Italia, è decisamente favorevole all'iniziativa. "Un evento totalmente dedicato al media e fuori dalle logiche tradizionali di copertura e frequenza è fondamentale. Il ruolo del media diventa centrale rispetto anche alla creatività tradizionale intesa come trenta secondi. Oggi, a Venezia, è stato certificato che il media è fondamentale per l'insight, la capacità di analisi e di engagement del consumatore. Il consiglio che rivolgo agli organizzatori per il prossimo anno è che riescano a coinvolgere i grandi player, aziende e centri media, in una logica più di confronto che di auto presentazione".
F.De Nardis (Mc2 Mediacommunication): dal media planner al media
sapiens
Sulla base degli interventi ascoltati Federico De Nardis, ad di Mc2 Mediacommunication, il centro media compartecipato da Wpp, sottolinea come le agenzie media debbano partecipare alla fase strategica e ideativa del processo di comunicazione, dove media e creatività devono viaggiare insieme, per produrre implementazioni efficaci. Quando questo accade, nel caso di Fiat con Young & Rubicam, Armando Testa o Leo Burnett, i risultati sono eccellenti. In poche parole dal media planner è necessario passare al media sapiens, ossia al pensiero strategico".
Martini (Yahoo!): riunito il gotha della comunicazione
Massimo Martini , general manager Yahoo! Italia è favorevolmente colpito
dall'organizzazione il cui merito è quello di avere raccolto i grossi calibri
dell'industria globale della comunicazione. Il suo intervento preferito, per
completezza e visione, è stato quello di Mainardo de Nardis.
Zanette (Zenith Optimedia): una rivincita sulla creatività
Simona Zanette della divisione Digital di Zenith Optimedia, ha trovato l'evento molto interessante, per il peso dei relatori, e perché ha saputo mettere a fuoco la questione centrale dell'evoluzione in atto: "L'analisi del target e dei mezzi è fondamentale".
Salvatore Sagone